Busto di Federico II
Busto di Federico II
Turismo

Federico II avrà a Barletta un museo tutto suo

Percorso visivo per il busto dell’imperatore federiciano. Il nuovo allestimento sarà aperto al pubblico entro fine aprile

Barletta conserva un tesoro spesso nascosto, spesso dimenticato: quello che i più riconoscono come l'unica effige dell'imperatore svevo Federico II. Alla statua del puer Apuliae, attualmente esposta nella cappella sul fronte sud del piano terra del castello, è stato dedicato un nuovo piccolo "polo museale" tematico, interamente incentrato sulla figura di Federico: oltre al busto, sono stati trasferiti in sale più ampie e più visivamente curate il materiale lapideo, le lastre, i sarcofagi, i fregi architettonici e altro materiale storico-artistico in un percorso fatto di luce e di immagini, tra aquile e cavalieri medievali, con l'imperatore svevo che attende nell'ultima sala del percorso.

Il nuovo allestimento è pronto, ma sarà aperto al pubblico entro la fine di aprile, introducendo quindi una nuova tappa nel panorama di attrattiva turistica della nostra città. Mentre ci si interroga sull'effettiva attribuzione del busto di Barletta a Federico II, già ampiamente discusso, ci poniamo un'altra domanda: sarà questa nuova iniziativa motivo di concreta crescita turistica per la nostra città? Da Barletta rivolgiamo quindi uno sguardo a Padova, dove la meravigliosa mostra dedicata a De Nittis spopola con ampio successo di pubblico e di critica, ma rischia di non arrivare a Barletta per mancanza di fondi. Guardiamo anche ai dati e alle statistiche, che registrano un netto calo di presenze turistiche nella nostra provincia, persino nel favorevole weekend pasquale appena trascorso. Osserviamo l'assenza di un'amministrazione comunale che, in attesa delle nuove elezioni, si limita a garantire la mera sopravvivenza dell'apparato burocratico cittadino, senza poter lanciare nuove iniziative anche culturali.

Sarebbe da chiedersi: i fondi per Federico II ci sono, ma per Giuseppe De Nittis no? Il pittore forse si sentirebbe un po' trascurato rispetto al sovrano svevo. La speranza allora la riponiamo del tutto nelle mani di un presunto Federico, nell'attesa che Barletta recuperi coerentemente quell'anelito culturale e storico che la nostra città ha da sempre nel proprio DNA.

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