Tiziana Dimatteo
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Territorio

Liste d'attesa nella Bat per visite specialistiche: «È un problema nazionale, ma serve consapevolezza prescrittiva»

Il Commissario Straordinario Tiziana Dimatteo evidenzia la necessità di un approccio più critico alla prescrizione medica

A margine dell'inaugurazione - avvenuta questa mattina a Trani - del rinnovato Centro Dialisi, abbiamo raccolto le dichiarazioni di Tiziana Dimatteo, Commissario Straordinario della Asl Bt, riguardanti la triste realtà delle lunghe liste di attesa per le visite specialistiche, in alcuni casi di oltre i 12/15 mesi.

Se è pur vero che le liste d'attesa per le visite specialistiche rappresentano da tempo una delle criticità più sentite della sanità italiana, il problema ha carattere nazionale, va considerato non di meno il fatto che la questione impatta direttamente ed ogni giorno sulla vita dei cittadini fragili che si avvicinano quasi con rassegnazione al CUP per la prenotazione.

Abbiamo voluto chiedere delle azioni intraprese dalla ASL BT per governare il grave problema, la dott.ssa Tiziana Dimatteo ci ha fornito un quadro chiaro degli interventi in atto e delle sfide ancora da affrontare. "Chiaramente il tema delle liste d'attesa è un tema che è forte, sentito, sul quale è alta la nostra attenzione".

Una delle principali direzioni in cui la ASL BT sta lavorando è il potenziamento delle grandi apparecchiature diagnostiche. "Noi stiamo cercando di sfruttare al massimo quelle che sono le grandi macchine, apparecchiature che intanto abbiamo potenziato - ha spiegato Dimatteo - un esempio concreto di questo impegno è il PTA di Trani (Presidio Territoriale di Assistenza), che ha recentemente visto la sostituzione dell'ATAC (Tomografia Assiale Computerizzata) con un modello "molto più performante e più veloce, tecnologie che consentono, riducendo i tempi di esecuzione, di effettuare un numero maggiore di esami, accelerando di conseguenza il processo diagnostico".

Tuttavia, il Commissario Straordinario ha sottolineato che l'intervento sulla capacità di offerta è solo una parte della soluzione. È altrettanto cruciale agire sulla domanda di prestazioni. "Stiamo lavorando molto nella direzione delle liste d'attesa, " (...) ma chiaramente bisogna lavorare anche sulla domanda" - ha proseguito Dimatteo. Il riferimento è al tema della appropriatezza prescrittiva, un aspetto spesso trascurato ma di fondamentale importanza. "Purtroppo molto spesso gran parte delle richieste che vengono fatte non sono effettivamente necessarie. E questo va a togliere spazio a ciò che invece è necessario per coloro che hanno effettivamente bisogno."



Questo appello alla consapevolezza prescrittiva, della dott.ssa Tiziana Dimatteo, evidenzia una dimensione del problema che chiama in causa non solo il sistema sanitario, ma anche i professionisti e, indirettamente, la cultura della richiesta di prestazioni. Ridurre le prescrizioni non necessarie libererebbe risorse e slot per chi ha una reale e urgente necessità diagnostica o specialistica, contribuendo a smaltire le liste d'attesa a beneficio dei pazienti più fragili. La Asl Bt, dunque, sta affrontando la questione delle liste d'attesa con un approccio duplice: incrementando l'efficienza tecnologica e promuovendo una maggiore appropriatezza nella richiesta di prestazioni sanitarie.

Non esiste quindi una singola "bacchetta magica", ma una combinazione di interventi su diversi fronti, ma fra i primari approcci non si può non considerare la necessità di un aumento dei Fondi per la Sanità: un incremento degli investimenti nel Servizio Sanitario Nazionale, destinato specificamente all'abbattimento delle liste d'attesa (assunzioni, nuove tecnologie, ampliamento orari), è indispensabile, come sono fondamentali la strutturazione di ambulatori dedicati e percorsi Fast-Track, che significa creare ambulatori specifici per patologie ad alta prevalenza o percorsi accelerati (fast-track) per i casi urgenti di diagnostica , vedi i casi oncologici.

Riteniamo che la soluzione alle liste d'attesa non può che essere un mix di investimenti, riorganizzazione interna, innovazione tecnologica e soprattutto, una maggiore consapevolezza e appropriatezza da parte di tutti gli attori del sistema sanitario: istituzioni, dirigenti, medici e cittadini. È un problema complesso che richiede un impegno costante e coordinato a tutti i livelli.
  • Asl Bt
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