Storie da giovani - Giulia Tresca
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Giulia Tresca e l'innovazione in casa Poliba: l'algoritmo per la logistica interna

«L’equilibrio di genere nelle discipline STEM è non solo possibile ma auspicabile»

Ad ascoltare la storia di Giulia Tresca viene facile pensare sia una mosca bianca, invece no, non è così. Giulia è laureata in Ingegneria Informatica al Poliba, lei era tra le due presenze femminili al liceo delle scienze applicate, tra le 20 su 300 in triennale e tra le due su 40 in magistrale. Anche durante la sua seduta di laurea era l'unica donna. Insomma, che le professioniste in settori STEM siano una percentuale ancora purtroppo esigua, è un dato che fa notizia da ormai diverso tempo. Potrebbe essere la conferma del fatto che esistano "facoltà da donna" e "facoltà da uomo" un po' come se gli interessi e il lavoro fossero capi d'abbigliamento e anche qui le line di demarcazione sono ormai sempre più evanescenti; invece, è solo il frutto del retaggio patriarcale che trasciniamo lentamente avanti.

Cosa ha fatto Giulia?

Ha sviluppato un algoritmo. Durante il suo lavoro con il Decision and Control Laboratory del Politecnico di Bari, coordinato dalla sua guida e prof.ssa Mariagrazia Dotoli – professoressa ordinaria di automatica e coordinatrice del dottorato in Industri 4.0., Dotoli ha guidato Tresca prima nella stesura della tesi di laurea, poi in quella di dottorato.

«Il Poliba è una realtà giovane, che sta crescendo a dismisura, compiendo numerosi passi in avanti» dice Giulia, provando l'efficienza dell'istruzione universitaria nel meridione. Il gruppo di ricerca, infatti svolge da molti anni collaborazioni con numerose aziende pugliesi con attività di ricerca applicata nell'ambiento dell'automazione dei sistemi manifatturieri e logistici.

Cosa fa questo algoritmo?

Per dirlo senza troppi tecnicismi del mestiere e per renderlo comprensibile a tutti, l'algoritmo ottimizza la gestione della logistica interna: capire qual è la sistemazione ottimale dei pacchi per la spedizione, massimizzare lo spazio disponibile e di conseguenza avere più camion adeguatamente occupati così da diminuire i costi di trasporto e anche incidere sull'impatto ambientale.

L'algoritmo permette anche di sistemare oggetti secondo le loro caratteristiche specifiche affinché non vengano mischiate sostanze o si sistemino gli oggetti più fragili in una posizione più adeguata. La conseguenza è una riduzione dei costi gestionali interni perché queste operazioni comunemente vengono svolte manualmente da operatori specializzati per cui il fatture di rischio è più alto.

Una realtà avanguardista

Il lavoro dell'Ing.Tresca si inserisce nelle attività condotte dal gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Dotoli nell'ambito del Laboratorio Pubblico Privato IoT4.0 tra Politecnico di Bari e Elettric80 SPA (azienda di Viano, Reggio Emilia, leader nel settore della logistica in Italia) sui temi della ottimizzazione della logistica interna (definizione e risoluzione del problema del bin packing applicato in ambito industriale) e della logistica esterna (ottimizzazione e controllo del carico merci in unità di carico e delle rotte di trasporto).

Decision and Control Laboratory svolge da molti anni in collaborazione con numerose aziende pugliesi e di altre regioni, attività di ricerca applicata nell'ambito dell'automazione dei sistemi manifatturieri e logistici.

La Prof.ssa Dotoli si dichiara orgogliosa del risultato del gruppo di ricerca e della sua allieva Giulia Tresca, ha commentato «Questo riconoscimento a Giulia e a tutto il gruppo di ricerca del Decision and Control Laboratory che mi onoro di coordinare conferma che il Politecnico di Bari può contribuire all'innovazione del Paese, con competenze e idee innovative che nascono da ricercatori brillanti. Mi piace anche qui ricordare che, come Giulia, anche altre dottorande e ricercatrici afferiscono al nostro gruppo di ricerca, collaborando costantemente con ottimi risultati insieme a numerosi ricercatori uomini, a dimostrazione che l'equilibrio di genere nelle discipline STEM (Science, Technology Engineering and Mathematics) è non solo possibile ma auspicabile».

Dotoli, anche lei, è stata una "mosca bianca" quando si è affermata con decisone nel campo dell'ingegneria, ma non vogliamo ricordare queste professioniste per essere state "le rare" quanto per la loro caparbietà e intelligenza, per le ricerche che hanno condotto grazie alla loro formazione.

«È il posto in cui mi sento a casa, ogni volta che penso sia finita, rimango sempre qui» dice l'ing.Tresca.
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