La città
Bilancio di previsione 2014, scadenza rinviata al 30 settembre
Decisione della Conferenza Stato-Città, su proposta dell'Anci
Italia - giovedì 10 luglio 2014
22.30
Via libera al rinvio al 30 settembre dei bilanci previsionali 2014 per Comuni e Province. Il disco verde è arrivato oggi nel corso della conferenza Stato-città, che ha così accolto la richiesta di rinvio presentata nei giorni scorsi dall'Anci. Il termine precedente per la presentazione dei previsionali 2014 era calendarizzato per il 31 luglio. Ora i ministeri competenti chiariranno che entro il medesimo termine si potrà adempiere all'approvazione del riequilibrio. Nella stessa delibera di rinvio dei bilanci, Anci ha poi chiesto al governo un'anticipazione del fondo di solidarietà per velocizzare i tempi rispetto all'iter normale del decreto ministeriale che ne regola il riparto. Resta invece fissato al 10 settembre il termine per i Comuni per deliberare le aliquote Tasi.
La conferenza Stato-città ha poi sancito un'intesa formale sulle centrali uniche di committenza che tanto preoccupano i Comuni. Nel dettaglio, è stato approvato un documento concordato governo-enti locali che posticipa l'entrata in vigore della norma, contenuta nella spending review, che rimanda al 1 gennaio 2015 l'applicazione della norma per l'acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni e al 1 luglio 2015 quella riguardante gli appalti dei lavori pubblici. Inoltre, si stabilisce che nel frattempo gli atti compiuti dai Comuni sono fatti salvi e si dà indicazione all'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici di rilasciare i Cig (Codici identificativi gara).
"La ragione principale che ci ha spinto, nostro malgrado, a chiedere il differimento - ha commentato al termine della riunione il presidente Anci Piero Fassino - riguarda il gran numero di Comuni (circa 4mila n.d.r.) andati al voto nell'ultima tornata amministrativa. Questo ha, di fatto, impedito alle nuove amministrazioni di predisporre i bilanci, su cui pesano anche problematiche normative e finanziarie ancora irrisolte'. "Questo rinvio - ha aggiunto Fassino - non è una grande convenienza per i sindaci, tuttavia è necessario per poter mettere le amministrazioni nelle condizioni di chiudere esercizi già in sofferenza". Sempre sui bilanci, il presidente Anci ha segnalato il problema delle Province "che devono essere messe nelle condizioni di poter non solo gestire l'indifferibile e l'inderogabile ma tutte le funzioni ordinarie a loro assegnate. Chiudendo il 31 dicembre - ha portato l'esempio Fassino - non possiamo rischiare di trovarci senza risorse per una nevicata dei primi di gennaio". Da qui la richiesta di provvedere "quanto prima su un problema delicatissimo e urgente, anche in vista della nascita delle nuove Città metropolitane che rischiano di inglobare enti già in forte sofferenza economica e finanziaria".
La conferenza Stato-città ha poi sancito un'intesa formale sulle centrali uniche di committenza che tanto preoccupano i Comuni. Nel dettaglio, è stato approvato un documento concordato governo-enti locali che posticipa l'entrata in vigore della norma, contenuta nella spending review, che rimanda al 1 gennaio 2015 l'applicazione della norma per l'acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni e al 1 luglio 2015 quella riguardante gli appalti dei lavori pubblici. Inoltre, si stabilisce che nel frattempo gli atti compiuti dai Comuni sono fatti salvi e si dà indicazione all'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici di rilasciare i Cig (Codici identificativi gara).
"La ragione principale che ci ha spinto, nostro malgrado, a chiedere il differimento - ha commentato al termine della riunione il presidente Anci Piero Fassino - riguarda il gran numero di Comuni (circa 4mila n.d.r.) andati al voto nell'ultima tornata amministrativa. Questo ha, di fatto, impedito alle nuove amministrazioni di predisporre i bilanci, su cui pesano anche problematiche normative e finanziarie ancora irrisolte'. "Questo rinvio - ha aggiunto Fassino - non è una grande convenienza per i sindaci, tuttavia è necessario per poter mettere le amministrazioni nelle condizioni di chiudere esercizi già in sofferenza". Sempre sui bilanci, il presidente Anci ha segnalato il problema delle Province "che devono essere messe nelle condizioni di poter non solo gestire l'indifferibile e l'inderogabile ma tutte le funzioni ordinarie a loro assegnate. Chiudendo il 31 dicembre - ha portato l'esempio Fassino - non possiamo rischiare di trovarci senza risorse per una nevicata dei primi di gennaio". Da qui la richiesta di provvedere "quanto prima su un problema delicatissimo e urgente, anche in vista della nascita delle nuove Città metropolitane che rischiano di inglobare enti già in forte sofferenza economica e finanziaria".