Giovanni Gorgoni
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Scuola e Lavoro

Gorgoni vs Cgil, cresce la bufera sull'addetto stampa Asl

La replica del direttore generale alle accuse di Corcella e Marzano

«Inizialmente pensavo che l'uscita di Corcella di sabato scorso fosse una iniziativa personale per quanto dai contenuti altamente diffamatori e volutamente disinformati. E pensavo che una volta tanto potevo concedermi un fine settimana tranquillo rimanendo reperibile per le questioni serie riguardanti gli assistiti. E invece l'intervento di Marzano di oggi mi conferma che non è una iniziativa isolata e che è in atto un tentativo di mistificazione della realtà». Crescono i malumori sul caso dell'addetto stampa della Asl Bt, dopo la polemica sollevata dal coordinatore CGIL di Barletta Franco Corcella, che chiedeva lumi sulla proroga del contratto della responsabile comunicazione della Asl Bat: è seguita così la risposta del direttore generale della Asl Giovanni Gorgoni, che replica non solo alla lunga nota di Corcella, ma anche ad un successivo intervento di Luigi Marzano, Segretario Generale Fp Cgil Bat, dopo che sul caso era intervenuta anche l'Assostampa - con una lettera del presidente Lorusso - a difesa della lavoratrice.

La replica ufficiale della Asl - «Andiamo con ordine liquidando subito il caso "addetto stampa", che è il vero motivo dei mal di pancia dei miei interlocutori - scrive Giovanni Gorgoni - anche se poi ci aggiungono altre critiche velate e che, se non chiarite immediatamente, sono passibili di denuncia per diffamazione. La professionista in questione è una precaria da ben otto anni, è stata rinnovata perché ha una tipologia di contratto da dipendente (non da consulente) che ne consente il rinnovo a certe condizioni, ha uno stipendio mensile netto di € 2.369, decisamente inferiore allo stipendio medio netto dei dirigenti amministrativi Asl BT (€ 3.272) e, in quanto iscritta all'Ordine dei Giornalisti, ha i titoli di legge per occuparsi dell'Ufficio Stampa. Inoltre il rinnovo è avvenuto dopo valutazione di apposito collegio tecnico con membro esterno ma, a differenza degli altri rinnovi dirigenziali di queste settimane che non hanno dato mal di pancia, per un periodo inferiore (tre anni) rispetto a quello precedente (cinque anni dopo regolare selezione pubblica). La delibera di rinnovo, come tutte le delibere di incarico, include una previsione di spesa relativa al costo aziendale di un generico dirigente amministrativo, che è cosa ben diversa e ben più alta dello stipendio individuale dello stesso. Ed il costo standard di un dirigente amministrativo come da Circolare Regionale n. 4081 del 17/04/2014 è appunto di € 93.000 annui. Ed è grave se un sindacalista non conosce la differenza tra costo aziendale e stipendio individuale di un lavoratore: chissà se la confusione è dovuta a ignoranza o malafede. Nel caso in questione si tratta di cifra indicativa che nulla muta nel trattamento stipendiale della professionista che rimarrà lo stesso di cinque anni fa (2.300 euro circa) senza riconoscere scatti di anzianità, anche qui a differenza di altri rinnovi recenti, vicini alla sigla sindacale dei miei critici fra l'altro. Ovviamente si tratta di affermazioni tutte documentabili a richiesta di qualunque soggetto in buona fede».

Gorgoni risponde alle accuse della Cgil - «Mi chiedo se Luigi Marzano e Francesco Corcella sono al corrente degli incarichi dirigenziali ex art. 15 septies di non remoto o di prossimo rinnovo in altre aziende sanitarie con parametri di posti letto superiori allo standard nazionale che ne consentirebbe istituzione e rinnovo. Così come mi chiedo se i due sanno quante amministrazioni pubbliche impiegano negli Uffici Stampa dei giornalisti regolarmente iscritti all'Ordine, professione che considero di alto profilo civico anche e soprattutto quando non mi risparmiano critiche aspre. Non sfugga che fin qui si è parlato di Ufficio Stampa, e non già di Comunicazione in senso lato per la quale lunedì scorso ero in Università Bocconi (non proprio l'ultimo ateneo di Italia) a presentare su loro richiesta il nostro modello di comunicazione, ritenuto un esempio di eccellenza. Su quest'ultimo punto si precisa che nell'ultima nostra delibera organizzativa (1445/2014) l'Azienda non ha previsto neanche una struttura semplice per le funzioni di Comunicazione e Ufficio Stampa diversamente da quanto avviene nel resto della Regione. E tutto ciò anche per fare posto alla vostre richieste sindacali di strutture semplici e complesse. E veniamo alle accuse davvero infamanti. La prima, quella dei due pesi e delle due misure: questa Direzione non ha mai rimandato a casa dei precari salvo che non avessero oltrepassato una durata di incarico che esponeva l'Azienda a risarcimento danni, come poi è avvenuto in molti casi. A tale riguardo, assumendomi la responsabilità delle mie scelte ho oltrepassato i limiti di legge sulle assunzioni a tempo determinato di quasi il 48% con una eccedenza di 4,8 milioni di euro, riuscendo a mantenere in riga i conti ma non raggiungo sul punto i miei obiettivi contrattuali, altro che tagli finalizzati al mantenimento delle performance manageriali. Marzano e Corcella mi facciano la cortesia, se hanno fegato e onestà, di denunciare la circostanza in Corte dei Conti. E sul reclutamento di personale dirigenziale per camere operatorie, rianimazioni e pronto soccorso (aggiungo anche radiologia) Marzano sa benissimo delle difficoltà anche recenti a reclutare sul mercato del lavoro professionisti disponibili, nonostante la disponibilità della Direzione a coprire i vuoti. E Marzano stavolta conosce le circostanze e parla in malafede e non per ignoranza. La seconda accusa (di Corcella) infamante è quella secondo cui sarei in sella per coperture politiche. Se fosse informato adeguatamente saprebbe che il mio mandato è stato finora passato al vaglio da collegi tecnici istituiti dalla Regione per ben due volte ottenendo riscontro positivo tutte le volte. Con tutta la politica del territorio, invece, ho avuto interlocuzioni trasparenti, qualche volta dure ma sempre costruttive. E alla politica del territorio (locale e regionale) posso solo essere grato per la lealtà dei rapporti che mi ha garantito e soprattutto per avermi lasciato sempre libertà decisionale. Se Corcella ha informazioni diverse è pregato di fare i nomi dei miei presunti protettori politici documentando l'accusa, o rettifichi immediatamente».

La difesa - «Ho accennato alla libertà decisionale. È stato grazie a questa se tre anni fa - conclude Gorgoni - ho stabilizzato in solitaria sul panorama regionale più di 70 dirigenti precari, portato a full-time i dipendenti Sanitaservice, autorizzato e prorogato i tirocini formativi per ex detenuti, avviato le assunzioni delle persone con disabilità e recuperato i mancati adempimenti in tema di sicurezza dei lavoratori degli ultimi decenni (documenti valutazione del rischio, dispositivi individuali di protezione, formazione obbligatoria, etc.). Perché in tutte queste circostanze in cui ho agito "isolato" e contro precise preferenze o prescrizioni superiori l'appoggio di Marzano e Corcella è stato latitante o elemosinato, mentre è stata appassionata la loro difesa di quei dipendenti che ho licenziato o privato dello stipendio perché facevano la spesa durante l'orario di servizio?».
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