
Politica
Ombre e anomalie sulla Disfida, «i cavalieri del PD contro il sindaco Cascella»
Intervengono i capigruppo dell'opposizione Basile, Cefola e Damiani
Barletta - lunedì 28 settembre 2015
12.40
«Una Disfida nella Disfida. E' questo l'aspetto cruciale che ha caratterizzato l'edizione 2015 dell'evento di punta della nostra città». Si accresce così la polemica sulla tanto discussa organizzazione della Disfida 2015: a poche ore dalla notizia nella quale si comunica che il sindaco Cascella ha deciso di inviare gli atti sulla Disfida alla Corte dei Conti, arriva la nota congiunta dei capigruppo di opposizione Flavio Basile, Gennaro Cefola e Dario Damiani. «Un evento che, a scapito della storia - continuano i tre consiglieri - ha visto protagonisti i cavalieri del Partito Democratico contrapposti ai cavalieri del Sindaco Cascella. L'ennesima scollatura registrata tra la massima forza politica della coalizione di centrosinistra ed il primo cittadino dopo il mandato ricevuto dagli elettori nel 2013.
Cosa ben più grave è che la diatriba politica, tra i due separati in casa, sia finita al vaglio della Procura Regionale della Corte dei Conti. Grave per l'incompatibilità tra PD e Sindaco ma rispetto alla quale riponiamo estrema fiducia al fine di chiarezza sulla vicenda. E' assurdo che all'interno di quella che dovrebbe essere una "famiglia" si giunga a tanto! Trattasi dell'ennesima sfida nella sfida tra il Sindaco e chi è stato votato dai barlettani per sostenerlo, per amministrare la città e non certo per dividere o interpretare la gestione della cosa pubblica quale momento di crescita economico-personale. Starà adesso alla Procura, ribadiamo, visionare e nel contempo controllare gli atti relativi agli eventi celebrativi della Disfida, accertare eventuali anomalie o irregolarità, stabilire, tra il PD ed il Sindaco, chi sarà La Motte e chi sarà Fieramosca. E' palese che a fronte del verdetto della Corte dei Conti chi ha sbagliato dovrà assumersi le proprie responsabilità, preventivando anche le dimissioni, che sia il Segretario del PD, che sia Cascella. Non si può immaginare la Disfida quale strumento per accontentare Tizio, piuttosto che Caio. Non può la contestazione del PD limitarsi a questo solo perché le loro associazioni o le loro persone sono rimaste a digiuno, puntando il dito aprioristicamente su chicchessia solo perché storicamente lontano dalle logiche del partito "asso pigliatutto". Un'analisi che vuole essere meramente politica la nostra, scevra da ogni logica di potere e che non vuole farsi giudice di un evento che sta ai barlettani giudicare, in quanto ogni valutazione sullo stesso è meramente soggettiva.
Certo è che non è questa la Disfida che vogliamo! La Disfida, in barba alle politiche del PD, deve essere momento di crescita e di sviluppo per la nostra città dal punto di vista turistico, socio-economico e naturalmente storico-culturale. Una Disfida che va sicuramente rivista, destagionalizzata, programmata un anno prima, promossa nei tempi giusti e a largo raggio, condivisa con la città e con le associazioni tutte del territorio, non solo con quelle vicine al PD. Solo così la Disfida potrà spiccare il volo, liberarsi dalle logiche clientelari e puntare ad uscire fuori dalle mura cittadine, attirando l'attenzione delle cronache nazionali e locali per la sua bellezza e non per le solite polemiche strumentali. E' questa la nostra proposta, è questa la nostra idea per una Disfida di Barletta di successo».
Cosa ben più grave è che la diatriba politica, tra i due separati in casa, sia finita al vaglio della Procura Regionale della Corte dei Conti. Grave per l'incompatibilità tra PD e Sindaco ma rispetto alla quale riponiamo estrema fiducia al fine di chiarezza sulla vicenda. E' assurdo che all'interno di quella che dovrebbe essere una "famiglia" si giunga a tanto! Trattasi dell'ennesima sfida nella sfida tra il Sindaco e chi è stato votato dai barlettani per sostenerlo, per amministrare la città e non certo per dividere o interpretare la gestione della cosa pubblica quale momento di crescita economico-personale. Starà adesso alla Procura, ribadiamo, visionare e nel contempo controllare gli atti relativi agli eventi celebrativi della Disfida, accertare eventuali anomalie o irregolarità, stabilire, tra il PD ed il Sindaco, chi sarà La Motte e chi sarà Fieramosca. E' palese che a fronte del verdetto della Corte dei Conti chi ha sbagliato dovrà assumersi le proprie responsabilità, preventivando anche le dimissioni, che sia il Segretario del PD, che sia Cascella. Non si può immaginare la Disfida quale strumento per accontentare Tizio, piuttosto che Caio. Non può la contestazione del PD limitarsi a questo solo perché le loro associazioni o le loro persone sono rimaste a digiuno, puntando il dito aprioristicamente su chicchessia solo perché storicamente lontano dalle logiche del partito "asso pigliatutto". Un'analisi che vuole essere meramente politica la nostra, scevra da ogni logica di potere e che non vuole farsi giudice di un evento che sta ai barlettani giudicare, in quanto ogni valutazione sullo stesso è meramente soggettiva.
Certo è che non è questa la Disfida che vogliamo! La Disfida, in barba alle politiche del PD, deve essere momento di crescita e di sviluppo per la nostra città dal punto di vista turistico, socio-economico e naturalmente storico-culturale. Una Disfida che va sicuramente rivista, destagionalizzata, programmata un anno prima, promossa nei tempi giusti e a largo raggio, condivisa con la città e con le associazioni tutte del territorio, non solo con quelle vicine al PD. Solo così la Disfida potrà spiccare il volo, liberarsi dalle logiche clientelari e puntare ad uscire fuori dalle mura cittadine, attirando l'attenzione delle cronache nazionali e locali per la sua bellezza e non per le solite polemiche strumentali. E' questa la nostra proposta, è questa la nostra idea per una Disfida di Barletta di successo».
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