Gesù e l'adultera
Gesù e l'adultera
Religioni

La misericordia dona speranza e futuro

Don Vito spiega il vangelo "scandaloso" dell'adultera perdonata

Dal Vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".

Il Vangelo proclamato in questa quinta domenica di Quaresima segna il culmine del nostro itinerario e costituisce un "unicum" con la storia avventurosa della sua collocazione nel quarto vangelo. Infatti sebbene noi leggiamo questo brano da San Giovanni, in realtà il suo vocabolario denota una appartenenza specifica al racconto di San Luca. Come mai? Probabilmente perché gli uomini, i maschi, delle comunità primitive vedevano di cattivo occhio la collocazione di questo brano nei racconti evangelici e hanno tentato sempre di metterlo da parte per il suo contenuto ovvero per l'atteggiamento di perdono che Gesù riserva a una donna sorpresa in flagrante adulterio.

Di che cosa si tratta? Avevano sorpreso una donna, in realtà una ragazzina, in flagrante adulterio e secondo la legge mosaica questa doveva essere lapidata. Nella società ebraica lo sposalizio si celebrava quando la donna aveva solo 12 o 13 anni e l'uomo circa 18 e solo dopo un anno gli sposi andavano a vivere insieme. Qualora l'adulterio si fosse consumato prima della convivenza la legge prevedeva la lapidazione: la donna veniva messa in una fossa e la prima pietra che veniva scagliata contro di lei era pesantissima, fino a 50 chili, cosicché ella spesso moriva al primo colpo. Qualora l'adulterio fosse stato consumato dopo la convivenza, la donna veniva strangolata. Di qui capiamo che questa donna, in realtà una ragazzina, non era ancora andata a vivere insieme al suo sposo. Chi conduce questa donna da Gesù è la classe dirigente religiosa del tempo che per metterlo alla prova, letteralmente per tentarlo, gli rivolgono una domanda tendenziosa, a trabocchetto, cosicché in qualunque modo egli avesse risposto avrebbero avuto di che accusarlo: o si metteva contro la legge di Mosé o contraddiceva il suo operato fino a quel momento (mangia con i peccatori). E Gesù come reagisce? Anzitutto si china e si mette a scrivere col dito per terra, come Dio aveva fatto con le tavole della legge. La loro insistenza nell'ottenere una risposta provoca una reazione di Gesù che è allo stesso tempo una domanda: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". Ovvero, quella donna era stata condotta per un peccato palese, evidente, ma tutti abbiamo dei peccati nascosti! Che può colpire da innocente? Nessuno! Anzi: solo Gesù! Ma lui è venuto per rivelare il vero volto di Dio che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva. E si rimette a scrivere per terra. San Girolamo ipotizza che abbia scritto i peccati degli accusatori. Ed essi se ne andarono uno ad uno cominciando dai più anziani: quanto più grandi in età diventiamo, più peccati accumuliamo.

Come mai Gesù si è comportato così? Sant'Agostino dice: "Il Signore odia il peccato ma ama il peccatore". Noi invece per l'errore di una volta mutiamo per sempre l'identità di una persona: chi ha mentito anche una sola volta diventa bugiardo, chi ha rubato una volta diventa ladro, chi ha tradito per una volta diventa adultero! E ci resta per sempre! E rischiamo così di rimanere impantanati per sempre nel fango dell'errore, senza futuro né speranza di cambiamento. Il perdono di Dio ci fa guardare avanti, apre sentieri di speranza altrimenti impraticabili. Qui Gesù non giudica ma chiede a ciascuno di giudicare se stesso. Lui usa misericordia, che in questo brano diventa la chiave interpretativa (il criterio ermeneutico) di tutta la legge, di ogni legge.

Come si conclude la scena? Dopo che sono spariti tutti "relicti sunt duo: misera et misericordia" - commenta argutamente sempre Sant'Agostino - "rimasero lì in due: la misera e la misericordia"! Scompaiono i nomi, ma resta la bellezza di quest'incontro che libera dal passato e apre al futuro: "Va', e d'ora in poi non peccare più!". Questo produce l'incontro vero col Cristo, di non rimanere impantanati nei nostri peccati ma di poter scrivere una pagina nuova del libro della nostra vita, che diventa vangelo quando incrocia il suo sguardo e ci lasciamo guardare dentro senza paure! Buona domenica!

[don Vito]
  • Vangelo
Altri contenuti a tema
Come luce che splende nelle tenebre Come luce che splende nelle tenebre Il vangelo della domenica con Don Vito Carpentiere
Una Parola che illumina le ore buie della vita Una Parola che illumina le ore buie della vita Nel cammino della Quaresima con don Vito Carpentiere
1 Dio si prende cura, l’uomo si preoccupa Dio si prende cura, l’uomo si preoccupa Il vangelo di questa domenica con don Vito Carpentiere
1 La "differenza” cristiana La "differenza” cristiana Il vangelo spiegato da don Vito Carpentiere
Quelle opere che fanno splendere fratelli e danno sapore alla nostra vita  Quelle opere che fanno splendere fratelli e danno sapore alla nostra vita  Don Vito Carpentiere legge e spiega il vangelo della domenica
Quella felicità che già ci circonda. Ora! Quella felicità che già ci circonda. Ora! Il vangelo di oggi con don Vito Carpentiere
Dio non si stanca di scendere nell'abisso della nostra umanità Dio non si stanca di scendere nell'abisso della nostra umanità Il vangelo di Natale spiegato da don Vito Carpentiere
La parola forte e il fascino del Battista La parola forte e il fascino del Battista Il vangelo di oggi con don Vito Carpentiere
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.