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Cronaca
Meningite, i falsi allarmismi e i flussi migratori
La nota di Forza Nuova sulla relazione tra diffusione del virus e l'arrivo degli immigrati
Italia - mercoledì 4 gennaio 2017
Ennesimo caso di polemiche relativo ai flussi migratori che terminano in Italia, questa volta relativi a una (presunta) connessione tra i casi di meningite e l'arrivo di immigrati da parte di Forza Nuova, il movimento ha infatti dichiarato in un comunicato stampa come "Le continue invasioni provenienti dall'Africa portano con sé, oltre alle sciagure terroristiche e sociali, gravi malattie che mettono in serio pericolo la salute pubblica, salvaguardata dal Codice Penale".
Nel comunicato stampa i rappresentanti di Forza Nuova hanno anche colpito duramente le amministrazioni locali sottolineando che "mentre alcune amministrazioni locali si rifiutano di accogliere finti profughi e dimostrano di tenere alle comunità locali, altre si affannano ad accogliere minando oltre che sul piano sociale le proprie comunità anche dal punto di vista sanitario. Bloccare i flussi e avviare una concreta politica di rimpatrio, dopo aver effettuato tutti i controlli sanitari possibili ed individuate le eventuali fonti di contagio, sarebbe, quindi, anche la più efficace profilassi possibile."
Nonostante il volume del dibattito, alimentato anche da una certa "viralità" dell'argomento sembra che la connessione tra flussi migratori e diffusione del meningococco rimanga solo una "bufala" da social network come spiegato (in una nota all'ADNKronos) da Giovanni Rezza: "Sebbene sia innegabile - spiega Rezza - che in tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini", la trasmissione dei batteri non avviene solo tramite i viaggi dei migranti ma potrebbe verificarsi durante qualsiasi trasferta all'estero dei cittadini italiani. Inoltre, aggiunge il professore, "i casi di meningite avvenuti in Toscana sono dovuti al meningococco C che è da sempre presente in Italia e in Europa".
Nel comunicato stampa i rappresentanti di Forza Nuova hanno anche colpito duramente le amministrazioni locali sottolineando che "mentre alcune amministrazioni locali si rifiutano di accogliere finti profughi e dimostrano di tenere alle comunità locali, altre si affannano ad accogliere minando oltre che sul piano sociale le proprie comunità anche dal punto di vista sanitario. Bloccare i flussi e avviare una concreta politica di rimpatrio, dopo aver effettuato tutti i controlli sanitari possibili ed individuate le eventuali fonti di contagio, sarebbe, quindi, anche la più efficace profilassi possibile."
Nonostante il volume del dibattito, alimentato anche da una certa "viralità" dell'argomento sembra che la connessione tra flussi migratori e diffusione del meningococco rimanga solo una "bufala" da social network come spiegato (in una nota all'ADNKronos) da Giovanni Rezza: "Sebbene sia innegabile - spiega Rezza - che in tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini", la trasmissione dei batteri non avviene solo tramite i viaggi dei migranti ma potrebbe verificarsi durante qualsiasi trasferta all'estero dei cittadini italiani. Inoltre, aggiunge il professore, "i casi di meningite avvenuti in Toscana sono dovuti al meningococco C che è da sempre presente in Italia e in Europa".
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