Aree pubbliche ospedaliere
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La città

Barletta, il lungo stallo dell'urbanistica

Una riflessione del perito agrario Giuseppe Dargenio

L'urbanistica è uno degli argomenti "forti" per la città di Barletta: travagliata, oggetto di contese politiche, la questione urbanistica a Barletta è al centro di una riflessione del perito agrario Giuseppe Dargenio.

«E' ormai sotto gli occhi di tutti che a Barletta la burocrazia dei partiti politici copre, con il proprio democratico manto dorato, la assurda situazione di stallo urbanistico nella città della Disfida. Altro è l'incontestabile decisionismo e dinamismo dell'ottimo Cannito nel muovere cantieri e opere pubbliche ma rimane, purtroppo, il deserto sulla programmazione di un nuovo Piano Urbanistico (P.U.G.) che non si riesce a definire.

Proprio in inerenza a tale situazione di blocco urbanistico – programmatorio è bene che la pubblica opinione sappia che è ormai giunto il tempo che l'amministrazione porti in Consiglio Comunale le recenti osservazioni sia al Documento Preliminare Programmatico del P.U.G. (D.P.P.) sia al Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana (D.P.R.U.) in considerazione del fatto che è stata ultimamente approvata, nella seduta di Consiglio Regionale del 9 aprile ore 16:00 una approfondita normativa sulla Perequazione e Compensazione urbanistica che decisivi e rivoluzionari riflessi potrà avere anche sulla nostra città.

Considerando che, presumibilmente, nessun politico affronterà la succitata tematica con la dovuta chiarezza gradirei esprimere un mio personalissimo parere in merito alla nuova legge Regionale indicando almeno due possibili importanti osservazioni di pubblico interesse che potrebbero coagularsi sul nostro territorio, grazie alla normativa appena approvata.

Fatta questa indispensabile premessa iniziamo col dire che la normativa perequativa, come approvata in Consiglio Regionale, prende le mosse dall'art. 14 della LR n°10 del 2001 di cui è figlia.
  • La mia prima domanda di libero cittadino è: "Perché si è atteso (dal 2001 al 2019) ben diciotto lunghi anni per partorirla"?
  • La seconda domanda è: "Perché è stata partorita proprio in questo periodo storico, in vista di importanti appuntamenti elettorali regionali ed europei"? Non si poteva realizzare prima, risparmiandoci un inutile blocco urbanistico per ben 18 anni?
Dando uno sguardo alla normativa in esame viene spontaneo considerare che una regione come la Lombardia, con tante altre regioni, già esercitano da numerosi anni i principi perequativi e compensativi urbanistici, essendo attuativi di un P.U.G. e senza i quali un Piano Urbanistico Generale non avrebbe alcun senso. Comunque ormai la Legge Regionale, volente o nolente, è stata approvata e quindi anche a Barletta gli operatori, tecnici e costruttori edili, essendone i futuri attori ne dovranno prendere atto.

A tale riguardo vorrei dedicare loro una dotta e significativa citazione del Prof. Dino Borri, essendo quest' ultimo un illustre cattedratico del Politecnico di Bari, attuale assessore all'urbanistica nel Comune di Brindisi è già assessore all'urbanistica al comune di Molfetta ma mai nel problematico e originale comune di Barletta da cui, presumo, viene tenuto lontano. Dice il Borri: "… Ebbene proprio gli imprenditori devono rendersi conto che i grandi interessi di una volta sono finiti, perché non c'è più mercato. Non è più tempo di grandi manovre sui suoli (…) . Il cemento oggi non paga, sono i servizi che danno vera qualità alla vita. Le richieste dell' utenza vanno in ben altre direzioni ovvero non più mega condomini ma case unifamiliari , impianti sportivi di quartiere, piste ciclabili, integrati centri socio – sanitari e tante altre soluzioni su misura per il cittadino di oggi. Una sfida da raccogliere complessa e avvincente". Fin qui Dino Borri e mi permetto, umilmente, di aggiungere che tra le tante altre soluzioni su cui lui, autorevolmente, ci invita a riflettere e sull' onda di quest' ultima importante normativa appena approvata, gradirei personalmente suggerire, ad esempio, due ipotesi progettuali, di pubblico interesse, sulla tratta ferroviaria Barletta-Canosa con fermate a Tittadegna e Canne della Battaglia nel nostro territorio Comunale.

Passerei alla descrizione delle seguenti iniziative:
  1. Per rendere finalmente utile la inutilizzata stazioncina di Canne , verificherei un vasto programma di turismo rurale archeologico in inerenza alla L.R. "ECOMUSEI DELLA PUGLIA" e ad alcune osservazioni al D.P.P. ancora bloccate. Punterei, quindi, ad un esproprio, con modalità, Premiali – Compensative (come da Legge Regionale appena approvata) degli ottocenteschi casali da rimaneggiare e che insistono nel PARCO ARCHEOLOGICO o nelle immediate adiacenze e programmerei , ivi, TURISMO RURALE- SPORT – CULTURA – IMPRESA RICETTIVA e non "fuffa" e inutili convegni.
  2. Per la fermata Barletta-Tittadegna suggerirei al presunto "partito trasversale del mattone" ma anche a quello della "mattonella" e della "piastrella" (con studi tecnici associati) una sana attività d' impresa con il vantaggioso (dicasi vantaggioso) "turismo sanitario".
In tal senso si spera che i nostri politici locali, sia quelli afflittida ricorrenti "mal di pancia" sia quelli in buona salute si decidano a creare il cosiddetto "POLO della SALUTE" (vedi osservazioni al D.P.P. a cura del Future Center in data 16-11-2016 prot. 75699 punto primo). Ricordo a chiunque che già nella stesura del precedente D.P.P. nel 2005 (tenuto misteriosamente a marcire in qualche misterioso cassetto da manine misteriosissime) lo studio Fuzio e Cervini, delegato alP.U.G. di Barletta, aveva tecnicamente individuato nelle "AREE PUBBLICHE OSPEDALIERE", presso il Dimiccoli, i suoli per strutture sanitarie nell'ambito dell' attuale perimetrazione urbana di P.R.G. e quindi senza spreco di suolo agricolo (vedi D.P.P. prot. 30273 del 18/05/2005 pag. 47 Settore Urbanistico di Barletta).

Oggi a tale riguardo emblematica è proprio la "Edilizia Sociale per la Salute" (vedi google) sull'esempio di un Centro Socio – sanitario, essendo apripista, che sorgerà nel Teramano come ci informa il web e a cui Barletta (trauna elezione primaria e l'altra e tra un valzer Viennese e un ballo del mattone) dovrebbe guardare con interesse.

Penso che i summenzionatiSuoli Pubblici Ospedalieri dovrebbero esprimere sufficiente cubatura essendo nell'urbano ovvero, nello specifico, basterebbe far decollare una piccola parte della enorme cubatura che, presumo, sia prevista sui suoli della ex- cartiera (completamente privati) e farla atterrare nei pressi del Dimiccoli, sui suoli vincolati ma perimetrati nell'urbano se si vuole fare politica vera e non "balle"! Insomma una operazione di pubblico interesse sulle orme della recente normativa regionale e in particolare sui suoli ospedalieri da rigenerare (vedi osservazione al D.P.R.U. prot. 74647 del 11-10-2018) .

Spero che le mie due esposizioni appena richiamate, ovvero Canne e Tittadegna, abbiano almeno il merito di essere di una precisione direi… "chirurgica" e in seconda battuta di "Pronto Soccorso" per una classe politica barlettana che, credo, non stia tanto bene».

  • Urbanistica
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