Lega Pro, l'ex dirigenza del Siracusa risponde alle accuse sull'inchiesta-scommesse

Non c'è alcuna ombra del calcioscommesse sulla Prima Divisione Lega Pro 2011/2012. Questa la secca risposta di Luigi Salvoldi, Marco Mauceri e Paolo Giuliano (all'epoca della Lega Pro rispettivamente Presidente, Vice-Presidente e Direttore Generale), che con una nota ("l'U.S. Siracusa, nelle persone dei suddetti dirigenti, non risulta mai iscritto nel registro degli indagati". ) hanno risposto ieri alle accuse rimbalzate in questi giorni su un presunto giro di calcioscommesse che avrebbe visto la partecipazione del Siracusa. Accuse formulate dopo che il Giornale di Sicilia aveva parlato dell'indagine avviata dal sostituto procuratore di Siracusa Antonio Nicastro, il quale avrebbe avviato una serie di accertamenti preliminari riguardo alcune partite giocate dall'Us Siracusa nella stagione sportiva scorsa, delegando gli investigatori della Digos per l'acquisizione di materiale documentale ma anche testimonianze di persone in qualche maniera a conoscenza dei fatti: L'indagine- secondo quanto scritto dal Giornale di Sicilia- avrebbe avuto il via qualche mese fa, e sarebbe proseguita con il sequestro di filmati di incontri giocati nel girone B del torneo di Prima Divisione Lega Pro 2011/2012, al termine del quale il team siciliano è di fatto fallito il 15 luglio. Tra le partite che sarebbero state messe nel mirino durante le indagini vi sarebbe stata, oltre all'ultima partita delle semifinali dei play off giocata in casa contro la Virtus Lanciano e finita con la vittoria della squadra ospite per 2-1 (successo che aprì le porte della finale e della serie B ai frentani) anche la sconfitta per 2-3 del Siracusa in quel del "Cosimo Puttilli" di Barletta, risalente al 4 aprile 2012 e valevole per la 30^ giornata della competizione

Di seguito il comunicato stampa integrale della ex-dirigenza aretusea:

"Luigi Salvoldi e Marco Mauceri, in qualità di Presidente e Vice dell'U.S. Siracusa Srl, comunicano che, preso atto dei recenti articoli di stampa "su un giro di calcio – scommesse che sarebbe ruotato attorno all'U.S. Siracusa" sul quale starebbe indagando la Procura di Siracusa, hanno conferito agli Avvocati del Foro di Siracusa Dario Spatafora e Paolo Giuliano (il quale tutelerà anche i propri interessi in qualità di ex D.G. della detta U.S.) l'incarico di attivare le procedure di Legge (art. 335, comma 3, C. p. p.) al fine di verificare la fondatezza delle gravi affermazioni contenute nei suddetti articoli. Rendono noto altresì che, in seguito a verifica effettuata come da mandato, l'U.S. Siracusa, nelle persone dei suddetti dirigenti, non risulta mai iscritto nel registro degli indagati per cui gli stessi agiranno immediatamente presso tutte le sedi giurisdizionali competenti, penali e civili, per l'individuazione e persecuzione di tutti i reati eventualmente commessi in conseguenza della pubblicazione di ogni articolo diffamatorio e della distorta diffusione della notizia su emittenti TV e quotidiani on line, nonché per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti.

Colgono l'occasione per esternare comunque piena fiducia e rispetto per il lavoro di chi, per l'Ufficio che ricopre, è chiamato a svolgere tutte le dovute indagini, anche e soprattutto nell'interesse dell'U.S. Siracusa, conseguenti alla segnalazione di qualunque notizia di reato, più o meno attendibile, e nel contempo invitano gli organi di stampa interessati ad adoperare lo strumento dell'informazione con maggior senso di responsabilità e professionalità, soprattutto quando si verte su un argomento di ampia rilevanza sociale quale il calcio e, segnatamente, su un tema molto delicato quale il calcio-scommesse: una cosa è infatti la legittima critica sull'operato di chi ha diretto, con alterne fortune, sacrifici economici, pregi e difetti (peraltro più volte riconosciuti), la squadra più importante della Città, altro è sbattere in prima pagina la notizia sperando di affibbiarla al presunto Mostro, attivando con estrema leggerezza la relativa macchina del fango mediatico! La critica si può accettare; la superficialità e la malizia con cui vengono preparati e conditi certi articoli e servizi giornalistici non possono più essere tollerati".