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Attualità
Collettivo Exit: «La sorella di Benedetto Petrone sconfessa l’iniziativa dell’amministrazione Cannito»
La nota sulla questione intitolazione strada
Barletta - mercoledì 21 maggio 2025
0.54 Comunicato Stampa
«Era abbastanza prevedibile che la sorella di Benedetto Petrone sconfessasse l'ordine del giorno presentato dal centro-destra per intitolare una strada a Ramelli e Petrone». Così il Collettivo Exit.
«La lettera che la sorella di Benedetto Petrone ha inoltrato al Sindaco Cannito e al Presidente del Consiglio comunale Lanotte è chiara, diretta e rifiuta la lettura degli opposti estremismi su cui si è basato l'ordine del giorno modificato e poi approvato in Consiglio comunale.
Ma la lettera di Porzia Petrone sconfessa anche la narrazione bipartisan fatta in consiglio comunale su quel periodo storico definito erroneamente "anni di piombo".
Non c'è che dire, l'ennesima figuraccia dell'amministrazione Cannito che avrebbe fatto bene a ritirare il provvedimento.
Ma è anche un sonoro schiaffo a Fratelli d'Italia che non avendo avuto il coraggio di portare in consiglio l'ordine del giorno su Ramelli, ha pensato bene di ripiegare su una proposta cosiddetta condivisa.
Ma di condiviso non ci può essere nulla con chi si sente erede politico di quel movimento sociale, dalle cui fila provenivano gli esecutori dell'omicidio di Petrone.
Adesso l'ordine del giorno approvato merita il giusto posto, la pattumiera!»
«La lettera che la sorella di Benedetto Petrone ha inoltrato al Sindaco Cannito e al Presidente del Consiglio comunale Lanotte è chiara, diretta e rifiuta la lettura degli opposti estremismi su cui si è basato l'ordine del giorno modificato e poi approvato in Consiglio comunale.
Ma la lettera di Porzia Petrone sconfessa anche la narrazione bipartisan fatta in consiglio comunale su quel periodo storico definito erroneamente "anni di piombo".
Non c'è che dire, l'ennesima figuraccia dell'amministrazione Cannito che avrebbe fatto bene a ritirare il provvedimento.
Ma è anche un sonoro schiaffo a Fratelli d'Italia che non avendo avuto il coraggio di portare in consiglio l'ordine del giorno su Ramelli, ha pensato bene di ripiegare su una proposta cosiddetta condivisa.
Ma di condiviso non ci può essere nulla con chi si sente erede politico di quel movimento sociale, dalle cui fila provenivano gli esecutori dell'omicidio di Petrone.
Adesso l'ordine del giorno approvato merita il giusto posto, la pattumiera!»