Religioni
La "differenza” cristiana
Il vangelo spiegato da don Vito Carpentiere
Barletta - domenica 19 febbraio 2017
0.23
Dal vangelo secondo Matteo: "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente". Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Una volta proclamate le beatitudini, nuova legge universale per i discepoli che consiste nel sentirsi amati e condividere con gioia questo amore con chi è nel bisogno, Gesù ha definito i suoi sale della terra e luce del mondo che, coerentemente alla novità della loro esistenza danno sapore e illuminano la vita degli altri. Poi Gesù procede con una serie di antitesi, così chiamate perché richiamano una espressione forte dell'Antico Testamento e vengono superate da una logica nuova, quella determinata dalla nuova condizione in relazione con Dio, quella della figliolanza: i figli, nell'antichità, non erano semplicemente i discendenti ma coloro che con la loro vita si comportavano come il padre. E le due antitesi riportate oggi hanno la caratteristica di fissare la "differenza" cristiana. Come già nell'Antico Testamento il monito "siate santi perché io, il Signore Dio vostro, sono Santo" veniva percepito come già che caratterizzava, differenziandosi, il modo di rapportarsi di Dio con il suo popolo rispetto ad altre divinità, così viene chiesto ai discepoli "siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste". Questa perfezione non è sinonimo di assenza di limiti ma un portare a compimento qualcosa che è già iniziata nella nostra vita con il Battesimo, l'azione della Grazia.
Anzitutto Gesù cita la famosa legge del taglione, che con la sua logica nell'antichità significava già un arginare il vortice di violenza che porta a conseguenze solitamente esagerate e non proporzionate all'offesa ricevuta. E completa con la famosa frase "porgi l'altra guancia" che, lungi dal significare un atteggiamento di passività, non solo spezza la violenza ma intende dare una risposta di bontà a chi ci ha percosso, calcando una strada di positività. Il cristiano è chiamato non solo a non rispondere alla violenza con altra violenza ma a indicare una via di bene a chi ci ha fatto del male. E l'ultima antitesi invita il discepolo a fare veramente la differenza cristiana, avanzando una proposta che non sia un semplice corrispondere ma una risposta attiva di bene nei confronti degli altri da considerare fratelli perché tutti figli di un solo Padre, quello di cui Gesù è venuto a svelarci il vero volto. Non solo non rispondere alla provocazione ma anche proporre un amore che è disposto a perdere questo sì fa la differenza cristiana.
Buona Domenica!
Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Una volta proclamate le beatitudini, nuova legge universale per i discepoli che consiste nel sentirsi amati e condividere con gioia questo amore con chi è nel bisogno, Gesù ha definito i suoi sale della terra e luce del mondo che, coerentemente alla novità della loro esistenza danno sapore e illuminano la vita degli altri. Poi Gesù procede con una serie di antitesi, così chiamate perché richiamano una espressione forte dell'Antico Testamento e vengono superate da una logica nuova, quella determinata dalla nuova condizione in relazione con Dio, quella della figliolanza: i figli, nell'antichità, non erano semplicemente i discendenti ma coloro che con la loro vita si comportavano come il padre. E le due antitesi riportate oggi hanno la caratteristica di fissare la "differenza" cristiana. Come già nell'Antico Testamento il monito "siate santi perché io, il Signore Dio vostro, sono Santo" veniva percepito come già che caratterizzava, differenziandosi, il modo di rapportarsi di Dio con il suo popolo rispetto ad altre divinità, così viene chiesto ai discepoli "siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste". Questa perfezione non è sinonimo di assenza di limiti ma un portare a compimento qualcosa che è già iniziata nella nostra vita con il Battesimo, l'azione della Grazia.
Anzitutto Gesù cita la famosa legge del taglione, che con la sua logica nell'antichità significava già un arginare il vortice di violenza che porta a conseguenze solitamente esagerate e non proporzionate all'offesa ricevuta. E completa con la famosa frase "porgi l'altra guancia" che, lungi dal significare un atteggiamento di passività, non solo spezza la violenza ma intende dare una risposta di bontà a chi ci ha percosso, calcando una strada di positività. Il cristiano è chiamato non solo a non rispondere alla violenza con altra violenza ma a indicare una via di bene a chi ci ha fatto del male. E l'ultima antitesi invita il discepolo a fare veramente la differenza cristiana, avanzando una proposta che non sia un semplice corrispondere ma una risposta attiva di bene nei confronti degli altri da considerare fratelli perché tutti figli di un solo Padre, quello di cui Gesù è venuto a svelarci il vero volto. Non solo non rispondere alla provocazione ma anche proporre un amore che è disposto a perdere questo sì fa la differenza cristiana.
Buona Domenica!