
Calcio
Curiosport: quando Barletta era culla "militare" di grandi campioni
L'amarcord virtuale per i trascorsi al CAR di Roberto Baggio e tanti altri
Barletta - mercoledì 19 marzo 2014
12.37
Che Barletta fosse culla di talenti sportivi, non era un mistero. Basti pensare all'eccellenza di Pietro Mennea, fino ai giorni nostri, con la classe di Mimmo Ricatti, la passione di Cosimo Diviccaro, la falcata di Vito Incantalupo, la costanza di Veronica Inglese, passando per la maglia della Nazionale vestita da Gennaro Delvecchio. Dall'album dei ricordi, che oggi è passato dalla carta ai social networks, viene fuori una foto raccolta dal gruppo Facebook "Barletta, come eravamo": lo scatto risale al 1986, ben 28 anni fa, e immortala Roberto Baggio e Alberigo Evani, celebri protagonisti del calcio italiano tra gli anni '80 e '90, al CAR (Centro Addestramento Reclute) della città di Eraclio. Imberbi e giovanissimi (19 anni il "Divin Codino", 23 l'ex centrocampista) come "comuni" militari, nascondevano tra i loro volti i protagonisti del domani calcistico.
Evani, centrocampista con le maglie di Sampdoria e Milan tra le altre, protagonista di oltre 400 partite in A, segnando 17 reti in 18 anni da professionista, ha vinto tutti con i rossoneri e oggi allena la Nazionale Under 20. Roberto Baggio non ha bisogno di presentazioni: è stato uno dei più forti calciatori italiani di ogni epoca, ha infiammato Firenze, Torino (sponda bianconera), Milano (sia Inter che Milan) e anche la provincia (da Brescia a Bologna), lasciando sempre il segno e conquistando la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer, oltre al Pallone d'Oro del 1993. Numeri che alla base hanno in minima percentuale radici barlettane, come per tanti altri professionisti sportivi per i quali in quegli anni era d'uopo la tappa barlettana, centro di reclutamento sportivo. Tra gli "attendenti" calciatori in particolare, da Antonio Cabrini ad Aldo Serena passando per Beppe Bergomi, Paolo Maldini e Roberto Mancini. Ora Facebook riporta alla luce un curioso amarcord, un piccolo sorriso per una Barletta che spesso nello sport e nelle sue strutture trova più crucci che bellezze.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Evani, centrocampista con le maglie di Sampdoria e Milan tra le altre, protagonista di oltre 400 partite in A, segnando 17 reti in 18 anni da professionista, ha vinto tutti con i rossoneri e oggi allena la Nazionale Under 20. Roberto Baggio non ha bisogno di presentazioni: è stato uno dei più forti calciatori italiani di ogni epoca, ha infiammato Firenze, Torino (sponda bianconera), Milano (sia Inter che Milan) e anche la provincia (da Brescia a Bologna), lasciando sempre il segno e conquistando la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer, oltre al Pallone d'Oro del 1993. Numeri che alla base hanno in minima percentuale radici barlettane, come per tanti altri professionisti sportivi per i quali in quegli anni era d'uopo la tappa barlettana, centro di reclutamento sportivo. Tra gli "attendenti" calciatori in particolare, da Antonio Cabrini ad Aldo Serena passando per Beppe Bergomi, Paolo Maldini e Roberto Mancini. Ora Facebook riporta alla luce un curioso amarcord, un piccolo sorriso per una Barletta che spesso nello sport e nelle sue strutture trova più crucci che bellezze.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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