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Nightlife
Il vento del rock ha colpito Barletta
‘Arè Rock Festival’, cronaca della finale. Hanno i vinto i ‘Jfk e la sua bella bionda’
Barletta - lunedì 27 giugno 2011
15.16
Anche l'Arè Rock festival è giunto al termine. La finale, svoltasi nel fossato del castello di Barletta, ha visto alternarsi sul palco cinque gruppi provenienti dal centro –sud, dopo aver sbaragliato i 18 gruppi nelle due semifinali di giovedì e venerdì. Da registrare l'assenza di band di Barletta, che non sono riuscite ad aggiudicarsi la finale, ma che si sono esibite nella semi-finale di giovedì. La serata è stata presentata da Silvia Notargiacomo, conduttrice di Radio Rai.
I primi a salire sul palco sono i Lenula (Brindisi), trio rock per eccellenza, che sfoderano un rock – blues, con accenti di jazz in alcune parti strumentali, per poi sterzare nei territori di un boogie –rock che potrebbe provenire da Laurel Canyon. I Lenula non hanno bisogno di nient'altro che della voce e della chitarra di Gabriele, sostenuta dai sintetizzatori e dalla batteria di Fabio,in un tripudio di rock.
I Breakin'Down (Olbia), sono i secondi ad aggredire il palco, sfoderando la loro versione di swamp- rock, ovvero un rock delle paludi degli Stati Uniti del Sud, con tutti gli umori musicali di un turbo-rock- blues grezzo, ma raffinato e accattivante. La voce di Simone Più azzanna il pubblico, che si fa incantare dal rito vodoo di questi quattro musicisti che sembrano cacciatori di coccodrilli di una palude urbana.
A seguire, gli Iniqua (Bari), già finalisti del 'Rock Against Contest', tornano sul luogo del delitto, con la compattezza musicale che li ha sempre caratterizzati, per lanciare il loro progressive rock dai testi mai banali. I cinque musicisti "vivono" sul palco i loro brani, che diventano esperienze collettive. Francesco, voce del gruppo, interpreta ogni brano con partecipazione emotiva, quasi sciamanica, e il resto del gruppo lo segue nel rito rock.
Si continua con 'La Quinta Essenza '(Gravina di Puglia), gruppo dalle solide radici blues-psichedeliche. Il gruppo esprime aromi rock, in salsa blues, contornati dal rigore dell'organo Hammond di Carmine, dalla voce-iradiddio di Domingo, che da buon cerimoniere imbastisce un continuo scambio di effusioni blues tra la chitarra di Gaio, il basso di Francesco e la batteria di Giovanni. Il quintetto psichedelico esegue alla perfezione le pagane preghiere – blues, sull'altare del rock.
Ultimo gruppo finalista in gara, i Jfk e la sua bella bionda (Napoli), band indie-folk. Lelio, voce del gruppo, sfoggia una sintesi canora degna di un sarcastico chansonier, con testi sarcastici e reali, legati da ritmi giamaicani , brasiliani, creati ad arte dal resto del gruppo. Ad esempio, nel brano "Una mela samba", il gruppo diventa un collettivo di musicisti tropicalisti. La voce di Federica sembra voglia esplodere da un momento all'altro in sconosciuti arcobaleni sonori, mentre gli "intrighi musicali" del bassista Marino, del batterista Fabio e del chitarrista Gian Marco, sono svelati.
A concludere la serata, i Camillorè, gruppo ospite della finale, a cui tocca il piacere di condurci in un bislacco e liberatorio rito teatrale-circense, dove folk, rock, jazz si stringono la mano, portando il pubblico lontano, grazie all'istrionismo del cantante, Davide Ciddì e alla trascinante sezione ritmica-funkedelica.
Durante il rito propiziatorio, i Camillorè hanno comunicato la decisione della giuria, che ha eletto vincitori della finale i Jfk e la sua bella bionda, a cui vanno i 2000 euro del primo premio.
I primi a salire sul palco sono i Lenula (Brindisi), trio rock per eccellenza, che sfoderano un rock – blues, con accenti di jazz in alcune parti strumentali, per poi sterzare nei territori di un boogie –rock che potrebbe provenire da Laurel Canyon. I Lenula non hanno bisogno di nient'altro che della voce e della chitarra di Gabriele, sostenuta dai sintetizzatori e dalla batteria di Fabio,in un tripudio di rock.
I Breakin'Down (Olbia), sono i secondi ad aggredire il palco, sfoderando la loro versione di swamp- rock, ovvero un rock delle paludi degli Stati Uniti del Sud, con tutti gli umori musicali di un turbo-rock- blues grezzo, ma raffinato e accattivante. La voce di Simone Più azzanna il pubblico, che si fa incantare dal rito vodoo di questi quattro musicisti che sembrano cacciatori di coccodrilli di una palude urbana.
A seguire, gli Iniqua (Bari), già finalisti del 'Rock Against Contest', tornano sul luogo del delitto, con la compattezza musicale che li ha sempre caratterizzati, per lanciare il loro progressive rock dai testi mai banali. I cinque musicisti "vivono" sul palco i loro brani, che diventano esperienze collettive. Francesco, voce del gruppo, interpreta ogni brano con partecipazione emotiva, quasi sciamanica, e il resto del gruppo lo segue nel rito rock.
Si continua con 'La Quinta Essenza '(Gravina di Puglia), gruppo dalle solide radici blues-psichedeliche. Il gruppo esprime aromi rock, in salsa blues, contornati dal rigore dell'organo Hammond di Carmine, dalla voce-iradiddio di Domingo, che da buon cerimoniere imbastisce un continuo scambio di effusioni blues tra la chitarra di Gaio, il basso di Francesco e la batteria di Giovanni. Il quintetto psichedelico esegue alla perfezione le pagane preghiere – blues, sull'altare del rock.
Ultimo gruppo finalista in gara, i Jfk e la sua bella bionda (Napoli), band indie-folk. Lelio, voce del gruppo, sfoggia una sintesi canora degna di un sarcastico chansonier, con testi sarcastici e reali, legati da ritmi giamaicani , brasiliani, creati ad arte dal resto del gruppo. Ad esempio, nel brano "Una mela samba", il gruppo diventa un collettivo di musicisti tropicalisti. La voce di Federica sembra voglia esplodere da un momento all'altro in sconosciuti arcobaleni sonori, mentre gli "intrighi musicali" del bassista Marino, del batterista Fabio e del chitarrista Gian Marco, sono svelati.
A concludere la serata, i Camillorè, gruppo ospite della finale, a cui tocca il piacere di condurci in un bislacco e liberatorio rito teatrale-circense, dove folk, rock, jazz si stringono la mano, portando il pubblico lontano, grazie all'istrionismo del cantante, Davide Ciddì e alla trascinante sezione ritmica-funkedelica.
Durante il rito propiziatorio, i Camillorè hanno comunicato la decisione della giuria, che ha eletto vincitori della finale i Jfk e la sua bella bionda, a cui vanno i 2000 euro del primo premio.



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