Manifestazione per il Barletta Calcio
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Calcio

Il futuro del Barletta? E' sempre più un rebus

Voci più o meno attendibili si perdono nella calura

Fa caldo, tanto caldo, le spiagge sono affollate di chi può permetterselo e nei prossimi giorni di festa patronale lo saranno ancor di più. In queste situazioni, sotto gli ombrelloni le ore scorrono tra Settimane Enigmistiche, rebus ed intrighi vari che aiutano a scacciare la calura e la noia. Attenzione però, quest'anno per provare a risolvere un rebus i tifosi del Barletta non hanno bisogno di recarsi in edicola per acquistare settimanali da portare in spiaggia, posso no semplicemente provare ad interessarsi del futuro del Barletta calcio. Ebbene sì, a 9 giorni dalla mancata iscrizione della società biancorossa alla Lega Pro, il futuro appare più intricato di un film giallo e per capirci qualcosa più che un lavoro giornalistico (o presunto tale) ne servirebbe uno di spionaggio che farebbe impallidire James Bond, la CIA e il KGB.

Interessamenti svaniti (del tutto e non) e voci più o meno calde
Nonostante tutte le difficoltà e la mancanza di concretezza, proviamo a tracciare un quadro della situazione districandoci tra interessi manifestati e svaniti, voci più o meno veritiere, segreti in attesa di essere svelati e silenzi da interpretare. Ormai è cosa nota e risaputa, gli unici due imprenditori ad aver manifestato il loro interesse fino a questo momento sono Corrado Azzollini e Pasquale Di Cosola. Bene, direte, allora qualcosa si muove! Ehm, no, purtroppo la risposta è no. Il primo infatti si è dileguato appena un giorno dopo la sua manifestazione di interesse tornando nella ridente Giovinazzo al fianco dei due fantomatici soci romani legati al mondo del cinema (?) mentre il secondo dopo aver rilasciato la scorsa settimana un'intervista al nostro giornale si è rinchiuso nel silenzio, mentre da Taranto rimbalzano voci circa un suo (mal digerito dalla tifoseria) interessamento alla società tarantina. Esaurito il capitolo di coloro i quali hanno manifestato apertamente l'interesse passiamo a quello delle voci più o meno calde. Calda, caldissima è stata quella che nei giorni scorsi avrebbe voluto l'imprenditore barlettano Giuseppe Di Vittorio promotore di una cordata composta da vari nomi dell'imprenditoria locale (Bosso, Daddato, Maffei, Zingrillo e chissà chi più ne ha più ne metta, persino uno dei fratelli Tatò) pronta a far ripartire il calcio a Barletta. Cosa ci sia di vero in questa voce non è dato sapersi (ecco, ci vorrebbe uno 007) ma pare che il progetto sia naufragato sul nascere. Altra voce, un po' meno calda è quella legata a Francesco Fiore, ex n.1 dell'Andria che molti vorrebbero pronto a ripartire dalla D alla guida del Barletta. Anche su questo però, voci tante, riscontri pochi. Dulcis in fundo, come voce ci sarebbe anche quella legata a Nicola Canonico ma derubricheremmo questa pista come fredda, anzi freddissima.

Segreti di Stato e silenzi da interpretare
Sullo sfondo di tutto ciò, troviamo l'ultima vox populi, quella che molti giurerebbero esser decisiva, quella che dovrebbe permettere al Barletta di sfruttare l'art. 52 del NOIF ed iscriversi perciò alla serie D. Questa indiscrezione, vorrebbe che ci sia una trattativa con imprenditori locali condotta direttamente dal primo cittadino Pasquale Cascella, che lo ricordiamo, è in questo momento responsabile della situazione ed incaricato di trovare una soluzione, il quale starebbe mantenendo il massimo riserbo sulla questione proprio per non compromettere la buona riuscita trattativa. Ed allora, forse si spiegherà così il silenzio del sindaco che al momento non ha espresso alcun parere circa la scomparsa del calcio professionistico a Barletta (unico commento ad oggi è quello rilasciato qualche giorno fa dall'assessore allo sport Antonio Divincenzo). Ed allora, interpretiamolo così questo silenzio, attenendo la svolta attendendo che il segreto di Stato (o di Fatima, fate voi in base alla vostra laicità o religiosità) venga svelato, sperando che nel frattempo tra un sussurro e l'altro e tra un segreto e l'altro non si finisca per passare dalla D alla Promozione perchè è si vero che il tempo a disposizione è sufficiente (fino alla prima settimana di agosto ci si può iscrivere alla serie D) ma è anche vero che, come recita un vecchio adagio (e si sa, gli adagi non sbagliano mai) chi ha tempo, non aspetti tempo.
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