La città
Operare in sicurezza per la pulizia, due appelli per la Bar.S.A.
Tupputi propone test sierologici per gli addetti, la UIL chiede massima protezione
Barletta - venerdì 3 aprile 2020
13.03
In questo clima di permanente incertezza legata all'emergenza Coronavirus, speciale attenzione viene riservata anche agli operatori ecologici e giungono alla nostra redazione alcuni interventi sulla questione. Il primo è del presidente della confederazione sindacale Conf.a.l.p., Giuseppe Tupputi sulla sicurezza degli operatori Bar.S.A. Il secondo intervento è a firma di Daniele Cardone, segretario aziendale UIL Trasporti .
Garantire la sicurezza degli operatori ecologici della Bar.S.A mediante l'impiego del test sierologico, in grado di rilevare rapidamente se si è contratta o meno l'infezione da Coronavirus. Ad avanzare la richiesta nei confronti del primo cittadino di Barletta è il presidente della confederazione sindacale Conf.a.l.p., Giuseppe Tupputi.
«Il compito svolto dagli operatori della Bar.S.A è di vitale importanza per la nostra città. Ancora di più in questo periodo così difficile, che ci vede combattere contro la diffusione del Coronavirus. Vista la delicatezza delle loro mansioni, - continua Tupputi - i lavoratori della municipalizzata corrono un rischio d'infezione maggiore rispetto ai normali cittadini. Ciò nonostante, continuano a garantire con il massimo impegno un servizio fondamentale per la nostra comunità. Per questo motivo bisogna adottare ogni strumento a disposizione per garantirne la sicurezza. Tra questi c'è il test sierologico in grado di rilevare in tempi rapidi la presenza degli anticorpi che si sviluppano contraendo l'infezione Covid-19. Chiedo pertanto al Sindaco Cannito di predisporre l'impiego del test per tutti gli operatori ecologici della Bar.S.A. Nulla deve essere lasciato al caso, - conclude Tupputi - quando si tratta di salvaguardare la salute dei nostri angeli della notte».
In questo tempo di emergenza CORONA VIRUS, quando viene richiesto a tutti di stare a casa la categoria degli operatori ecologici deve essere necessariamente per strada. Oggi non è certamente il caso di fare i primi della classe. Tutti agiscono per dare il possibile contributo ma i lavoratori non vorrebbero ricevere solo elogi e applausi. Servono aiuti concreti e rapidi. Il lavoro di chi è adibito alla raccolta rifiuti è molto complesso e mai come oggi servirebbero misure preventive e protettive finalizzate a ridurre i rischi del contagio. Si vuole rimarcare quanto già di debita conoscenza circa la natura del lavoro di un operatore ecologico che, per sua stessa condizione, rende molto complessa la valutazione del rischio e portare l'attenzione su un problema che non è più rinviabile: si chiede di poter operare nella massima garanzia di sicurezza possibile.
Per questo chiediamo di inserire il Servizio Raccolta nella rosa dei servizi essenziali e strategici al pari delle Forze dell'Ordine, delle Forze Armate, del Servizio Sanitario, della Protezione Civile e di quanti operano nel settore Approvvigionamenti Alimentari. Sia per gli operatori del servizio di raccolta porta a porta che da parte degli operatori ecologici di zona comporta il contatto con materiale da soggetti indistinti - soggetti asintomatici, in quarantena, malati in genere etc… - possono essere contaminati dalla patologia in oggetto COVID 19- sia gli operatori per strada che per tutto la durata della prestazione sono esposti a contatti con gente.
Per questo chiediamo AIUTO per poter svolgere senza pericoli, o quantomeno contenerli, una mansione di esclusivo interesse pubblico. Pertanto è necessario che i dipendenti del settore igiene siano forniti di idonei dispositivi di sicurezza, pari per qualità e quantità a quelli presso gli altri servizi pubblici essenziali ai quali per legge in questo momento possono essere equiparati, a titolo esemplificativo: mascherine, disinfettanti, guanti, detergenti; nonché deve essere effettuata almeno una volta al giorno la sanificazione di tutti ambienti e gli strumenti di lavoro usati regolarmente: cabine dei veicoli, spogliatoi, attrezzature. Altresì si chiede che i lavoratori siano sottoposti al controllo della temperatura e seguiti rigorosamente dal medico del lavoro per l'adozione di ogni cautela e la segnalazione di casi sospetti, da sottoporre subito all'attenzione dell'autorità sanitaria, anche al fine evitare che personale asintomatico possa diffondere la virosi ai colleghi e ai familiari tutti.
Si chiede in parole povere il massimo livello di protezione possibile. Non chiediamo certezze ma un rigoroso e urgente intervento prima che sia troppo tardi. E non ci sembra di chiedere la cosiddetta luna nel pozzo.
Test sierologici per gli operatori ecologici
Garantire la sicurezza degli operatori ecologici della Bar.S.A mediante l'impiego del test sierologico, in grado di rilevare rapidamente se si è contratta o meno l'infezione da Coronavirus. Ad avanzare la richiesta nei confronti del primo cittadino di Barletta è il presidente della confederazione sindacale Conf.a.l.p., Giuseppe Tupputi.
«Il compito svolto dagli operatori della Bar.S.A è di vitale importanza per la nostra città. Ancora di più in questo periodo così difficile, che ci vede combattere contro la diffusione del Coronavirus. Vista la delicatezza delle loro mansioni, - continua Tupputi - i lavoratori della municipalizzata corrono un rischio d'infezione maggiore rispetto ai normali cittadini. Ciò nonostante, continuano a garantire con il massimo impegno un servizio fondamentale per la nostra comunità. Per questo motivo bisogna adottare ogni strumento a disposizione per garantirne la sicurezza. Tra questi c'è il test sierologico in grado di rilevare in tempi rapidi la presenza degli anticorpi che si sviluppano contraendo l'infezione Covid-19. Chiedo pertanto al Sindaco Cannito di predisporre l'impiego del test per tutti gli operatori ecologici della Bar.S.A. Nulla deve essere lasciato al caso, - conclude Tupputi - quando si tratta di salvaguardare la salute dei nostri angeli della notte».
Servizio di raccolta rifiuti tra i servizi essenziali
In questo tempo di emergenza CORONA VIRUS, quando viene richiesto a tutti di stare a casa la categoria degli operatori ecologici deve essere necessariamente per strada. Oggi non è certamente il caso di fare i primi della classe. Tutti agiscono per dare il possibile contributo ma i lavoratori non vorrebbero ricevere solo elogi e applausi. Servono aiuti concreti e rapidi. Il lavoro di chi è adibito alla raccolta rifiuti è molto complesso e mai come oggi servirebbero misure preventive e protettive finalizzate a ridurre i rischi del contagio. Si vuole rimarcare quanto già di debita conoscenza circa la natura del lavoro di un operatore ecologico che, per sua stessa condizione, rende molto complessa la valutazione del rischio e portare l'attenzione su un problema che non è più rinviabile: si chiede di poter operare nella massima garanzia di sicurezza possibile.
Per questo chiediamo di inserire il Servizio Raccolta nella rosa dei servizi essenziali e strategici al pari delle Forze dell'Ordine, delle Forze Armate, del Servizio Sanitario, della Protezione Civile e di quanti operano nel settore Approvvigionamenti Alimentari. Sia per gli operatori del servizio di raccolta porta a porta che da parte degli operatori ecologici di zona comporta il contatto con materiale da soggetti indistinti - soggetti asintomatici, in quarantena, malati in genere etc… - possono essere contaminati dalla patologia in oggetto COVID 19- sia gli operatori per strada che per tutto la durata della prestazione sono esposti a contatti con gente.
Per questo chiediamo AIUTO per poter svolgere senza pericoli, o quantomeno contenerli, una mansione di esclusivo interesse pubblico. Pertanto è necessario che i dipendenti del settore igiene siano forniti di idonei dispositivi di sicurezza, pari per qualità e quantità a quelli presso gli altri servizi pubblici essenziali ai quali per legge in questo momento possono essere equiparati, a titolo esemplificativo: mascherine, disinfettanti, guanti, detergenti; nonché deve essere effettuata almeno una volta al giorno la sanificazione di tutti ambienti e gli strumenti di lavoro usati regolarmente: cabine dei veicoli, spogliatoi, attrezzature. Altresì si chiede che i lavoratori siano sottoposti al controllo della temperatura e seguiti rigorosamente dal medico del lavoro per l'adozione di ogni cautela e la segnalazione di casi sospetti, da sottoporre subito all'attenzione dell'autorità sanitaria, anche al fine evitare che personale asintomatico possa diffondere la virosi ai colleghi e ai familiari tutti.
Si chiede in parole povere il massimo livello di protezione possibile. Non chiediamo certezze ma un rigoroso e urgente intervento prima che sia troppo tardi. E non ci sembra di chiedere la cosiddetta luna nel pozzo.