
Politica
L'inquinamento ai tempi del canale Ciappetta-Camaggio
Audizione in V Commissione, il M5S chiede maggior monitoraggio
Barletta - giovedì 15 ottobre 2015
La questione ambientale del canale Ciappetta-Camaggio è stata ieri al centro delle audizioni della V commissione consiliare presieduta da Filippo Caracciolo. Ad essere auditi, su richiesta dei consiglieri del Movimento 5 stelle Viviana Guarini, Cristian Casili e Grazia Di Bari, i rappresentanti di Arpa, Autorità idrica di Puglia, Comune di Andria e Provincia Bat. Le questioni sollevate dai consiglieri pentastellati riguardano in particolare l'inquinamento del canale stesso e il cattivo funzionamento del depuratore di Andria, che sversando nel canale, determina anche la contaminazione delle acque del tratto di costa a sud e a nord della foce. Perplessità sono state sollevate anche in merito all'autorizzazione per un nuovo impianto di trattamento delle acque reflue di aziende lattiero-casearie: il rappresentante di Aqp ha comunicato che l'iter autorizzativo al momento è sospeso, perché il depuratore cittadino non sarebbe capace di accogliere ulteriori reflui, aggiungendo che l'Aqp ha comunque già in programma il potenziamento del depuratore stesso.
Arpa ha chiarito invece che il canale non è classificato come corpo idrico significativo, pertanto non soggetto, secondo le disposizioni in materia, a monitoraggio. Cionostante, l'Agenzia regionale è tenuta ad effettuare controlli periodici sulle acque di scarico del depuratore, e nelle zone di balneazione a nord e a sud dell'area preclusa, quella cioè in cui il canale sfocia in mare. Dal 2013 al 2015 i superamenti dei parametri per gli scarichi classificati in tabella 4 sono diminuiti: nei primi sei mesi di quest'anno, ne sono stati registrati solo due. Di norma, non esiste inoltre un obbligo di bonifica del canale, ma dal momento che bisogna garantire la qualità delle acque marine costiere, ed essendo il canale uno dei veicoli dei materiali inquinanti, gli interventi di tutela sono di tipo complessivo.
Il presidente della Provincia ha assicurato che l'ente ha garantito negli anni l'attività di manutenzione, e ha rilanciato il tema del riordino delle competenze in materia ambientale, alla luce del recente riordino delle funzioni. Ringraziando gli auditi per i contributi apportati, la consigliera Guarini ha annunciato comunque un'interrogazione all'assessore competente per meglio chiarire a chi spettano di fatto le competenze per la bonifica e il controllo del canale.
Arpa ha chiarito invece che il canale non è classificato come corpo idrico significativo, pertanto non soggetto, secondo le disposizioni in materia, a monitoraggio. Cionostante, l'Agenzia regionale è tenuta ad effettuare controlli periodici sulle acque di scarico del depuratore, e nelle zone di balneazione a nord e a sud dell'area preclusa, quella cioè in cui il canale sfocia in mare. Dal 2013 al 2015 i superamenti dei parametri per gli scarichi classificati in tabella 4 sono diminuiti: nei primi sei mesi di quest'anno, ne sono stati registrati solo due. Di norma, non esiste inoltre un obbligo di bonifica del canale, ma dal momento che bisogna garantire la qualità delle acque marine costiere, ed essendo il canale uno dei veicoli dei materiali inquinanti, gli interventi di tutela sono di tipo complessivo.
Il presidente della Provincia ha assicurato che l'ente ha garantito negli anni l'attività di manutenzione, e ha rilanciato il tema del riordino delle competenze in materia ambientale, alla luce del recente riordino delle funzioni. Ringraziando gli auditi per i contributi apportati, la consigliera Guarini ha annunciato comunque un'interrogazione all'assessore competente per meglio chiarire a chi spettano di fatto le competenze per la bonifica e il controllo del canale.
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