Via dei muratori escavatrice
Via dei muratori escavatrice
La città

In via dei Muratori tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri

Aldo Musti parafrasa Orwell, e risponde ad una nota giornalistica. «A Barletta non ci facciamo mancare niente»

"Via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è". Oggi, dopo aver letto la nota pubblicata su una testata locale, la cui conclusione riporto testualmente: «……Tra tavole da correggere, da unificare, che scompaiono. Tra approvazioni di piani, di varianti, di varianti di piano e, forse un giorno accadrà anche questo, di piano di varianti». Spinto dal mio senso civico, segnalo che a Barletta non ci facciamo mancare niente. Così risentito, interviene Aldo Musti, imprenditore sensibile al problema annoso, riguardante via dei Muratori.

Infatti, l'avveniristico piano di variante da lui immaginato, a Barletta non rappresenta affatto una ipotesi fantascientifica, ma una realtà, esistente e sperimentata proprio in "via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è", per ben due volte.

Una prima volta:
  • La Regione Puglia con deliberazione della Giunta Regionale n. 8614/1979, approva una variante al PRG per la zona merceologica artigianale, in seguito alle deliberazioni di G.M. n. 1113/76 e di C.C. n. 551/76.
  • Un cittadino, invia direttamente un osservazione all'Ufficio Urbanistico della Regione Puglia in data 9/6/75. Ricorso, che non fu ritenuto dal predetto ufficio, meritevole di accoglimento in quanto teso ad difendere interessi strettamente privatistici, e pertanto in contrasto con i concetti di pianificazione urbanistica.
  • Lo stesso cittadino che si vede rifiutare la variante dalla Regione Puglia, la otteneva, dal Comune di Barletta, grazie al " piano di variante". Segnatamente, chiedeva un permesso a costruire su suddetta zona, e certamente per un "errore materiale", il Comune di Barletta approvava le tavole di progetto del privato cittadino, con una previsione di viabilità errata rispetto al Prg Vigente e rispetto alla variante del 79 della stessa zona, ma rigorosamente conforme alla osservazione respinta dalla Regione Puglia, quindi il cittadino si vedeva accolta dal comune una variante rifiutata dalla Regione.
Di recente, quindi una seconda volta...

Strano ma vero, lo stesso cittadino che ha ottenuto il piano di variante e il comune che l'ha concesso, "dimenticano" prima il piano variante, poi "dimenticano" il permesso a costruire, "dimenticano", col finire persino, la delibera di Consiglio Comunale di acquisizione della aree, oggi via dei Muratori.

Pertanto, il primo ricorre al Tar, perché a suo giudizio non è prevista la viabilità di cui al suddetto piano di variante. il secondo, cioè Il comune supporta l'azione del temerario cittadino, con Certificati di Destinazione Urbanistica, e relazioni esplicative dei settori competenti, che dichiarano edificabili un area oggi sistemata a strada pubblica con soldi pubblici, e dichiarano che la stessa strada pubblica, oggi, "Via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è", aperta a tutti, non è stata mai realizzata, e non è più prevista.

Ecco, come un secondo piano di variante "in corso", cerca di variare un precedente piano di variante, alla bisogna di un cittadino, e il tutto in nome della illegalità, a conferma che, come diceva "Orwell", tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più più uguali degli altri.

Le conclusione le lascio ai cittadini-lettori-elettori.
  • Disagio per i cittadini
  • Piano regolatore
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