
La città
Presidio Provinciale Pro Global Sumud Flotilla in centro città: insieme per fermare il genocidio
Il popolo palestinese ha bisogno di corridoi umanitari sicuri
Barletta - martedì 30 settembre 2025
12.50
Ieri sera centinaia di persone si sono radunate presso piazza Monte di Pietà a Barletta per manifestare pacificamente contro le azioni del governo israeliano e sostenere l'iniziativa della Global Sumud Flotilla, un'operazione non governativa che ha come obiettivo la solidarietà alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza.
Durante la manifestazione, gli interventi dei partecipanti si sono susseguiti in un'espressione corale di appelli alla pace e richieste urgenti di azione alla comunità internazionale. Al centro una proposta chiara: l'apertura immediata di corridoi umanitari per consentire il passaggio sicuro di aiuti, medicinali e sfollati dalle zone più colpite dai bombardamenti. I presenti hanno denunciato l'impossibilità per migliaia di civili, in gran parte donne e bambini, di accedere a cure mediche e generi di prima necessità.
"La nostra non deve essere solo un'opposizione politica, ma un'opposizione culturale. Questo per me è un messaggio importante che dobbiamo provare a lanciare ossia non considerare più il governo israeliano come interlocutore" ha detto il consigliere comunale Carmine Doronzo. "Sia questa gente da ritenere indegna perché bisogna avere il coraggio di definire bambino, uomo, donna e dovete avere il coraggio di definire la democrazia perché essa non può essere né uno stato confessionale né uno stato genocida".
Il presidio non è stato solo un atto di solidarietà: è stato un invito aperto a tutta la cittadinanza a superare l'indifferenza e informarsi davvero, andando oltre slogan e semplificazioni. La manifestazione pacifica lascia una domanda sospesa nell'aria: possiamo ancora considerarci osservatori neutrali quando il silenzio, di fatto, diventa complicità?
Durante la manifestazione, gli interventi dei partecipanti si sono susseguiti in un'espressione corale di appelli alla pace e richieste urgenti di azione alla comunità internazionale. Al centro una proposta chiara: l'apertura immediata di corridoi umanitari per consentire il passaggio sicuro di aiuti, medicinali e sfollati dalle zone più colpite dai bombardamenti. I presenti hanno denunciato l'impossibilità per migliaia di civili, in gran parte donne e bambini, di accedere a cure mediche e generi di prima necessità.
"La nostra non deve essere solo un'opposizione politica, ma un'opposizione culturale. Questo per me è un messaggio importante che dobbiamo provare a lanciare ossia non considerare più il governo israeliano come interlocutore" ha detto il consigliere comunale Carmine Doronzo. "Sia questa gente da ritenere indegna perché bisogna avere il coraggio di definire bambino, uomo, donna e dovete avere il coraggio di definire la democrazia perché essa non può essere né uno stato confessionale né uno stato genocida".
Il presidio non è stato solo un atto di solidarietà: è stato un invito aperto a tutta la cittadinanza a superare l'indifferenza e informarsi davvero, andando oltre slogan e semplificazioni. La manifestazione pacifica lascia una domanda sospesa nell'aria: possiamo ancora considerarci osservatori neutrali quando il silenzio, di fatto, diventa complicità?
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