
Cronaca
Fatture false, nel mirino della Procura anche persone di Barletta
All'attenzione degli inquirenti sono finite numerose operazioni commerciali per diversi milioni di euro
Barletta - giovedì 14 novembre 2019
9.38
Nel mirino della procura di Trani c'erano società che avrebbero avuto l'unico sostanziale fine di emettere fatture false, consentendo così di far risultare sul bilancio di altre società costi non veritieri con relativo abbattimento dei profitti ed indebita compensazione delle imposte. Fatti per cui 53 persone hanno ricevuto la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Trani Silvia Curione che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza.
A vario titolo e a seconda presunte rispettive responsabilità sono contestati i reati di associazione per delinquere, riciclaggio ed illeciti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. All'attenzione degli inquirenti sono finite una miriade di operazioni commerciali per diversi milioni di euro.
Ventitrè dei 53 indagati sono accusati d'aver fatto parte di 2 distinte associazioni a delinquere. Una sarebbe stata guidata dal 49enne barlettano Antonio Magliocca e dal 53enne messinese Giovanni Laudini, che avrebbero contato sull'esperienza contabile del 45enne commercialista barlettano, di origini canosine, Riccardo Verderosa. A capo del secondo sodalizio, che avrebbe gestito società edili, ci sarebbe stato, invece, il 48enne barlettano Dario Dimonte.
Coinvolte persone di varie parti d'Italia ma anche di Trani, Andria e Bisceglie ed altre di Barletta per quello che sarebbe stato un "meccanismo interregionale".
A vario titolo e a seconda presunte rispettive responsabilità sono contestati i reati di associazione per delinquere, riciclaggio ed illeciti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. All'attenzione degli inquirenti sono finite una miriade di operazioni commerciali per diversi milioni di euro.
Ventitrè dei 53 indagati sono accusati d'aver fatto parte di 2 distinte associazioni a delinquere. Una sarebbe stata guidata dal 49enne barlettano Antonio Magliocca e dal 53enne messinese Giovanni Laudini, che avrebbero contato sull'esperienza contabile del 45enne commercialista barlettano, di origini canosine, Riccardo Verderosa. A capo del secondo sodalizio, che avrebbe gestito società edili, ci sarebbe stato, invece, il 48enne barlettano Dario Dimonte.
Coinvolte persone di varie parti d'Italia ma anche di Trani, Andria e Bisceglie ed altre di Barletta per quello che sarebbe stato un "meccanismo interregionale".