
Politica
«Come mai non si interviene per sanare il canale H?»
Dubbi del consigliere Damiani, «in estate ci faremo il bagno nelle stesse acque»
Barletta - martedì 8 marzo 2016
Comunicato Stampa
«Le gravissime vicende di cronaca riguardanti il famigerato canale H purtroppo non sorprendono più nessuno, tanto meno chi, come noi, si occupa di questioni di interesse pubblico dai banchi dell'opposizione. Fingersi stupiti, accorrere sul "luogo del delitto" con una schiera di tecnici, raccogliere mestamente campioni di acque putride da analizzare è diventato una sorta di rituale utile soltanto a lavare le coscienze dei nostri amministratori, fino al prossimo episodio». A scriverlo è Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, che commenta l'episodio di improvvisa moria di pesci nelle acque del canale H.
«Da parte nostra- continua Damiani - l'indignazione aumenta ogni qualvolta apprendiamo dalla cronaca di nuovi sforamenti dei valori limite, siano essi relativi all'aria o alle acque del mare. L'unica consolazione che ci rimane è poter affermare di non essere mai stati complici di questo scempio, avendo denunciato già anni addietro la pericolosità di certe bombe ambientali. Nel caso specifico del canale H, abbiamo presentato all'Amministrazione Cascella, in più occasioni, proposte concrete, tra le quali la possibilità di procedere sulla base di un progetto preliminare già predisposto con relativa proposta di delibera, per la costruzione in quell'area di un impianto di collettamento con vasche di decantazione delle acque reflue, al costo accessibile e da finanziare subito con avanzi di amministrazione per 900 mila euro.
Come mai, ci chiediamo, gli avanzi di amministrazione, anche per cifre maggiori, sono stati subito disponibili per la copertura di altre situazioni finanziariamente incerte (leggasi i lavori per arginare l'erosione costiera) mentre per questo progetto a tutela della salute pubblica non ci si attiva tempestivamente? Finora, tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere, grazie a un mio emendamento, sostenuto e votato dalla commissione consiliare bilancio, sono stati 45 mila euro destinati in sede di bilancio di previsione 2015 a marzo all'affidamento a un tecnico esterno della progettazione. Purtroppo poi, invece, pur di non dar seguito alla nostra proposta, nel mese di luglio scorso la Giunta ha preferito approvare l'ennesimo progetto faraonico che ovviamente resterà sulla carta: uno studio di fattibilità da 16 milioni di euro, da reperire chissà quando dalla programmazione regionale.
Poiché ci battiamo per una soluzione da anni, fin dai tempi dell'Amministrazione Maffei, sarebbe ora che qualcuno ci spiegasse, ma soprattutto lo spiegasse ai cittadini che anche quest'estate faranno il bagno nelle stesse acque in cui domenica sono stati raccolti pesci morti, per quali motivazioni si rallenta la soluzione definitiva di questa grave problematica. Ci sono interessi legati ai terreni coinvolti dei quali non siamo a conoscenza? Il dubbio è lecito, una risposta chiara e trasparente (come purtroppo non sono le acque del nostro mare) dall'Amministrazione sarebbe doverosa».
«Da parte nostra- continua Damiani - l'indignazione aumenta ogni qualvolta apprendiamo dalla cronaca di nuovi sforamenti dei valori limite, siano essi relativi all'aria o alle acque del mare. L'unica consolazione che ci rimane è poter affermare di non essere mai stati complici di questo scempio, avendo denunciato già anni addietro la pericolosità di certe bombe ambientali. Nel caso specifico del canale H, abbiamo presentato all'Amministrazione Cascella, in più occasioni, proposte concrete, tra le quali la possibilità di procedere sulla base di un progetto preliminare già predisposto con relativa proposta di delibera, per la costruzione in quell'area di un impianto di collettamento con vasche di decantazione delle acque reflue, al costo accessibile e da finanziare subito con avanzi di amministrazione per 900 mila euro.
Come mai, ci chiediamo, gli avanzi di amministrazione, anche per cifre maggiori, sono stati subito disponibili per la copertura di altre situazioni finanziariamente incerte (leggasi i lavori per arginare l'erosione costiera) mentre per questo progetto a tutela della salute pubblica non ci si attiva tempestivamente? Finora, tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere, grazie a un mio emendamento, sostenuto e votato dalla commissione consiliare bilancio, sono stati 45 mila euro destinati in sede di bilancio di previsione 2015 a marzo all'affidamento a un tecnico esterno della progettazione. Purtroppo poi, invece, pur di non dar seguito alla nostra proposta, nel mese di luglio scorso la Giunta ha preferito approvare l'ennesimo progetto faraonico che ovviamente resterà sulla carta: uno studio di fattibilità da 16 milioni di euro, da reperire chissà quando dalla programmazione regionale.
Poiché ci battiamo per una soluzione da anni, fin dai tempi dell'Amministrazione Maffei, sarebbe ora che qualcuno ci spiegasse, ma soprattutto lo spiegasse ai cittadini che anche quest'estate faranno il bagno nelle stesse acque in cui domenica sono stati raccolti pesci morti, per quali motivazioni si rallenta la soluzione definitiva di questa grave problematica. Ci sono interessi legati ai terreni coinvolti dei quali non siamo a conoscenza? Il dubbio è lecito, una risposta chiara e trasparente (come purtroppo non sono le acque del nostro mare) dall'Amministrazione sarebbe doverosa».
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