Piazza Principe Umberto
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La città

Degrado in piazza Principe Umberto: discussione per la spazzatura da picnic

Rimproveri digitali colpiscono ipotetici incivili al ritmo di commenti

Siamo ormai tristemente abituati a posare lo sguardo su cumuli di rifiuti a Barletta, spesso sono sparsi a destra e a manca in città, agli angoli di qualche strada, nei pressi di giardini, ma molto più di frequente, la spazzatura che potremmo definire "da picnic", si trova abbandonata vicino punti di aggregazione con panchine o muretti e la ritroviamo come lascito post pranzetti mordi e fuggi tra combriccole. Bottiglie, pacchettini e cartacce restano per giorni dove l'occhio non posa (o non vuole posare) lo sguardo, parlandoci di cattiva educazione e mancanza di senso civico.

Siamo ormai tristemente abituati ad assistere mentre accade che qualcuno lasci cadere per terra un fazzoletto, una lattina vuota o una bustina di plastica, ma intervenire sembra sia fuori discussione. E' capitato infatti, qualche giorno fa, che fosse postata, su una pagina Facebook molto visitata dalla cittadinanza barlettana, una foto ritraente un mucchietto di bicchieri, bottiglie e bustine di snack lasciati per terra, ai piedi di una panchina di piazza Principe Umberto. Sulla pagina "Cosa non va a Barletta" è subito scattato il meccanismo dei commenti con il quale i naviganti si sono espressi in rimproveri e disapprovazione. Principalmente la discussione verteva su "chi poter incolpare", tralasciando invece l'importante aspetto del "chi e come poterlo educare". Che siano italiani o stranieri, adulti o bambini, potremmo benissimo affermare che non vi è razza per l'inciviltà, ma questa purtroppo accomuna molti abitanti di tutto il mondo. Una differenza sostanziale insiste però tra il comportamento di chi assiste indifferente e chi invece, più giustamente, muove rimproveri magari interpellando le autorità di competenza. I più sostenevano, a commento della foto postata, che rimproverare o cercare di intervenire potesse rivelarsi molto pericoloso, non essendo raro che i soggetti poco inclini al rispetto per l'ambiente, fossero invece molto più propensi alla violenza. Cosa resta da fare? Meglio un omertoso silenzio oggi e l'inquinamento domani? Eppure basterebbe un po' di semplice autoeducazione. Non molti, ma evidentemente ancora troppi, hanno però ben compreso la funzionalità non meramente decorativa dei cestini dei rifiuti, collocati in ogni punto della città. Non molti sono abituati a "Ficcarselo in tasca il rifiuto", come recitava un famoso spot sul rispetto per l'ambiente e la città, risalente a qualche anno fa.

Ancora ci stupiamo quando, viaggiando in città tedesche come Francoforte, vediamo numerosi cittadini in fila per restituire le proprie bottigliette o lattine vuote alle macchinette. L'ingegnoso sistema escogitato in Germania, ma ormai in uso in moltissimi Paesi del mondo, prevede che, nel momento dell'esposizione in scaffale nel punto vendita, il prodotto sia presentato con un prezzo maggiorato rispetto al suo equivalente sul mercato. Di solito si tratta di una cifra che si aggira intorno ai 20/30 centesimi e nel momento in cui si conferiscono la bottiglia o la lattina vuota presso le macchinette apposite, queste restituiscono al cittadino l'importo maggiorato versato in precedenza come cauzione. Un piccolo incentivo che, non guasta, e serve a sensibilizzare al riciclo e al rispetto per il decoro cittadino. Alcune città italiane hanno già attivato il sistema, impiantando per le strade numerose macchinette da usare per questo importante sistema di differenziazione e sensibilizzazione; magari ben presto le vedremo in giro anche per Barletta e da quel momento in poi ogni cittadino, non abbiamo dubbi, diventerà un perfetto fautore del riciclo. Ma fino ad allora? Conferire rifiuti negli appositi cestini non costa nulla, ma poter ammirare la propria città senza sporcizia appaga con moneta inestimabile.
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