
Politica
Via Ramelli, Italia Viva: «Oltraggio alla memoria storica antifascista di Barletta»
La nota della presidente di Italia Viva Barletta Nunzia Stella Dell'Aere
Barletta - mercoledì 14 maggio 2025
12.13 Comunicato Stampa
«Una pagina ingloriosa per la Storia di Barletta è stata scritta dopo più di sette ore di consiglio comunale: una terza "medaglia", quella dell'oltraggio alla memoria storica antifascista della nostra città». Così scrive Nunzia Stella Dell'Aere, presidente Italia Viva Barletta.
«La maggioranza di centrodestra ha votato senza battere ciglio, senza mettersi una mano sulla coscienza, ignorando totalmente la voce unanime e contraria dei consiglieri di opposizione, di più di cinquanta tra partiti politici che non siedono in consiglio comunale e di associazioni presenti nel territorio barlettano. Una voce inascoltata che si alzava soprattutto dalla cittadinanza che ha chiesto in tutti questi giorni di come fosse prioritario e importante occuparsi dei reali e seri problemi che affliggono Barletta.
È stato più importante a quanto pare, offrire un giorno di "gloria" alla consigliera proponente e alla sua compagine politica, deliberare l'intitolazione di una via (inesistente!) in memoria di Sergio Ramelli.
Nessuno dell'opposizione ha mancato di sottolineare la tragica fine di quel ragazzo, condannando l'uso della violenza in toto, chiedendo e proponendo che per una vera e costruttiva pacificazione storica, venisse intitolata una via a tutte le vittime di violenza politica o che si aprisse un tavolo di discussione politica e storica che avrebbe permesso l'ascolto di tutte le voci culturali e politiche così come la democrazia chiede.
E invece il centrodestra è stato capace solo di partorire una proposta alternativa all'originale, uno scambio di "figurine", una via a te e una me e ce ne torniamo a casa tutti contenti, facendo in modo che le strumentalizzazioni da una diventassero due, Sergio Ramelli e Benedetto Petrone.
Ma come da frase attribuita a Macchiavelli, "il fine giustifica i mezzi", la maggioranza si è arrogata il diritto con forza politica e astuzia, di scrivere una pagina politica, un'ombra oscura che onore non fa alla nostra città».
«La maggioranza di centrodestra ha votato senza battere ciglio, senza mettersi una mano sulla coscienza, ignorando totalmente la voce unanime e contraria dei consiglieri di opposizione, di più di cinquanta tra partiti politici che non siedono in consiglio comunale e di associazioni presenti nel territorio barlettano. Una voce inascoltata che si alzava soprattutto dalla cittadinanza che ha chiesto in tutti questi giorni di come fosse prioritario e importante occuparsi dei reali e seri problemi che affliggono Barletta.
È stato più importante a quanto pare, offrire un giorno di "gloria" alla consigliera proponente e alla sua compagine politica, deliberare l'intitolazione di una via (inesistente!) in memoria di Sergio Ramelli.
Nessuno dell'opposizione ha mancato di sottolineare la tragica fine di quel ragazzo, condannando l'uso della violenza in toto, chiedendo e proponendo che per una vera e costruttiva pacificazione storica, venisse intitolata una via a tutte le vittime di violenza politica o che si aprisse un tavolo di discussione politica e storica che avrebbe permesso l'ascolto di tutte le voci culturali e politiche così come la democrazia chiede.
E invece il centrodestra è stato capace solo di partorire una proposta alternativa all'originale, uno scambio di "figurine", una via a te e una me e ce ne torniamo a casa tutti contenti, facendo in modo che le strumentalizzazioni da una diventassero due, Sergio Ramelli e Benedetto Petrone.
Ma come da frase attribuita a Macchiavelli, "il fine giustifica i mezzi", la maggioranza si è arrogata il diritto con forza politica e astuzia, di scrivere una pagina politica, un'ombra oscura che onore non fa alla nostra città».