«Bisogna garantire la privacy», segnalazione dall’ex ospedale di Barletta
Utenti del Servizio Protesi ricevuti in un corridoio
martedì 18 gennaio 2022
9.27
iReport
Una serie di lamentele per la mancanza di tutela della privacy giungono da cittadini utenti del Distretto Socio Sanitario di Barletta. In sostanza si mette in evidenza l'anacronistico ricevimento dei cittadini, che avviene nel corridoio centrale d'accesso al vecchio ospedale cittadino, alla vista e soprattutto facendo udire a chiunque transita le patologie ed altri dati sensibili dei pazienti.
Di seguito la segnalazione:
«Riesce ormai difficile parlare di tutela della privacy nella nostra società. Quello che fino a pochi anni fa era considerata una questione di minore rilevanza oggi assurge ad una delle caratteristiche che pesano maggiormente nei rapporti sociali.
Ma così non è per tutti. Prendiamo ad esempio quello che accade al Distretto Socio Sanitario di Barletta, sistemato nel vecchio ospedale di piazza Umberto I.
Chi entra nel vecchio ospedale di Barletta, da via Mura Spirito Santo, angolo vicolo pozzo Sant'Agostino, nei tre giorni di ricevimento al pubblico del Servizio protesi, situato nel corridoio centrale, troverà persone che attendono di essere ricevute, indovinate dove? Nel corridoio.
Infatti, a causa di due stanze cieche, senza luce diretta, i dipendenti dell'Ufficio protesi, già sacrificati per questo angusto luogo di lavoro non posso ricevere i cittadini utenti e sono costretti a riceverli…nel corridoio, alla vista e soprattutto all'udito di tutti coloro che transitano per questo corridoio. Anche coloro che devono sostare vicino al grande ascensore che porta ai piani superiori, possono tranquillamente assistere ai colloqui tra dipendenti Asl e utenti, su protesi e cateteri da somministrare, per gravi patologie riconosciute, senza che per questi utenti, vi sia la benché minima tutela della privacy.
Manca anche la possibilità di sedersi durante i colloqui, perché l'accesso nell'ufficio è vietato. E allora cosa si attende per migliorare questo servizio primario? Si potrebbe proporre una collocazione migliore che garantisca privacy e distanziamento? Grazie».
Di seguito la segnalazione:
«Riesce ormai difficile parlare di tutela della privacy nella nostra società. Quello che fino a pochi anni fa era considerata una questione di minore rilevanza oggi assurge ad una delle caratteristiche che pesano maggiormente nei rapporti sociali.
Ma così non è per tutti. Prendiamo ad esempio quello che accade al Distretto Socio Sanitario di Barletta, sistemato nel vecchio ospedale di piazza Umberto I.
Chi entra nel vecchio ospedale di Barletta, da via Mura Spirito Santo, angolo vicolo pozzo Sant'Agostino, nei tre giorni di ricevimento al pubblico del Servizio protesi, situato nel corridoio centrale, troverà persone che attendono di essere ricevute, indovinate dove? Nel corridoio.
Infatti, a causa di due stanze cieche, senza luce diretta, i dipendenti dell'Ufficio protesi, già sacrificati per questo angusto luogo di lavoro non posso ricevere i cittadini utenti e sono costretti a riceverli…nel corridoio, alla vista e soprattutto all'udito di tutti coloro che transitano per questo corridoio. Anche coloro che devono sostare vicino al grande ascensore che porta ai piani superiori, possono tranquillamente assistere ai colloqui tra dipendenti Asl e utenti, su protesi e cateteri da somministrare, per gravi patologie riconosciute, senza che per questi utenti, vi sia la benché minima tutela della privacy.
Manca anche la possibilità di sedersi durante i colloqui, perché l'accesso nell'ufficio è vietato. E allora cosa si attende per migliorare questo servizio primario? Si potrebbe proporre una collocazione migliore che garantisca privacy e distanziamento? Grazie».