Franco Ferrara
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Politica

Il parere di Ferrara sul referendum: «Sbagliato disertare le urne»

«Tutti devono esprimere democraticamente il proprio pensiero» scrive il segretario del PD cittadino

«Lasciar intendere che se prevale il "si" al Referendum del 17 aprile, si manda a casa Renzi e il suo Governo, è una clamorosa bugia. Lasciar intendere che la vittoria del "no", nulla farebbe cambiare e si aprirebbero le porte del Governo alle lobby dei petrolieri è un'altra clamorosa bugia. Bugie che prendono piede sulla "disinformazione" della gente. Questa, purtroppo è l'unica verità». Scrive così Franco Ferrara, segretario del Partito Democratico di Barletta.

«Fatta salva una sparuta minoranza, il popolo italiano non è ben informato o, distratto dalle sue problematiche quotidiane di sopravvivenza, non vuole o non ha il tempo di informarsi sul problema. Ma quale problema? Tutti a rispondere "le trivelle", ancora una clamorosa bugia. Ma quali trivelle? Se si vota "si", si tolgono le trivelle? Macchè, quelle lì stanno e lì rimarranno. Primo perché questo è un referendum "abrogativo" di una norma scritta. Secondo perché nessuno sa ancora, cosa succederebbe se una "trivella" viene espiantata e nessuno sa ancora come chiudere le voragini create dall'estrazione. E se vince il "no"? Non succede proprio nulla. Basta soffermarsi un attimo a riflettere e pensare. Abbiamo idea di quanto è grande una trivella? E' enorme. Abbiamo idea di quanti anni ha impiegato per essere installata e resa estrattiva e quanta massa tra acqua, fango e gas o petrolio ha estratto negli ultimi 30 anni? Non credo. Wikipedia? Si, fa bene consultarla, ha buone informazioni, ma su Internet c'è tanto da rimanere allibiti e tanto da rimanere sconvolti e informati, tanto che dopo la navigazione, i fanatici del "si" si sono convinti a votare "no", i tifosi del "no a prescindere" vanno sparati sul "si".

Per me vale un principio di lealtà e di rispetto comune per tutti ! Le ragioni del "si" e del "no" ci stanno tutte. Quello che non ci sta è il "disertare" le urne. E' assurdo pensare che a un Referendum indetto dal PD, è il PD che invita a non andare a votare, anche se lo dice e lo smentisce il Segretario Nazionale. Questa è la ragione che fa dire al Partito Democratico di Barletta "andiamo a votare", "dobbiamo votare", che sia Si o che sia No. Non esiste solo il "diritto" del voto ma c'e' anche un conseguente "dovere" del voto, che tutti noi dobbiamo esercitare! E' vero che questo Referendum è da considerare un errore e che si poteva evitare, ma è di vitale importanza ragionare in prospettiva futura, convivendo sia con l'anima tecnica che ci dice che senza Energia o con Energia insufficiente non si vive, sia con l'anima ecologista che ci impone di ripulire il mare e l'intero ambiente. Ma è necessario oggi , avere la visione del domani e sapere che nei prossimi anni, 10, 20, 30 che siano , il nostro approvvigionamento energetico necessario al fabbisogno, vedrà fossili e rinnovabili insieme almeno fino a quando le energie alternative non saranno in grado di essere sufficienti. Certamente qualcuno ci speculerà, ma spero sempre in una Magistratura sentinella. Se questa visione non c'è, allora è vero che stiamo parlando di altro, che certamente non appartiene a questo mondo. Forse un messaggio segreto lasciato da qualche extraterrestre si svelerà per farci conoscere da quale fonte alternativa ci approvvigioneremo. Ma con i piedi per terra, il PD di Barletta dice che tutti devono poter esprimere liberamente e democraticamente il proprio pensiero, la propria convinzione, esternare la propria sensibilità, che si sia tecnici o ambientalisti, per dare al Governo, questo o prossimo, quel segno necessario a dimostrare che l'azione referendaria ha portato a votare quel numero sufficiente di persone che imprimano la precedenza di un bisogno assoluto: un nuovo Piano Energetico Nazionale che investa solo sulle "alternative" e apra la strada a una vera "Transizione Energetica". Andiamo a votare».
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