
La città
Intitolate due strade della zona 167 ad Antonucci e Capossele, poliziotti eroi
Scoperte le targhe dedicate ai due agenti di Polizia alla presenza delle scolaresche
Barletta - giovedì 25 gennaio 2018
16.57
Qualche ora fa si è tenuta la cerimonia di intitolazione delle vie dedicate agli agenti di Polizia Tommaso Capossele e Savino Antonucci. Presenti i familiari delle vittime dei due agenti, il sindaco Pasquale Cascella, il capo della Polizia e Direttore Generale di Pubblica Sicurezza, prefetto Franco Gabrielli, il Questore della Provincia di Bari Carmine Esposito, il Prefetto Maria Antonietta Cerniglia, gli studenti e i residenti della zona. Completate le opere di urbanizzazione della nuova 167, zona cittadina in continua espansione, è giunto il momento di procedere con la toponomastica. Non vi sono dubbi sui due concittadini a cui è doveroso rendere omaggio, Savino Antonucci e Tommaso Capossele. «La memoria dei caduti nell'adempimento del dovere può contribuire alla crescita di una nuova zona di espansione della città»: questo il commento del primo cittadino Pasquale Cascella in vista della cerimonia.
Il primo, Savino Antonucci, di famiglia di origine barlettana, perse la vita a soli ventiquattro anni a seguito di un incidente avvenuto vicino Cuneo mentre tornava al proprio reparto, dopo aver prestato servizio di scorta di un "trasporto eccezionale". L'allora capo della Polizia gli conferì la medaglia d'argento. L'agente Capossele, deceduto nel 2000 invece perse la vita giovanissimo lasciando la moglie e due bambini in tenera età. Era in servizio presso la locale Sottosezione della Polizia Stradale e fu travolto da una vettura mentre segnalava il contingente pericolo verificatosi sulla A/14. Nell'anno seguente, oltre alla promozione per merito straordinario alla qualifica di Assistente della Polizia di Stato, il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia al Valor civile.
Due uomini, eroi dei nostri giorni, la cui memoria non va dimenticata: questo il significato della presenza delle scolaresche, uomini e donne del futuro. Affinché si conservi sempre viva la memoria di chi ha perso la vita nell'adempimento del proprio dovere, sono stati collocati due alberi lungo il percorso che congiunge le due strade.
Il primo, Savino Antonucci, di famiglia di origine barlettana, perse la vita a soli ventiquattro anni a seguito di un incidente avvenuto vicino Cuneo mentre tornava al proprio reparto, dopo aver prestato servizio di scorta di un "trasporto eccezionale". L'allora capo della Polizia gli conferì la medaglia d'argento. L'agente Capossele, deceduto nel 2000 invece perse la vita giovanissimo lasciando la moglie e due bambini in tenera età. Era in servizio presso la locale Sottosezione della Polizia Stradale e fu travolto da una vettura mentre segnalava il contingente pericolo verificatosi sulla A/14. Nell'anno seguente, oltre alla promozione per merito straordinario alla qualifica di Assistente della Polizia di Stato, il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia al Valor civile.
Due uomini, eroi dei nostri giorni, la cui memoria non va dimenticata: questo il significato della presenza delle scolaresche, uomini e donne del futuro. Affinché si conservi sempre viva la memoria di chi ha perso la vita nell'adempimento del proprio dovere, sono stati collocati due alberi lungo il percorso che congiunge le due strade.







Ricevi aggiornamenti e contenuti da Barletta 







