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“Stato biscazziere”: Introna difende la legge contro il GAP

Il consiglio regionale della Puglia vota un Odg a Letta contro l’emendamento “Salva Slot”

«Lo Stato difende le macchinette mangiasoldi? Noi ribadiamo il valore dalla nostra legge contro il gioco patologico e siamo orgogliosi di averla approvata». Il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna commenta con disappunto l'approvazione in Senato di un emendamento "salva slot", al cosiddetto decreto Salva Roma (misure finanziarie per gli enti locali). A favore della modifica hanno votato Ncd, PD, Scelta Civica e Gal. Contro si sono espressi Sel, FI, 5 stele, Lega e i quattro dissidenti PD. La norma penalizza le regioni e i comuni che adottano decisioni contro il gioco d'azzardo, prevedendo tagli ai trasferimenti statali fin quando le leggi e i regolamenti sgraditi non saranno ritirati. «Non possiamo concepire – aggiunge Introna - che per mantenere gli introiti erariali sulle macchinette non ci si debba preoccupare delle devastazioni sociali provocate dal vizio del gioco, quando non viene sottoposto a severi controlli e limitazioni. Lo Stato può anche difendere le autorizzazioni al gioco d'azzardo, per continuare a garantirsi i proventi assicurati alle casse pubbliche, a danno però dei cittadini affetti dalla pulsione per il gioco. Ma deve garantire ai cittadini costanza e correttezza dei controlli e rassicurare quanti, come i familiari e le mamme, hanno il diritto di preoccuparsi della diffusione di un vizio compulsivo tra i soggetti più deboli e chiedono rassicurazioni alle Istituzioni. Solo ad una condizione, peraltro, secondo Introna, la Regione Puglia potrebbe prendere eventualmente in considerazione il ritiro delle proprie norme di civiltà. «A patto che gli introiti erariali delle slot machine vengano trasferiti al bilancio regionale della sanità, per terapie finalizzate alla cura delle patologie da gioco d'azzardo» (come per dire, facciamo la malattia ma facciamo anche il farmaco). Il presidente del Consiglio regionale della Puglia conclude con un appello all'arcivescovo di Bari Mons. Cacucci e al cardinale Bagasco. "Sono costretto io, questa volta a chiedere il loro autorevole e tempestivo intervento, per stigmatizzare e sconfiggere questo scandaloso provvedimento da Stato biscazziere".

Sulla stessa scia del Presidente, si esprime il capogruppo Pdl-Fi Ignazio Zullo: «Abbiamo avuto un confronto dentro e fuori del Consiglio aspro e serrato sul gioco d'azzardo patologico ma tutti desiderosi di fare di più in direzione della centralità e della dignità della persona e della famiglia e sempre meno in direzione delle lobbies del gioco d'azzardo e ci ritroviamo di fronte ad un Governo sanguisuga che, pur di far cassa, non disdegna di disegnare condizioni di favoreggiamento del vizio e di penalizzazione di quei Comuni e di quelle Regioni virtuose che intendono contrastarlo per porre rimedio ad un dramma sociale che distrugge la vita e la dignità delle persone fragili e l'unità delle famiglie. La Regione Puglia è stata tra le prime a contrastare il fenomeno del GAP con una legge votata all'unanimità e ha il dovere di essere alla testa di una battaglia civile che contrasti una scelta del Governo insopportabile, disumana e indicativa del perseguimento del primato dei soldi sulla stessa vita e salute delle persone. Chiedo al presidente Introna di convocare il presidente Vendola e i Capigruppo per concordare azioni comuni perché non possiamo far finta di nulla. Lo dobbiamo al nostro lavoro che non può essere vanificato da un Governo materialista ed insensibile»

L'Assemblea non ha perso tempo a pronunciarsi, su proposta del presidente Onofrio Introna, a difesa della propria recente legge di contrasto al gioco patologico: ha infatti approvato all'unanimità un ordine del giorno che invita il Governo Letta a cancellare la norma "incivile" che protegge il gioco d'azzardo e punisce le Regioni e i Comuni che hanno detto NO alla ludopatia. «Abbiamo inoltre voluto confermare la sensibilità al problema e la vicinanza alle Autorità ed enti religiosi, alle Associazioni, ai movimenti spontanei di cittadine e cittadini che si battono contro questa piaga sociale. «Denunciando la logica punitiva di norme di alta civiltà giuridica che sta dietro la decisione della decisione del Senato – continua il presidente del Consiglio pugliese – chiediamo al Governo nazionale di adottare qualsiasi iniziativa per cancellare in intervento legislativo di autentica 'inciviltà giuridica', di farsi carico del problema della ludopatia e dei suoi elevatissimi costi sociali e di avviare un confronto con Regioni e Comuni, per adottare una linea interistituzionale comune nel Paese, che guardi alla prevenzione e alla terapia della malattia da gioco patologico».
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