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Barletta città europea del verde? Ci proviamo

La vegetazione pubblica, una speranza a partire dal colore

"Vedere il pane è più bello di un campo di grano; toccare un tessuto è più bello di un fascio di lino". Ciò che dice questo proverbio orientale è che assaporare e vesire i prodotti della natura è più gratificante di vedere le sue materie prime. Eppure, è dalla cura di queste che si parte per raccogliere risultati ottimali. Di ambiente, vegetazione e urbanizzazione si è parlato ieri sera in un pubblico incontro dal tema "II verde è il tuo verde: lo spazio urbano come luogo condiviso", nella Sala della Comunità di Sant'Antonio a Barletta.

Insieme alla consueta teoretica del senso civico mancante e della latitante coscienza sociale, durante il dibattito si è condiviso l'intento di insistere sulla cultura del verde pubblico, sulla sua implementazione, sul suo investimento e sul suo mantenimento. «E' chiaro che le parti contraenti di questo "contratto collettivo" sono l'amministrazione che dona e la cittadinanza che ne usufruisce. II verde pubblico ha tante funzioni: didattica, associativa, educativa, culturale, architettonica ed estetica». Comincia così l'intervento dell'assessore all'ambiente Irene Pisicchio, i cui punti d'interesse sono stati più volte messi in discussione dal pubblico presente. Alle questioni Orto Botanico, 6000 metri quadri che fanno della struttura la seconda più grande in Puglia, (la cui chiusura costa al Comune 7.300 euro) e Villa Bonelli, per gestire le quali si è offerta Legambiente Barletta, Pisicchio risponde: «L'orto botanico sarà dato alle varie associazioni, con le giuste qualificazioni, ma prima va messo in sicurezza e per questo stiamo aspettando una serie di procedure burocratiche che non dipendono da noi. La questione di villa Bonelli dipende dalla restaurazione del tetto del complesso interno; prima di questo atto non possiamo agire. Tuttavia, il mio assessorato sta organizzando un bando pubblico per l'affidamento della villa a chi avrà i requisiti più adatti. La trasparenza e la rigenerazione urbana sono le vie sulle quali questa amministrazione si sta muovendo. Questi incontri sono utilissimi ai fini della diffusione di quello che avviene durante le nostre incessanti riunioni. La comunicazione con i cittadini è una nostra priorità. Per rispondere alla domanda sul perché ci siamo mossi così tardi per salvare le palme dal punteruolo rosso, dico che abbiamo dovuto attendere dei consensi sanitari dall'Asl per l'utilizzo di alcuni prodotti fitoterapici».

Inoltre, la legge n° 10 del 14 gennaio 2013 sarà adottata anche dal comune di Barletta, avente più di 15mila abitanti. La legge prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato registrato all'anagrafe e per ogni bambino adottato e residente nel territorio comunale. E' la natura che fa comunicare l'uomo con la sua azione e il fare antropologico è, ad ora, in pieno fallimento. Ci sono teorie filosofiche che ritengono l'uomo il cancro dell'ambiente e altre che lo ritengono creatura superiore. Quello che è necessario oggi è ripristinare del contatto uomo-creato, un metodo a conoscenza di tutti per combattere l'inquinamento invisibile delle piogge (su questo si è chiaramente espresso il Prof. Antonucci di scienze forestali, nonchè membro della segreteria di Legambiente Puglia) e accogliere le proposte ingegneristiche sulle migliorie civili quali verde pensile, bioswales e tree box filters. L'Europa pretende entro il 2030 la copertura con verde pubblico del 60% del pianeta: auspicio ambizioso, ma è lo stesso colore a non far spegnere l'etica della responsabilità per il futuro.
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