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Lea Pericoli: «Il mio tennis, tanta passione e pochi soldi»
In attesa della Fed Cup Italia-Tapei, l’intervista alla signora del Tennis
Barletta - sabato 25 marzo 2017
Il rilancio del tennis femminile parte dalla Puglia, dalla nostra città e quello che si prospetta è un appuntamento con la storia. In attesa che la terra rossa del Circolo Tennis "Hugo Simen " di Barletta ospiti la Fed Cup Italia-Tapei valido per i play-off per il World Group II (previsti il 22 e 23 aprile), il Palazzo della Marra nella mattinata di ieri ha ospitato la conferenza stampa di presentazione. A far gli onori di casa il primo cittadino Pasquale Cascella: «L'evento è occasione per mettere in mostra le qualità e le potenzialità di Barletta. Importante sarà il legame che si andrà a creare tra la Fed Cup e l'Atp Challenger che la precederà. Ciascuno potrà dare il proprio contributo a questo avvenimento, intrecciando sport, cultura e paesaggio». La nazionale avrà bisogno di tutto il nostro calore e tifo, non sarà semplice come ribadito da Lea Pericoli, ospite d'onore in questa occasione e signora del tennis italiano, che ha giocato la prima Fed Cup. A lei abbiamo rivolto alcune domande.
È stata il volto più bello e vincente del tennis femminile varcando i campi da tennis di tutto il mondo. Qual è il ricordo più bello, la vittoria che ricorda con maggior favore?
«Ricordo tutte con particolare candore, non c'è una in particolare. Non ho alcun rimpianto e questo è frutto della saggezza maturata negli anni. Ho vinto ventisette campionati assoluti, in un periodo in cui il tennis era molto differente da quello odierno. C'era passione a certamente meno soldi»
La sua battaglia più importante l'ha combattuta non su un campo da tennis ma con se stessa ed è testimonial dal 1973 della ricerca sul cancro. Cosa si sente di dire a chi non fa prevenzione?
«Quando mi è stato diagnosticato la prima volta, nel lontano '73 ho tremato dalla paura, mi son sentita svenire. È stata senza dubbio la mia vittoria più grande, quella di cui vado più fiera e poterla raccontare mi fa capire che sono stata più forte. Non far prevenzione è un vero peccato, un'occasione mancata perché oggi vi sono i mezzi e le cure per sconfiggere una delle malattie del secolo, per questo mi impegno in prima persona contro i tumori infantili »
Quanto è stato importante essere una sportiva per combattere la malattia?
«Non è stato solo importante, è stato fondamentale. Lo sport comporta tanto sacrificio, tenacia, passione, tutte doti che mi hanno permesso di non arrendermi e di vincere il più difficile dei match, quello con la vita»
È stata un'icona di stile fuori e dentro il campo da tennis. Cos'è l'eleganza per lei che è un'icona senza tempo?
«L'eleganza in generale dicono sia innata ma ci si può imparare e riuscire ad esserlo specie oggi che ci sono tanti stilisti e tanti negozi colmi di abiti. Un tempo c'erano solo le sarte. Anche lo stile è cambiato molto ma è cambiata anche la vita. Eravamo dei ragazzi con voglia di vincere ma senza una lira, eravamo squattrinati; oggi invece i tennisti sono ricchissimi»
Nicola Pietrangeli una volta ha detto: «Puoi costruire bravi giocatori ma i campioni te li manda Dio». Chi è nel tennis un campione oggi e quali caratteristiche incarna?
«Di campioni oggi ne abbiamo tanti ma l'esempio più eclatante è Federer, è la perfezione, gioca con una leggerezza contro giganti che si muovono urlando. Il tennis femminile è molto cresciuto e ci sono delle belle personalità, certo vorrei strillassero meno»
Barletta, fucina di talenti sportivi, città di Pietro Mennea e di molti altri atleti, avrà occasione di dimostrare il ruolo che ha sempre avuto. Una delle più importanti città del mezzogiorno che potrà mettere in campo giovani speranze.
È stata il volto più bello e vincente del tennis femminile varcando i campi da tennis di tutto il mondo. Qual è il ricordo più bello, la vittoria che ricorda con maggior favore?
«Ricordo tutte con particolare candore, non c'è una in particolare. Non ho alcun rimpianto e questo è frutto della saggezza maturata negli anni. Ho vinto ventisette campionati assoluti, in un periodo in cui il tennis era molto differente da quello odierno. C'era passione a certamente meno soldi»
La sua battaglia più importante l'ha combattuta non su un campo da tennis ma con se stessa ed è testimonial dal 1973 della ricerca sul cancro. Cosa si sente di dire a chi non fa prevenzione?
«Quando mi è stato diagnosticato la prima volta, nel lontano '73 ho tremato dalla paura, mi son sentita svenire. È stata senza dubbio la mia vittoria più grande, quella di cui vado più fiera e poterla raccontare mi fa capire che sono stata più forte. Non far prevenzione è un vero peccato, un'occasione mancata perché oggi vi sono i mezzi e le cure per sconfiggere una delle malattie del secolo, per questo mi impegno in prima persona contro i tumori infantili »
Quanto è stato importante essere una sportiva per combattere la malattia?
«Non è stato solo importante, è stato fondamentale. Lo sport comporta tanto sacrificio, tenacia, passione, tutte doti che mi hanno permesso di non arrendermi e di vincere il più difficile dei match, quello con la vita»
È stata un'icona di stile fuori e dentro il campo da tennis. Cos'è l'eleganza per lei che è un'icona senza tempo?
«L'eleganza in generale dicono sia innata ma ci si può imparare e riuscire ad esserlo specie oggi che ci sono tanti stilisti e tanti negozi colmi di abiti. Un tempo c'erano solo le sarte. Anche lo stile è cambiato molto ma è cambiata anche la vita. Eravamo dei ragazzi con voglia di vincere ma senza una lira, eravamo squattrinati; oggi invece i tennisti sono ricchissimi»
Nicola Pietrangeli una volta ha detto: «Puoi costruire bravi giocatori ma i campioni te li manda Dio». Chi è nel tennis un campione oggi e quali caratteristiche incarna?
«Di campioni oggi ne abbiamo tanti ma l'esempio più eclatante è Federer, è la perfezione, gioca con una leggerezza contro giganti che si muovono urlando. Il tennis femminile è molto cresciuto e ci sono delle belle personalità, certo vorrei strillassero meno»
Barletta, fucina di talenti sportivi, città di Pietro Mennea e di molti altri atleti, avrà occasione di dimostrare il ruolo che ha sempre avuto. Una delle più importanti città del mezzogiorno che potrà mettere in campo giovani speranze.
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