
Un Piano Urbanistico troppo «trendy» per Barletta
Scrive il perito agrario Dargenio: «Che fine ha fatto il cronoprogramma?»
lunedì 11 aprile 2016
19.56
iReport
Quando un treno velocissimo ed ultra moderno frena e si ferma sul binario in aperta campagna, vuol dire che più avanti sarà accaduto un incidente oppure un guasto alla motrice dello stesso treno o un passaggio a livello non funzionante. Un bravo ferroviere spiegherebbe esattamente così la improvvisa fermata di un treno in aperta campagna.E un buon amministratore cosa risponderebbe se la veloce e cronoprogrammata corsa con cui è iniziato il nuovo Piano Urbanistico di Barletta (P.U.G.) ad un tratto si ferma? Dov'è il conducente del P.U.G.? C'è da riparare qualche guasto alla motrice? Un incidente sul percorso? Dove sono i valenti passeggeri? Nessuno chiede pubblicamente spiegazioni? Ci prova il sottoscritto descrivendo (in modo più oggettivo possibile) cosa è accaduto.
Tra roboanti proclami nel Teatro Curci, si inaugura come è noto il primo e ufficiale incontro nella città di Barletta per l' inizio del cronoprogrammato Piano Urbanistico. In tale sede ciò che risalta, per originalità, è un tipetto sul palco che saltella davanti ad una grande lavagna riempiendola di nomi. Tralascio la importante proiezione, quella sera, della grande planimetria dei cosiddetti comparti in cui verrebbe diviso il territorio cittadino e alla cui mia richiesta, alcuni giorni dopo (seppur telefonica) per un appuntamento, onde prendere visione della succitata pubblica planimetria, mi sento rispondere tranquillamente ma fermamente in maniera negativa. Ciò che ho appena riportato la dice non lunga ma lunghissima su tutto il successivo ambaradan che vado a descrivere.
Il secondo incontro pubblico inerente il P.U.G. è stato un raduno di un mucchio di tecnici e alcuni cittadini negli spazi del Future Center di Viale Marconi. La netta sensazione era quella di un raduno del tipo testimoni di Geova con modalità organizzative demandate ad alcuni "concelebranti" alquanto inusuali che con velocità continuavano a scrivere, su un'enorme lavagna, nomi e nomi a beneficio e all'attenzione non si sa bene di chi. Dopo un breve saluto ai presenti da parte della distinta Assessora sono state operate delle strane e confuse separazioni tra i partecipanti, fatti accomodare a gruppi in alcuni separè. Sotto al vigilanza occhiuta dei cosiddetti "attivatori" i quali dalla lavagna ora sono passati a istruirci, in maniera teatrale, su come esprimere i nostri concetti sul seguente tema: "Come ti immagini la Barletta del futuro" e a questo punto io, prima di scoppiare a ridere preferisco uscire e andar via. Cammino spedito verso casa, verso la normalità.
Riassumo ciò che ho capito fino ad ora: c'è una recita (io non lo sapevo) al Future Center di Viale Marconi. Io ci vado e il tema rivolto agli ospiti è: "Per una sera vi trasformeremo e/o vi faremo sognare di essere dei raffinati e colti designer; degli esperti sociologi ed archistar; dei sublimi esperti internazionali concettuali di mega progetti". Insomma roba grossa, sia chiaro, mica per il fruttivendolo dietro l'angolo. Io non lo sapevo che potesse realizzarsi, ma quell'ambientazione è realmente come la vado descrivendo e porta i seguenti nomi (alla portata di tutti) ovvero European Awareness Scenario Workshop (EASW); Stakeholder; Strumenti SWOT e MetaSWOT. Quindi, per il massimo della chiarezza e comprensione, riporto ciò che è scritto e recita la seguente scheda "… Al fine di rendere il processo di formazione del P.U.G. chiaro e condiviso, i processi amministrativi seguiranno la sequenza tipica del Project cycle management (P.C.M.)".
Certo se dall' Ufficio del P.U.G. ti rifiutano un appuntamento (ovviamente salvo fraintendimenti) finalizzato a far prendere visione di una pubblica planimetria ad un cittadino, vuoi mettere la soddisfazione che nei nostri Uffici Urbanistici Cittadini si discute di Project cycle management (P.C.M.). Comunque io ci ritornerò al Future Center (se si ripresenterà l' occasione) tanto non si paga alcun biglietto d' ingresso per assistere a questo spettacolino di Urbanistica un po' "Strana" e un po' "SWOT" e magari un po' "hot" , ovviamente dipende dai gusti e dallo "shop"; se poi mi chiederanno come vorrei la Barletta del Futuro scriverò che la vorrei "trendy" e un po' "ginger cola" ma tanto, tanto "cool". E' chiaramente uno spettacolo per democratici un tantino "snuffy".
[Perito Agrario Giuseppe Dargenio]
Tra roboanti proclami nel Teatro Curci, si inaugura come è noto il primo e ufficiale incontro nella città di Barletta per l' inizio del cronoprogrammato Piano Urbanistico. In tale sede ciò che risalta, per originalità, è un tipetto sul palco che saltella davanti ad una grande lavagna riempiendola di nomi. Tralascio la importante proiezione, quella sera, della grande planimetria dei cosiddetti comparti in cui verrebbe diviso il territorio cittadino e alla cui mia richiesta, alcuni giorni dopo (seppur telefonica) per un appuntamento, onde prendere visione della succitata pubblica planimetria, mi sento rispondere tranquillamente ma fermamente in maniera negativa. Ciò che ho appena riportato la dice non lunga ma lunghissima su tutto il successivo ambaradan che vado a descrivere.
Il secondo incontro pubblico inerente il P.U.G. è stato un raduno di un mucchio di tecnici e alcuni cittadini negli spazi del Future Center di Viale Marconi. La netta sensazione era quella di un raduno del tipo testimoni di Geova con modalità organizzative demandate ad alcuni "concelebranti" alquanto inusuali che con velocità continuavano a scrivere, su un'enorme lavagna, nomi e nomi a beneficio e all'attenzione non si sa bene di chi. Dopo un breve saluto ai presenti da parte della distinta Assessora sono state operate delle strane e confuse separazioni tra i partecipanti, fatti accomodare a gruppi in alcuni separè. Sotto al vigilanza occhiuta dei cosiddetti "attivatori" i quali dalla lavagna ora sono passati a istruirci, in maniera teatrale, su come esprimere i nostri concetti sul seguente tema: "Come ti immagini la Barletta del futuro" e a questo punto io, prima di scoppiare a ridere preferisco uscire e andar via. Cammino spedito verso casa, verso la normalità.
Riassumo ciò che ho capito fino ad ora: c'è una recita (io non lo sapevo) al Future Center di Viale Marconi. Io ci vado e il tema rivolto agli ospiti è: "Per una sera vi trasformeremo e/o vi faremo sognare di essere dei raffinati e colti designer; degli esperti sociologi ed archistar; dei sublimi esperti internazionali concettuali di mega progetti". Insomma roba grossa, sia chiaro, mica per il fruttivendolo dietro l'angolo. Io non lo sapevo che potesse realizzarsi, ma quell'ambientazione è realmente come la vado descrivendo e porta i seguenti nomi (alla portata di tutti) ovvero European Awareness Scenario Workshop (EASW); Stakeholder; Strumenti SWOT e MetaSWOT. Quindi, per il massimo della chiarezza e comprensione, riporto ciò che è scritto e recita la seguente scheda "… Al fine di rendere il processo di formazione del P.U.G. chiaro e condiviso, i processi amministrativi seguiranno la sequenza tipica del Project cycle management (P.C.M.)".
Certo se dall' Ufficio del P.U.G. ti rifiutano un appuntamento (ovviamente salvo fraintendimenti) finalizzato a far prendere visione di una pubblica planimetria ad un cittadino, vuoi mettere la soddisfazione che nei nostri Uffici Urbanistici Cittadini si discute di Project cycle management (P.C.M.). Comunque io ci ritornerò al Future Center (se si ripresenterà l' occasione) tanto non si paga alcun biglietto d' ingresso per assistere a questo spettacolino di Urbanistica un po' "Strana" e un po' "SWOT" e magari un po' "hot" , ovviamente dipende dai gusti e dallo "shop"; se poi mi chiederanno come vorrei la Barletta del Futuro scriverò che la vorrei "trendy" e un po' "ginger cola" ma tanto, tanto "cool". E' chiaramente uno spettacolo per democratici un tantino "snuffy".
[Perito Agrario Giuseppe Dargenio]
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