
Attualità
Strada per Sergio Ramelli, una riflessione di Carmela Peschechera
La nota dell'ex presidente del consiglio comunale
Barletta - mercoledì 21 maggio 2025
18.27
«L'art. 60 del Regolamento del Consiglio Comunale della Città di Barletta, intitolato "Ordine del giorno", definisce il contenuto degli ordini del giorno come "una manifestazione di intendimenti del Consiglio". Un proposito, quindi, un'intenzione che dovrebbe presumersi essere un buon proposito, una buona intenzione. L'ordine del giorno sull'intitolazione di una strada di Barletta a Sergio Ramelli, anche solo per l'acceso dibattito che nelle ultime settimane ha ingenerato nell'opinione pubblica cittadina, non faceva presagire una discussione idilliaca e conciliatrice nella seduta di Consiglio comunale in cui avrebbe dovuto essere votato». Così l'ex presidente del consiglio comunale Carmela Peschechera.
«Il dibattito consiliare, il 13 Maggio, è stato infatti scontro che ha travolto, a tratti offendendola, la Storia del nostro Paese. Perché giungere a quel punto infimo? In un mondo Politico ideale al quale aspirare, una figura istituzionale cittadina apicale avrebbe assunto il ruolo di guida nell'avvio di un processo di conoscenza-studio-approfondimento propedeutico a quella scelta.
Quando anche solo si percepisca che una decisione possa essere facilmente e pericolosamente strumentalizzata per riaccendere istinti tutt'altro che pacifisti, chi ha responsabilità pubbliche deve divenire mediatore di un conflitto in fieri. Quell'ordine del giorno di odonomastica, con 20 voti favorevoli è stato approvato con una modifica (la intitolazione di una Via a Benedetto Petrone) che non ha sedato le polemiche. Rimane comunque solo una manifestazione di un intendimento che potrebbe però trasformarsi, per tutti, in occasione e opportunità di crescita culturale, storica e politica. La Storia è pur sempre la più grande Maestra di vita se la si sa, e se la si vuole, leggere».
«Il dibattito consiliare, il 13 Maggio, è stato infatti scontro che ha travolto, a tratti offendendola, la Storia del nostro Paese. Perché giungere a quel punto infimo? In un mondo Politico ideale al quale aspirare, una figura istituzionale cittadina apicale avrebbe assunto il ruolo di guida nell'avvio di un processo di conoscenza-studio-approfondimento propedeutico a quella scelta.
Quando anche solo si percepisca che una decisione possa essere facilmente e pericolosamente strumentalizzata per riaccendere istinti tutt'altro che pacifisti, chi ha responsabilità pubbliche deve divenire mediatore di un conflitto in fieri. Quell'ordine del giorno di odonomastica, con 20 voti favorevoli è stato approvato con una modifica (la intitolazione di una Via a Benedetto Petrone) che non ha sedato le polemiche. Rimane comunque solo una manifestazione di un intendimento che potrebbe però trasformarsi, per tutti, in occasione e opportunità di crescita culturale, storica e politica. La Storia è pur sempre la più grande Maestra di vita se la si sa, e se la si vuole, leggere».