A.S.D. Draghi Bat rugby SCONFITTA
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Draghi Bat, la parola al coach

Le parole di Domenico Fabiano in esclusiva su Barlettalife

Rugby: un gioco bestiale giocato da gentiluomini, questa la definizione che solitamente si dà dello sport nato ufficialmente in Inghilterra nel 1871. Negli ultimi anni i "gentiluomini" che praticano questa disciplina nella Bat sono in evidente aumento, come testimonia l'ottimo rendimento dei Draghi Bat. Noi di Barlettalife siamo andati a far visita ai rugbysti nostrani nella loro "tana", il "Lello Simeone", nel bel mezzo di un sofferto allenamento. Ecco le parole del coach Domenico Fabiano, che ha espresso un bilancio della stagione appena terminata, tra speranze future e valutazioni sulla crescita del movimento in Italia:

1)Coach Fabiano, un bilancio della stagione sportiva appena conclusasi…
«E' stata certamente una stagione positiva. Siamo arrivati ottavi in campionato, ma non è quello che ci interessa. Su 16 partite abbiamo ottenuto 9 vittorie e 7 sconfitte, è questo il bilancio che conta, abbiamo ottenuto un chiaro miglioramento rispetto alla scorsa stagione quando avevamo rimediato 13 sconfitte e solo 3 successi nel torneo. In questa stagione inoltre abbiamo sconfitto tutte le squadre avversarie, eccezion fatta per le Tigri Bari e per l'Amatori Rugby Monopoli, che erano troppo più forti».

2)C'è una partita che ricorda con maggior piacere rispetto alle altre?

«Sicuramente la vittoria al "Simeone" contro il Cus Lecce. Una partita tiratissima, vinta all'ultimo secondo in rimonta con un calcio tra i pali a tempo scaduto: è stata la prima vittoria in assoluto contro i salentini, dei rivali di tutto rispetto».

3)Quali sono le parole-chiave del progetto "Draghi Bat"?

« Lavoro, che è alla base di tutto ciò che si fa di bello; entusiasmo, perché miriamo a far crescere il fermento intorno a questo sport, che dà molto a chi lo pratica; e ultimo ma non per ultimo i giovani, che vogliamo formare sul campo tramite le scuole per rifornirci e fornire un'alternativa agli sport maggiormente praticati in Italia, come il calcio».

4)Siete nati da soli 4 anni ma siete già una realtà importante nella Bat. Significa che c'era tanta "voglia" di rugby insoddisfatta in zona?

«Effettivamente nella Bat siamo in tanti a praticare il rugby, se consideriamo le dimensioni della provincia. Tanti si sono avvicinati, in particolare alla prima squadra; speriamo di avere maggior seguito dagli under 18, visto che puntiamo forte sulla crescita del settore giovanile».

5)C'è qualche elemento della rosa in particolare che ha stupito o ha compiuto progressi importanti durante la stagione?

«Dico di no, la crescita è stata a livello generale, tanto a livello di tattica di squadra quanto sul piano dei singoli. Giochiamo da soli 4 anni, stiamo ancora imparando a giocare: col passar del tempo, più cresciamo e più miglioriamo».

6)Sport significa anche strutture adatte all'attività. Ritenete che il "Lello Simeone" sia sufficientemente adeguato alla vostra pratica sportiva?

« Quest'anno l'impianto barlettano ci ha fornito una casa degna di essere definita tale. Siamo in pieno centro, abbiamo avuto sempre una bella cornice di pubblico, il custode del "Simeone" è sempre stato molto disponibile. Per la prossima stagione sorge un problema, perché non rientriamo nell'elenco delle società che potranno utilizzare l'impianto sportivo».

7)Quindi siete alla ricerca di una "casa" per la prossima stagione?
«Noi ovviamente speriamo di restare a Barletta, qui ci troviamo davvero bene. In caso contrario dovremo spostarci a Trani».

8)Lei, oltre che coach, è anche il vero e proprio organizzatore di questo team. Ha un modello sul piano manageriale e gestionale?

« Ritengo che il massimo nel panorama italiano sia Treviso. Lì e nel Veneto in generale il rugby è a livelli altissimi; in Puglia invece un ottimo modello è quello del Trepuzzi, unica squadra pugliese in serie B, che ha attuato un progetto partito dalle scuole. E' quello il modello da imitare».

9)A che punto è il rugby in Puglia rispetto al panorama italiano?

«Purtroppo siamo ancora un passo indietro. Sul piano numerico, abbiamo un gran numero di tesserati, tanto che il presidente della federazione nazionale ci ha fatto di recente i complimenti per il nostro lavoro. Il livello del rugby giocato è invece ancora inferiore rispetto al resto del Paese».

10)Appunto, la preparazione tecnico-tattica. A che punto siamo in tal senso in Italia rispetto all'ambito internazionale?

«Nel ranking mondiale l'Italrugby è al momento al dodicesimo posto; in Europa siamo effettivamente i sesti, anche se ci riteniamo al livello della Scozia, tanto come qualità quanto come movimento».

11)Qual è il suo rugbista preferito tra gli italiani?

« Sicuramente il capitano della nostra Nazionale, Sergio Parisse. Ci mette sempre il cuore e lo abbina alla grande tecnica che possiede».

12)Come vi state preparando alla prossima stagione? Quali sono gli appuntamenti clou dell'attività estiva?

« Ci stiamo tuttora allenando, domenica prossima, 8 maggio, giocheremo un torneo di "Seven" (rugby a 7, ndr) a Monopoli, mentre in estate l'appuntamento più importante sarà la partecipazione alla "Magna Grecia Beach Cup", un torneo di rugby su spiaggia che toccherà anche Barletta il 3 luglio».

13)Siamo giunti quasi al termine della nostra intervista. Quali sono gli indirizzi da visitare per chi vuole avvicinarsi ai Draghi Bat?

«Abbiamo un sito internet ultimato di recente, www.draghibat.it. E' un sito completo dove potrete trovare tutti i dettagli sulla nostra squadra».

14)Un saluto "a tema" per i lettori di Barlettalife…

«Ringrazio sentitamente i lettori di Barlettalife, che ci hanno seguito costantemente. Ringrazio anche Barlettalife per la grande attenzione che ci ha dato durante il campionato. Ai tifosi dico solo che dobbiamo andare avanti per divertirci e crescere, e che nel prossimo anno miriamo a confermare il livello di questa stagione e andare avanti».

E noi salutiamo il coach, con l'auspicio di crescere insieme...
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