
Calcio
Giuseppe Sguera: «Il gol con l'U.C. Bisceglie? Una gioia indescrivibile»
Tra la sfida di giovedì e quella di Molfetta, il punto di vista del bomber biancorosso
Barletta - sabato 19 settembre 2015
2.30
Due gol in altrettante presenze in campionato, di cui uno in rovesciata e decisivo per consentire ai biancorossi di strappare il primo punto in campionato, un attaccamento alla maglia viscerale e qualità tecniche indiscutibili. Stiamo parlando di lui, dell'uomo del giorno, Giuseppe Sguera, 27enne attaccante barlettano puro sangue che con le sue prestazioni sta facendo letteralmente innamorare il popolo biancorosso. Alla vigilia del match di Molfetta ed a soli due giorni dalla sfida pareggiata contro l'U.C. Bisceglie proprio grazie ad una sua prodezza abbiamo voluto fare con lui il punto della situazione in casa Barletta.
È quasi inevitabile far partire la nostra chiacchierata dalla prodezza contro il Bisceglie. Avevi già fatto gol del genere? Come nascono certi colpi?
«Devo dire che per me si tratta della prima volta, non avevo mai fatto gol così, è stato davvero particolare. Volendolo descrivere posso dire che si è trattato di un gesto istintivo, colpi del genere si possono provare anche in allenamento, ma alla fine in partita possono nascere soltanto dall'istinto e come in questo caso specifico dalla volontà di provare il tutto per tutto per riacciuffare una partita che sembrava persa».
La tua corsa sotto la curva che significato ha?
«Innanzitutto devo dire che quella corsa è stata l'ultima che potessi fare in quel momento, tanto che quando sono tornato a centrocampo ho tirato un sospiro di sollievo nel sentire il fischio finale perchè davvero non avrei potuto fare un passo in più (ride). Tornando seri, devo dire che in quella curva ho amici e parenti, gente che stimo. Pensare che ci siano persone che lasciano il lavoro per venirci a seguire mi carica e mi rende più forte, ed allora pensando a tutto questo mi è venuto automatico correre da loro pur non avendo nemmeno più a forza nelle gambe. Diciamo che è stato il cuore a spingermi ed ho provato un'emozione davvero indescrivibile».
Come avete accolto il pari con l'U.C. Bisceglie? Vi aspettavate di più o visto il modo in cui è maturato vi sentite soddisfatti?
«L'analisi parte da una considerazione, sia a Novoli che contro l'U.C. Bisceglie siamo andati in svantaggio a fine primo tempo e ti assicuro che calcisticamente è una delle situazioni peggiori che possa esserci. Nonostante questo e nonostante, il nostro essere una squadra in rodaggio, abbiamo avuto la forza di reagire e questo è senza dubbio positivo. Accolgo quindi positivamente questo punto, perchè stiamo lavorando bene e possiamo solo migliorare».
Domenica a Molfetta ci sarà un match difficile, con che stato d'animo il Barletta ci arriva?
Il nostro stato d'animo sarà senza dubbio positivo, il pareggio trovato al 90' ci dà un po' di carica in più. Di sicuro l'avversario è tosto, viene da due vittorie ha riagguantato un risultato che sembrava compromesso e non possiamo dunque che rispettarli. Al momento hanno 6 punti che sicuramente sono meritati, per questo motivo dovremo fare molta attenzione, ma siamo carichi e vogliosi di far bene.
Dal punto di vista fisico come sta la squadra?
«Dal punto di vista fisico stiamo migliorando, ora dovremo recuperare dalla fatica di giovedì e farci trovare pronti per la sfida di domenica e per il proseguo. Vedere che stiamo migliorando giorno dopo giorno ci dà la forza e questo non vale solo per il punto di vista fisico ma anche tattico ed organizzativo. Cresciamo insieme noi, la società e l'ambiente tutto».
Che obiettivi pensi possa raggiungere questo Barletta?
«Quando ho firmato sposando questo progetto, sinceramente non ho pensato ad alcun obiettivo. Il nostro obiettivo deve essere solo quello di crescere giorno per giorno, facendo quadrato per provare a ritrovare entusiasmo. Certo sarebbe utile far punti subito per arrivare a fine anno già tranquilli, ma tutto ciò sarà possibile solo lavorando duramente e con il sostegno di tutto l'ambiente».
Cosa significa per te vestire la maglia biancorossa?
«Per me ha troppi significati, talmente tanti da essere quasi indescrivibili, ma ci provo. In primis va detto che sono barlettano, e penso che vestire la maglia biancorossa sia un sogno per qualsiasi ragazzo barlettano perchè le emozioni che ti regala sono davvero uniche. Io ho vissuto anche realtà importanti (la Juventus a livello giovanile ndr), ma far gol in maglia biancorossa e correre a raccogliere l'abbraccio dei miei amici non ha prezzo e vale più di qualsiasi altra cosa. Vestire questa maglia ha per me un valore assoluto dal punto di vista affettivo, perchè realizza il sogno di mio nonno che ora purtroppo non c'è più. Quelle che sto vivendo sono gioie che davvero non potrò mai più dimenticare, che spero possano continuare il più a lungo possibile e per le quali devo ringraziare i ragazzi del Gruppo Erotico che mi hanno spinto a restare qui quando ormai stavo per andare ancora una volta via a giocare altrove».
È quasi inevitabile far partire la nostra chiacchierata dalla prodezza contro il Bisceglie. Avevi già fatto gol del genere? Come nascono certi colpi?
«Devo dire che per me si tratta della prima volta, non avevo mai fatto gol così, è stato davvero particolare. Volendolo descrivere posso dire che si è trattato di un gesto istintivo, colpi del genere si possono provare anche in allenamento, ma alla fine in partita possono nascere soltanto dall'istinto e come in questo caso specifico dalla volontà di provare il tutto per tutto per riacciuffare una partita che sembrava persa».
La tua corsa sotto la curva che significato ha?
«Innanzitutto devo dire che quella corsa è stata l'ultima che potessi fare in quel momento, tanto che quando sono tornato a centrocampo ho tirato un sospiro di sollievo nel sentire il fischio finale perchè davvero non avrei potuto fare un passo in più (ride). Tornando seri, devo dire che in quella curva ho amici e parenti, gente che stimo. Pensare che ci siano persone che lasciano il lavoro per venirci a seguire mi carica e mi rende più forte, ed allora pensando a tutto questo mi è venuto automatico correre da loro pur non avendo nemmeno più a forza nelle gambe. Diciamo che è stato il cuore a spingermi ed ho provato un'emozione davvero indescrivibile».
Come avete accolto il pari con l'U.C. Bisceglie? Vi aspettavate di più o visto il modo in cui è maturato vi sentite soddisfatti?
«L'analisi parte da una considerazione, sia a Novoli che contro l'U.C. Bisceglie siamo andati in svantaggio a fine primo tempo e ti assicuro che calcisticamente è una delle situazioni peggiori che possa esserci. Nonostante questo e nonostante, il nostro essere una squadra in rodaggio, abbiamo avuto la forza di reagire e questo è senza dubbio positivo. Accolgo quindi positivamente questo punto, perchè stiamo lavorando bene e possiamo solo migliorare».
Domenica a Molfetta ci sarà un match difficile, con che stato d'animo il Barletta ci arriva?
Il nostro stato d'animo sarà senza dubbio positivo, il pareggio trovato al 90' ci dà un po' di carica in più. Di sicuro l'avversario è tosto, viene da due vittorie ha riagguantato un risultato che sembrava compromesso e non possiamo dunque che rispettarli. Al momento hanno 6 punti che sicuramente sono meritati, per questo motivo dovremo fare molta attenzione, ma siamo carichi e vogliosi di far bene.
Dal punto di vista fisico come sta la squadra?
«Dal punto di vista fisico stiamo migliorando, ora dovremo recuperare dalla fatica di giovedì e farci trovare pronti per la sfida di domenica e per il proseguo. Vedere che stiamo migliorando giorno dopo giorno ci dà la forza e questo non vale solo per il punto di vista fisico ma anche tattico ed organizzativo. Cresciamo insieme noi, la società e l'ambiente tutto».
Che obiettivi pensi possa raggiungere questo Barletta?
«Quando ho firmato sposando questo progetto, sinceramente non ho pensato ad alcun obiettivo. Il nostro obiettivo deve essere solo quello di crescere giorno per giorno, facendo quadrato per provare a ritrovare entusiasmo. Certo sarebbe utile far punti subito per arrivare a fine anno già tranquilli, ma tutto ciò sarà possibile solo lavorando duramente e con il sostegno di tutto l'ambiente».
Cosa significa per te vestire la maglia biancorossa?
«Per me ha troppi significati, talmente tanti da essere quasi indescrivibili, ma ci provo. In primis va detto che sono barlettano, e penso che vestire la maglia biancorossa sia un sogno per qualsiasi ragazzo barlettano perchè le emozioni che ti regala sono davvero uniche. Io ho vissuto anche realtà importanti (la Juventus a livello giovanile ndr), ma far gol in maglia biancorossa e correre a raccogliere l'abbraccio dei miei amici non ha prezzo e vale più di qualsiasi altra cosa. Vestire questa maglia ha per me un valore assoluto dal punto di vista affettivo, perchè realizza il sogno di mio nonno che ora purtroppo non c'è più. Quelle che sto vivendo sono gioie che davvero non potrò mai più dimenticare, che spero possano continuare il più a lungo possibile e per le quali devo ringraziare i ragazzi del Gruppo Erotico che mi hanno spinto a restare qui quando ormai stavo per andare ancora una volta via a giocare altrove».

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