Preside Lagrasta
Preside Lagrasta
Cara Barletta ti scrivo

L'esperienza al "Casardi" di Barletta raccontata dal preside Lagrasta

Tra empatia e poesia, le parole di Dirigente Scolastico, da quest'anno in pensione

"La vita riserva spesso sorprese! E per me, nel 2007 quando mi è stata offerta la possibilità di dirigere il Liceo Classico Statale "A. Casardi" ho accettato volentieri. La scelta è stata ampiamente ripagata dalle interessanti attività che abbiamo realizzato insieme, studentesse, studenti, docenti, consiglio di istituto, amministrativi e collaboratori scolastici.

E' stata per me una grande occasione di crescita umana ma anche professionale sia per l'arricchimento e la crescita di competenze e conoscenze applicate ai sistemi organizzativi complessi sia per la valenza umana etica e valoriale che mi ha accompagnato durante tutti questi anni. Non si finisce mai di imparare. E personalmente ho cercato di imparare ad imparare per potere condividere insieme al gruppo di ricerca – azione organizzativa e formativa ciò che andava via via progettato e realizzato all'interno della comunità scolastica.

Ho da subito preso atto che la comunità scolastica è una comunità umana complessa; e presto ho avviato un percorso di riduzione della complessità soprattutto esercitando la delega tra i collaboratori; l'esercizio della delega mi ha offerto la possibilità di condividere ma allo stesso tempo di entrare in consonanza con il Collegio dei Docenti, i collaboratori ma anche con i coordinatori dei Comitati scientifici, dei Dipartimenti e dei Consigli di classe.

Una strategia vincente che ha arricchito il mio bagaglio di conoscenze organizzative e relazionali in quanto vi è stata una continua inclusione tra il dirigente e i gruppi di lavoro. Ma l'organizzazione, anche la più complessa vive di emozioni e di risonanze interiori. E accogliere tali risonanze mi ha permesso di definire una "grammatica interiore umana speculare all'organizzazione" (perché anche le organizzazioni così come sono composte vivono intensamente anche di emozioni) sia dei docenti che dei più stretti collaboratori.

Ma soprattutto ho cercato di essere testimonianza alle studentesse e agli studenti del valore che l'acquisizione di conoscenze e competenze offre nel percorso della vita umana e professionale. La lezione ricevuta dai classici e dallo studio della sociologia della letteratura e della grammatica organizzativa di cui è composta la scuola, mi sono state utili e proficue, in quanto mi hanno suggerito, per dirla con Italo Calvino, di sottrarre peso alla comunicazione quotidiana, attribuendo "leggerezza (che non è superficialità) alla relazione interpersonale in modo da non appesantirla con emozioni intellegibili. L'intelligenza emotiva studia le possibilità di leggere le emozioni e di allargare i significati che le emozioni promanano; conoscere la grammatica interiore dell'organizzazione mi ha dato l'opportunità di conoscere le leve competenti di una comunità di buone pratiche e di valorizzarle con i docenti, riconoscendo il valore della mediazione comunicativa capace di ridurre e governare i livelli di complessità, sviluppando una comunicazione efficace tra empatia e risonanze interiori emotive, positive.

L'empatia, la relazione costruttiva, la sottrazione di peso alla routine quotidiana sono state strategie che hanno rappresentato il valore aggiunto alla progettualità pedagogica, umana e metodologico – didattica e formativa. La "Comunità Casardi" è stata unita e ha sempre attuato un "gioco di squadra" uscendo fuori dalla dinamica del lavoro di gruppo, spesso troppo fuorviante nell'assegnazione dei ruoli dei compiti e delle funzioni ma indirizzandola a sviluppare le leve competente che si sviluppano all'interno dei gruppi di lavoro che si autogestiscono in modo diverso e propositivo.

Il Progetto Formativo che ci ha interessato e che in questi anni abbiamo condiviso con i gruppi di progettazione è stato quello di innovare, attraverso nuove metodologie e nuove didattiche al fine di ridurre le criticità e di trasformarle in risorse positive e costruttive. Certo il periodo pandemico ha dato spunto per nuove visioni della didattica e della metodologia insegnativa ponendo al centro della riflessione pedagogica e didattica il rischio che si stava correndo. Abbiamo così, come indicato nei documenti ministeriali, riformulato gli aspetti relativi alla didattica essenziale e alla metodologia tesa a validare una relazione educativa con gli studenti che fosse fortemente inclusiva e accogliente. Di molte cose si potrebbe parlare ancora ma voglio concludere questa nota di congedo sottolineando come il rapporto scuola – famiglia sia stato pregevole e fondamentale nella crescita apprenditiva degli studenti ma anche nella crescita professionale ed emotiva di tutti.

Affermare che ho diretto e coordinato il Liceo Casardi, con "Poesia" e "poeticamente" non è da poco perché conoscendo il valore del linguaggio poetico, posso affermare poeticamente, che tutto ciò ha reso lo spirito umano più creativo e immaginativo. Credo di aver diretto il Casardi, con poesia, in primo luogo, per poter stare più vicino alla vita scolastica ed esperienziale degli adolescenti e conoscere i loro bisogni apprenditivi e creativi potendo così dedicarmi alla crescita della loro creatività e delle loro capacità di problem solving e, in secondo luogo, poter offrire gli strumenti di immaginazione produttiva e creativa per intercettare il futuro e vivere da protagonisti attivi, la vera e significativa cittadinanza in una scuola fortemente digitale".

Giuseppe Lagrasta, Dirigente Scolastico del Liceo Statale "A. Casardi"
  • Liceo Classico "A. Casardi"
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