
Calcio
Giuseppe Sguera: «A Gravina grande partita, continuiamo a lottare»
L'attaccante biancorosso fa il punto della situazione
Barletta - giovedì 4 febbraio 2016
1.00
Fosse entrato, quel suo bel colpo di testa al minuto 90' della partita di Gravina, ora staremmo parlando di campionato riaperto. Purtroppo per il Barletta però il n. 1 di casa si è superato ed il match è terminato 1-1 lasciando ai biancorossi un po' di rammarico ma allo stesso tempo la consapevolezza di potersi giocare qualcosa di importante fino alla fine. L'autore di quel famoso colpo di testa è, naturalmente Giuseppe Sguera, uno degli autentici trascinatori della squadra di Pizzulli in questa stagione. Con lui abbiamo voluto fare il punto della situazione in vista del match di domenica pomeriggio contro il Mesagne.
Giuseppe, ripartirei da quella super parata di Cilumbriello su di te a 90', se fosse entrata poteva essere la palla che avrebbe cambiato la stagione?
«Sicuramente dalla mia testa è partita una palla importante che poteva cambiare le sorti del campionato, era una palla decisiva. Purtroppo il gol non è arrivato ma devo comunque rimarcare che a livello personale e di squadra quella di Gravina è stata una partita positiva. Non è da tutti avere una tale reazione dopo lo svantaggio e non è da tutti chiudere la gara in attacco seppur in inferiorità numerica in casa della capolista».
A questo punto viene naturale chiederti: è maggiore il rammarico per la vittoria sfumata o la soddisfazione per aver giocato una grande gara?
«Sono due cose che vanno di pari passo. C'è il rammarico per non aver vinto ma nel calcio però bisogna guardare avanti, non dobbiamo pensare a quanto accaduto se non alle cose positive. Dalla reazione dopo il gol subito e da quei vibranti minuti finali dobbiamo ripartire per vincere le prossime partite».
A Gravina hai giocato riferimento centrale in attacco, come ti trovi in questo ruolo?
«Si tratta di un ruolo che avevo già svolto, prediligendo l'attacco della profondità. A dire il vero per determinate circostanze mi trovo anche meglio in questa posizione rispetto a quello di esterno nel quale ho giocato fino ad ora. Certo il mio ruolo è la seconda punta, ma davvero mi piace giocare al centro sfruttando le mie caratteristiche che sono quelle di cercare la profondità, caratteristiche che il mister cercava domenica per mettere in difficoltà difensori ben piazzati come quelli del Gravina. In ogni caso io sono sempre a disposizione per giocare in qualsiasi posizione».
Domenica contro il Mesagne, che partita sarà?
«All'andata abbiamo giocato forse la peggior gara stagionale. Dobbiamo ricordarci di quella partita per approcciare al meglio la gara di domenica che va presa con le pinze anche perchè veniamo da un match carico di stimoli dopo del quale è facile incappare in un calo di tensione. Non dobbiamo minimamente deconcentrarci, dobbiamo aggredire sin da subito l'avversario con la consapevolezza che vincendo conquisteremmo 3 punti fondamentali».
A questo punto qual è l'obiettivo del Barletta?
«Sicuramente dobbiamo mantenere la zona play-off. Nelle prossime partite non dovremo pensare ai risultati delle avversarie ma solo a noi stessi con l'obiettivo di raggiungere la miglior posizione di classifica possibile».
A Gravina domenica siete stati spinti da un pubblico straordinario, il crescente entusiasmo può essere un fattore decisivo per il rush finale?
«Sicuramente sì, abbiamo visto un vero e proprio 12mo uomo in campo. A tal proposito, colgo l'occasione di invitare tutti i tifosi a seguirci sempre anche in casa. Ogni volta che scendiamo in campo vestendo la nostra maglia veniamo spinti dall'entusiasmo del pubblico che porta a dare quel qualcosa in più che ci permette anche di metter sotto gli avversari. Dobbiamo restare uniti e continuare ad inseguire i nostri obiettivi».
Giuseppe, ripartirei da quella super parata di Cilumbriello su di te a 90', se fosse entrata poteva essere la palla che avrebbe cambiato la stagione?
«Sicuramente dalla mia testa è partita una palla importante che poteva cambiare le sorti del campionato, era una palla decisiva. Purtroppo il gol non è arrivato ma devo comunque rimarcare che a livello personale e di squadra quella di Gravina è stata una partita positiva. Non è da tutti avere una tale reazione dopo lo svantaggio e non è da tutti chiudere la gara in attacco seppur in inferiorità numerica in casa della capolista».
A questo punto viene naturale chiederti: è maggiore il rammarico per la vittoria sfumata o la soddisfazione per aver giocato una grande gara?
«Sono due cose che vanno di pari passo. C'è il rammarico per non aver vinto ma nel calcio però bisogna guardare avanti, non dobbiamo pensare a quanto accaduto se non alle cose positive. Dalla reazione dopo il gol subito e da quei vibranti minuti finali dobbiamo ripartire per vincere le prossime partite».
A Gravina hai giocato riferimento centrale in attacco, come ti trovi in questo ruolo?
«Si tratta di un ruolo che avevo già svolto, prediligendo l'attacco della profondità. A dire il vero per determinate circostanze mi trovo anche meglio in questa posizione rispetto a quello di esterno nel quale ho giocato fino ad ora. Certo il mio ruolo è la seconda punta, ma davvero mi piace giocare al centro sfruttando le mie caratteristiche che sono quelle di cercare la profondità, caratteristiche che il mister cercava domenica per mettere in difficoltà difensori ben piazzati come quelli del Gravina. In ogni caso io sono sempre a disposizione per giocare in qualsiasi posizione».
Domenica contro il Mesagne, che partita sarà?
«All'andata abbiamo giocato forse la peggior gara stagionale. Dobbiamo ricordarci di quella partita per approcciare al meglio la gara di domenica che va presa con le pinze anche perchè veniamo da un match carico di stimoli dopo del quale è facile incappare in un calo di tensione. Non dobbiamo minimamente deconcentrarci, dobbiamo aggredire sin da subito l'avversario con la consapevolezza che vincendo conquisteremmo 3 punti fondamentali».
A questo punto qual è l'obiettivo del Barletta?
«Sicuramente dobbiamo mantenere la zona play-off. Nelle prossime partite non dovremo pensare ai risultati delle avversarie ma solo a noi stessi con l'obiettivo di raggiungere la miglior posizione di classifica possibile».
A Gravina domenica siete stati spinti da un pubblico straordinario, il crescente entusiasmo può essere un fattore decisivo per il rush finale?
«Sicuramente sì, abbiamo visto un vero e proprio 12mo uomo in campo. A tal proposito, colgo l'occasione di invitare tutti i tifosi a seguirci sempre anche in casa. Ogni volta che scendiamo in campo vestendo la nostra maglia veniamo spinti dall'entusiasmo del pubblico che porta a dare quel qualcosa in più che ci permette anche di metter sotto gli avversari. Dobbiamo restare uniti e continuare ad inseguire i nostri obiettivi».

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