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La città
Mare nostrum? A Barletta solo un “mare” di chiacchiere, incuria e sporcizia
Sulla litoranea di Levante il braccio è regno dell’inciviltà. Perché gettare i rifiuti nel cassonetto quando si possono buttare in mare?
Barletta - lunedì 15 luglio 2013
0.53
Barletta è una cittadina in cui, nonostante gli sforzi di tanti, a regnare è ancora l'inciviltà. E se le strade della Città della Disfida testimoniano quotidianamente il grado di "civilization" dei nostri concittadini, è il mare, nei mesi estivi, a darci la controprova dell'educazione del barlettano medio. Quando l'arsura e il celeberrimo "fagugno" imperversano, è facile vedere centinaia, se non migliaia di bagnanti affollare spiagge e dintorni. Ma lo specchio dell'inciviltà è il braccio della Litoranea di Levante. In quel tratto, si assiepano quotidianamente centinaia di bagnanti che vogliono evitare la confusione della spiaggia. Quel che in tanti però dimenticano è l'educazione civica, che viene letteralmente abbandonata proprio a pochi passi dall'ingresso (peraltro vietato) del braccio. Il divieto d'accesso viene evaso costantemente da cicli e motocicli, che imperversano in qualsiasi istante. Quel che più preoccupa del braccio è la sporcizia da cui questo piccolo e potenziale "paradiso" viene brutalmente assalito. E i primi artefici di sporcizia e incuria sono proprio i barlettani.
Perché gettare i rifiuti, le bottiglie di birra e gli avanzi del pranzo in un cassonetto, quando più semplicemente si possono lasciare sul braccio o, ancor meglio, si possono buttare a mare? Dando uno sguardo al "mare nostrum", quel che gli occhi notano è un bacino sporco, dove è possibile notare anche qualche flacone di detersivo, per non parlare dei mozziconi di sigaretta, delle buste di plastica e di tanto altro, tutta roba "altamente biodegradabile". Incuria, sporcizia e rifiuti regnano ormai sovrani, nonostante le proteste di un gruppo di bagnanti che ormai da decenni occupa la zona più lontana dalla terraferma. L'inciviltà è più evidente soprattutto tra i più giovani, che si allontanano impuniti dalla zona dopo aver cosparso i propri rifiuti. E la dimora principale della cattiva educazione è il trabucco, ormai abbandonato e quasi inaccessibile, il cui fondo è completamente ricoperto da pattume di ogni genere. Spesso ci si chiede cosa non va a Barletta, ma, a giudicare da quanto è possibile "ammirare" al braccio, a Barletta non "vanno" gli stessi barlettani, alcuni dei quali sono veri e propri campioni di inciviltà.
Perché gettare i rifiuti, le bottiglie di birra e gli avanzi del pranzo in un cassonetto, quando più semplicemente si possono lasciare sul braccio o, ancor meglio, si possono buttare a mare? Dando uno sguardo al "mare nostrum", quel che gli occhi notano è un bacino sporco, dove è possibile notare anche qualche flacone di detersivo, per non parlare dei mozziconi di sigaretta, delle buste di plastica e di tanto altro, tutta roba "altamente biodegradabile". Incuria, sporcizia e rifiuti regnano ormai sovrani, nonostante le proteste di un gruppo di bagnanti che ormai da decenni occupa la zona più lontana dalla terraferma. L'inciviltà è più evidente soprattutto tra i più giovani, che si allontanano impuniti dalla zona dopo aver cosparso i propri rifiuti. E la dimora principale della cattiva educazione è il trabucco, ormai abbandonato e quasi inaccessibile, il cui fondo è completamente ricoperto da pattume di ogni genere. Spesso ci si chiede cosa non va a Barletta, ma, a giudicare da quanto è possibile "ammirare" al braccio, a Barletta non "vanno" gli stessi barlettani, alcuni dei quali sono veri e propri campioni di inciviltà.
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