
Calcio
Massimo Pizzulli, l'uomo del destino biancorosso dell'ultimo decennio
Dal Barletta della difficile ricostruzione del 2015, al suo Martina che fa a pezzi la "revoluciòn" biancorossa del 2023
Barletta - giovedì 19 giugno 2025
19.45
A dieci anni esatti dalla malinconica sconfitta per 3-1 sulla terra battuta di Novoli, che inaugurò il secondo lungo calvario in Eccellenza del Barletta, seguito all'apocalisse Perpignano, tocca ancora una volta a Massimo Pizzulli riaccendere il motore della passione biancorossa, questa volta però con ben altre ambizioni rispetto a quelle dell'estate 2015, quando raccolse una squadra arrabattata in una decina di giorni alla bell'e meglio, portandola fino alla sfortunata finale playoff di Altamura dopo una esaltante rincorsa coincisa con un girone di ritorno che vide i biancorossi imbattuti, ma che purtroppo fece da contraltare a una primissima parte di stagione dove c'era da pagare l'inevitabile scotto di un'estate dove fino a luglio inoltrato del Barletta non esisteva nemmeno il titolo sportivo.
Pizzulli fu confermato sulla panchina del Barletta anche per la stagione successiva, quella dei primi proclami di rinascita che poi purtroppo si infransero alle prime difficoltà, con conseguente crollo nel girone di ritorno che costò ai biancorossi persino il piazzamento nella griglia dei playoff, con l'incredibile rimonta da 3-0 a 3-4 subita in quel di Trani a fare da specchio perfetto di una stagione iniziata con grandi ambizioni e poi naufragata tra pesantissime contestazioni.
Dopo quell'amaro finale di stagione le strade del Barletta e di Massimo Pizzulli si divisero con immutata stima, ma a conti fatti senza grossi rimpianti, per poi tornare ad incrociarsi nell'immediato post Covid con le tiratissime ed esaltanti sfide di Eccellenza e di Coppa Italia della stagione 2021/2022 tra il Barletta e il Martina di Massimo Pizzulli, dove i biancazzurri della Valle d'Itria, seppur sconfitti su entrambi i fronti, potettero vantarsi di essere a conti fatti gli unici in quella stagione ad avere creato grattacapi all'ingiocabile corazzata biancorossa di Francesco Farina.
La sconfitta di misura nella finale regionale di Coppa Italia, e quella ai supplementari nello spareggio promozione di Taranto, per il Martina di Pizzulli furono tuttavia ben presto superate dalla promozione in Serie D centrata nella fase nazionale dei playoff di Eccellenza.
Al Martina di Massimo Pizzulli sono però legate anche alcune cocenti e significative battute d'arresto di un Barletta che, sull'onda dell'entusiasmo del triplete d'Eccellenza fu in lotta per la promozione in Serie D fino a poche giornate dal termine della stagione 2022/23.
La prima sveglia martinese arrivò alla sesta giornata di quel campionato nel rinnovato Puttilli, quando prima un gran calcio di punizione di Ancora, e poi una rete facile facile di Pinto su pasticciaccio della difesa biancorossa, uniti a una direzione arbitrale non certo "casalinga", imposero la prima decisa frenata all'entusiasmo dei Farina boys.
La seconda sveglia martinese, rappresentata dal pareggio per 1-1 del "Tursi", a detta dei bene informati, è forse quella più dolorosa, con il manifestarsi delle prime pesanti crepe tra mister Farina e la società. Crepe che ben presto sarebbero diventate una voragine che fu alla base del ribaltone dell'estate 2023, con l'addio di Farina, del diesse Daleno e di larghissima parte di una rosa che, partita in gran parte dall'Eccellenza mancò di cinque punti il gran salto in Serie D.
Già, cinque punti, guarda caso quelli lasciati sul campo proprio contro il Martina di Massimo Pizzulli, quando si dice il destino…
Dei vari Dimiccoli, Pavarese, Schelotto ecc., protagonisti della "revoluciòn" biancorossa dell'estate 2023 se ne è parlato abbondantemente in questa e in altre sedi.
Un po' meno, suo malgrado, si è parlato di quella che forse è stata l'unica figura dignitosa della stagione 2023/24, vale a dire mister Ciro Ginestra, il cui Barletta a un certo punto era in piena zona playoff ( e con la miglior difesa) nonostante un reparto arretrato appena passabile, un centrocampo così così, e un attacco semplicemente imbarazzante come qualità e rendimento.
Una squadra le cui ambizioni sarebbero state ben presto inevitabilmente ridimensionate dagli incroci in sequenza con le grandi di quel torneo, fino allo sprofondo che avrebbe portato alla retrocessione.
Il punto di non ritorno? Manco a dirlo, Barletta-Martina 2-5 in un Puttilli vuoto per il turno a porte chiuse comminato dal Giudice Sportivo per i "fatti di Casarano".
"Siamo stati bravi a giocare sulle lacune del Barletta". Queste furono in sostanza le parole dell'allora tecnico del Martina Massimo Pizzulli nella conferenza stampa post partita.
Il tutto mentre Ciro Ginestra (con lui il Barletta 21 punti su 30 finali) rassegnava le dimissioni, e mentre all'esterno dello stadio Puttilli si levava altissima la contestazione del tifo biancorosso.
E sarà ancora il Martina di Massimo Pizzulli, quattro mesi più tardi, con un facilissimo 3-0 al Tursi, a fissare sostanzialmente la lapide marmorea sulle ultimissime speranze di salvezza dell'agonizzante Barletta che fù di Bitetto e Ciullo: Fasano e Angri, a posteriori, ci misero solo fiori e lumini.
Massimo Pizzulli oggi trova invece un Barletta col dichiarato intento di tornare nel calcio professionistico.
A lui auguriamo di riuscire nell'impresa che per poco non gli è riuscita a Martina Franca, in fondo sarebbe per lui la giusta chiusura di un cerchio che lo ha visto raccogliere il Barletta dalle rovine dell'armageddon genovese del 2015 sul terriccio di Novoli, laddove solo un gol di Giuseppe Sguera riuscì parzialmente a lenire la prima di tante magre figure che il Barletta calcio ha dovuto sopportare in questo lunghissimo decennio.
In bocca al lupo Mister.
Pizzulli fu confermato sulla panchina del Barletta anche per la stagione successiva, quella dei primi proclami di rinascita che poi purtroppo si infransero alle prime difficoltà, con conseguente crollo nel girone di ritorno che costò ai biancorossi persino il piazzamento nella griglia dei playoff, con l'incredibile rimonta da 3-0 a 3-4 subita in quel di Trani a fare da specchio perfetto di una stagione iniziata con grandi ambizioni e poi naufragata tra pesantissime contestazioni.
Dopo quell'amaro finale di stagione le strade del Barletta e di Massimo Pizzulli si divisero con immutata stima, ma a conti fatti senza grossi rimpianti, per poi tornare ad incrociarsi nell'immediato post Covid con le tiratissime ed esaltanti sfide di Eccellenza e di Coppa Italia della stagione 2021/2022 tra il Barletta e il Martina di Massimo Pizzulli, dove i biancazzurri della Valle d'Itria, seppur sconfitti su entrambi i fronti, potettero vantarsi di essere a conti fatti gli unici in quella stagione ad avere creato grattacapi all'ingiocabile corazzata biancorossa di Francesco Farina.
La sconfitta di misura nella finale regionale di Coppa Italia, e quella ai supplementari nello spareggio promozione di Taranto, per il Martina di Pizzulli furono tuttavia ben presto superate dalla promozione in Serie D centrata nella fase nazionale dei playoff di Eccellenza.
Al Martina di Massimo Pizzulli sono però legate anche alcune cocenti e significative battute d'arresto di un Barletta che, sull'onda dell'entusiasmo del triplete d'Eccellenza fu in lotta per la promozione in Serie D fino a poche giornate dal termine della stagione 2022/23.
La prima sveglia martinese arrivò alla sesta giornata di quel campionato nel rinnovato Puttilli, quando prima un gran calcio di punizione di Ancora, e poi una rete facile facile di Pinto su pasticciaccio della difesa biancorossa, uniti a una direzione arbitrale non certo "casalinga", imposero la prima decisa frenata all'entusiasmo dei Farina boys.
La seconda sveglia martinese, rappresentata dal pareggio per 1-1 del "Tursi", a detta dei bene informati, è forse quella più dolorosa, con il manifestarsi delle prime pesanti crepe tra mister Farina e la società. Crepe che ben presto sarebbero diventate una voragine che fu alla base del ribaltone dell'estate 2023, con l'addio di Farina, del diesse Daleno e di larghissima parte di una rosa che, partita in gran parte dall'Eccellenza mancò di cinque punti il gran salto in Serie D.
Già, cinque punti, guarda caso quelli lasciati sul campo proprio contro il Martina di Massimo Pizzulli, quando si dice il destino…
Dei vari Dimiccoli, Pavarese, Schelotto ecc., protagonisti della "revoluciòn" biancorossa dell'estate 2023 se ne è parlato abbondantemente in questa e in altre sedi.
Un po' meno, suo malgrado, si è parlato di quella che forse è stata l'unica figura dignitosa della stagione 2023/24, vale a dire mister Ciro Ginestra, il cui Barletta a un certo punto era in piena zona playoff ( e con la miglior difesa) nonostante un reparto arretrato appena passabile, un centrocampo così così, e un attacco semplicemente imbarazzante come qualità e rendimento.
Una squadra le cui ambizioni sarebbero state ben presto inevitabilmente ridimensionate dagli incroci in sequenza con le grandi di quel torneo, fino allo sprofondo che avrebbe portato alla retrocessione.
Il punto di non ritorno? Manco a dirlo, Barletta-Martina 2-5 in un Puttilli vuoto per il turno a porte chiuse comminato dal Giudice Sportivo per i "fatti di Casarano".
"Siamo stati bravi a giocare sulle lacune del Barletta". Queste furono in sostanza le parole dell'allora tecnico del Martina Massimo Pizzulli nella conferenza stampa post partita.
Il tutto mentre Ciro Ginestra (con lui il Barletta 21 punti su 30 finali) rassegnava le dimissioni, e mentre all'esterno dello stadio Puttilli si levava altissima la contestazione del tifo biancorosso.
E sarà ancora il Martina di Massimo Pizzulli, quattro mesi più tardi, con un facilissimo 3-0 al Tursi, a fissare sostanzialmente la lapide marmorea sulle ultimissime speranze di salvezza dell'agonizzante Barletta che fù di Bitetto e Ciullo: Fasano e Angri, a posteriori, ci misero solo fiori e lumini.
Massimo Pizzulli oggi trova invece un Barletta col dichiarato intento di tornare nel calcio professionistico.
A lui auguriamo di riuscire nell'impresa che per poco non gli è riuscita a Martina Franca, in fondo sarebbe per lui la giusta chiusura di un cerchio che lo ha visto raccogliere il Barletta dalle rovine dell'armageddon genovese del 2015 sul terriccio di Novoli, laddove solo un gol di Giuseppe Sguera riuscì parzialmente a lenire la prima di tante magre figure che il Barletta calcio ha dovuto sopportare in questo lunghissimo decennio.
In bocca al lupo Mister.