Mariagrazia Losurdo, alunna del
Mariagrazia Losurdo, alunna del "Garrone", vince le Olimpiadi di Italiano
Scuola e Lavoro

Olimpiadi di Italiano 2019, vince una studentessa di Barletta

Mariagrazia Losurdo, alunna del "Garrone", svetta nella categoria "Senior Istituti Professionali"

Nessuna corsa, nessun salto, nessun muscolo sotto sforzo, ma tanto cervello e intuizione. Competizione organizzata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione Generale, le Olimpiadi di Italiano nascono con l'idea di "rafforzare nelle scuole lo studio della lingua italiana e sollecitare gli studenti a migliorare la padronanza della propria lingua". Dopo una serie di prove e selezioni, la finale dell'edizione 2019 si è svolta il 5 aprile scorso a Torino.

Tra i vincitori di queste particolari olimpiadi tutte dedicate alla lingua italiana, infinitamente bella e variegata, c'è anche una studentessa di Barletta, Mariagrazia Losurdo, alunna dell'istituto "Garrone", che ha vinto nella categoria "Senior Istituti Professionali".

Che prove hai svolto alle Olimpiadi di Italiano? E' stata una sfida sostenibile o hai trovato alcune difficoltà?
«La prova delle Olimpiadi comprendeva quattro tracce. Ci è stato proposto un articolo di Michele Serra sui cambiamenti climatici e ci è stato chiesto di riassumerlo e poi commentarlo esprimendo il nostro punto di vista. La terza traccia ci chiedeva di costruire un documento sintetico utile all'esposizione orale partendo da appunti disordinati. La quarta traccia è quella che ho preferito. Ci è stata proposta la poesia di Alda Merini "Ho bisogno di sentimenti" e ci è stato chiesto di elaborare un flusso di pensieri o una poesia che raccontasse quali oggetti e risorse immateriali avremmo voluto portare nel nostro progetto di vita. Ho scelto di scrivere una poesia perché amo molto esprimermi con i versi. Avevo già partecipato alla finale due volte quindi sapevo cosa aspettarmi. Sono riuscita a svolgerla piuttosto serenamente anche se è stata parecchio impegnativa».
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L'italiano è la tua materia preferita, o ti piace anche altro? Perché pensi sia importante per i ragazzi come te conoscere e studiare l'italiano?
«L'italiano è una delle mie materie preferite. Amo molto anche la psicologia e mi interessa l'anatomia. L'italiano è la lingua della poesia, dei sentimenti, della bellezza. La nostra lingua è ciò che unisce noi e chi ci ha preceduti, è il filo rosso che non si può ignorare. Oggi come ieri la lingua italiana conserva la sua perfezione e non credo sia possibile dirsi italiani senza conoscere e studiare la lingua cui apparteniamo. Inoltre credo che conoscere la propria lingua sia indispensabile per essere un cittadino attivo e poter esporre il proprio pensiero in maniera chiara ed efficace».

Sappiamo che sei un'accanita lettrice: consiglieresti un libro ai giovani come te, magari poco avvezzi alla lettura?
«Amo la lettura. Ci sono molti libri che consiglierei e sceglierne alcuni per me è difficile. Consiglierei senza dubbio "Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini e "Piccole grandi cose" di Jodi Picoult. Consiglierei anche, pur essendo consapevole di quanto non siano esattamente libri per ragazzi, "Lettera ad un bambino mai nato" e "Un uomo" di Oriana Fallaci. Tutti questi libri hanno in comune qualcosa: sono storie di enorme coraggio».

Quali sono i tuoi sogni dopo la scuola? Immagini già il lavoro del tuo futuro?
«Sono una sognatrice cronica. Dopo la scuola sogno di frequentare una facoltà che mi permetta di poter lavorare a servizio della comunità. Il mio più grande sogno è partire per l'Africa come volontaria. Le Olimpiadi di italiano sono state per me una meravigliosa esperienza. Un'esperienza che non sarebbe stata la stessa senza l'essenziale sostegno della mia professoressa di italiano, Maria Pia Filannino. A lei va il mio ringraziamento più sentito. Ha creduto che potessi farcela prima ancora che ci credessi io. Il suo sostegno, la sua fiducia sono per me estremamente importanti. Ringrazio poi la mia famiglia e i miei compagni di classe per il supporto. E per avermi sostenuta quando credevo di aver fatto una pessima prova. Infine ringrazio ancora i docenti del mio consiglio di classe e dell'istituto Garrone che hanno, in qualche modo, contribuito a questa vittoria e che l'hanno resa speciale».
  • I.I.S.S. "N. Garrone"
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