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Politica
A Barletta senza mascherine e a caccia di selfie con Matteo Salvini
Sembra che in campagna elettorale sia tutto consentito, anche assembramenti che possono ben definirsi ingiustificati “bagni di folla”
Barletta - venerdì 26 giugno 2020
10.51
"Un'accoglienza sulle note di Vincerò, ma soprattutto senza il rispetto delle misure anti-Covid. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato ricevuto da un bagno di folla a Barletta". Scrive così Il Fatto Quotidiano sulle sue colonne digitali. Bagno di folla sì, bagno di folla no. Se il lettore ha interpretato l'espressione utilizzata da molti cronisti locali, equiparando piazza Conteduca a quanto accade nello Stadio San Siro per un concerto di Vasco Rossi, ha decisamente sbagliato interpretazione.
L'arrivo, nel pomeriggio di ieri, del leader della lega a Barletta è stato un bagno di folla perché ha causato, inevitabilmente, assembramenti di simpatizzanti e curiosi il cui scopo primario è stato procacciarsi un selfie, barcamenandosi tra i presenti che placcavano Matteo Salvini. Il numero di presenti non cambia minimamente la condotta di quanti, in spregio delle norme anticontagio, hanno partecipato al fulmineo incontro con Salvini.Ora, se in una situazione emergenziale come quella che stiamo attraversando, in cui non è ancora consentito far visita ai propri cari in ospedale e nella quale i locali sono esposti a salate sanzioni in caso di inosservanza delle prescrizioni anti-Covid, accalcarsi senza mascherina solo per strappare una foto al proprio "idolo" politico non è un bagno di folla, è perlomeno una scena indecorosa.
Strette di mano e transenne prese d'assalto. È stato questo il "bagno di folla" su cui si è catalizzata l'attenzione della città e che ha esposto anche noi cronisti ad un rischio del quale, detto francamente, avremmo fatto a meno.
Sì, ci sono state contestazioni, come è normale che fosse. Fischi e commenti, imparagonabili a quanto accaduto, invece, ad Andria dove i cori "scemo, scemo" hanno sovrastato l'intervento del leader della Lega, rendendone difficile la prosecuzione.
Non siamo ancora usciti dall'emergenza Coronavirus, ma sembra che in campagna elettorale sia tutto consentito, anche assembramenti che, detto altrimenti, possono ben definirsi ingiustificati "bagni di folla" a caccia di selfie.
L'arrivo, nel pomeriggio di ieri, del leader della lega a Barletta è stato un bagno di folla perché ha causato, inevitabilmente, assembramenti di simpatizzanti e curiosi il cui scopo primario è stato procacciarsi un selfie, barcamenandosi tra i presenti che placcavano Matteo Salvini. Il numero di presenti non cambia minimamente la condotta di quanti, in spregio delle norme anticontagio, hanno partecipato al fulmineo incontro con Salvini.Ora, se in una situazione emergenziale come quella che stiamo attraversando, in cui non è ancora consentito far visita ai propri cari in ospedale e nella quale i locali sono esposti a salate sanzioni in caso di inosservanza delle prescrizioni anti-Covid, accalcarsi senza mascherina solo per strappare una foto al proprio "idolo" politico non è un bagno di folla, è perlomeno una scena indecorosa.
Strette di mano e transenne prese d'assalto. È stato questo il "bagno di folla" su cui si è catalizzata l'attenzione della città e che ha esposto anche noi cronisti ad un rischio del quale, detto francamente, avremmo fatto a meno.
Sì, ci sono state contestazioni, come è normale che fosse. Fischi e commenti, imparagonabili a quanto accaduto, invece, ad Andria dove i cori "scemo, scemo" hanno sovrastato l'intervento del leader della Lega, rendendone difficile la prosecuzione.
Non siamo ancora usciti dall'emergenza Coronavirus, ma sembra che in campagna elettorale sia tutto consentito, anche assembramenti che, detto altrimenti, possono ben definirsi ingiustificati "bagni di folla" a caccia di selfie.

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