
Calcio
Barletta, così non c'è futuro
Il 3 agosto scadono i termini per l'iscrizione, ma la rinascita sembra lontana
Barletta - sabato 25 luglio 2015
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"Il Barletta non si è iscritto alla Lega Pro, evviva! Perpignano è andato via! Ora ripartiremo più forti di prima, con una società formata da imprenditori locali e ben presto torneremo a calcare i palcoscenici che ci spettano". Basta fare un passo indietro di appena 24 giorni per trovare questi commenti in un ambiente biancorosso che pur perdendo il professionismo salutava con soddisfazione l'addio del distruttore Perpignano, sicuro di riuscire a ripartire al più presto. Ebbene, 24 giorni dopo, di nuova società non c'è l'ombra, di imprenditori locali disposti a far ripartire il calcio a Barletta, c'è invece l'ombra, ma solo quella, ed il rischio a 11 giorni dalla scadenza dei termini per iscriversi alla D o all'Eccellenza (fissata dunque per il 3 agosto alle ore 12) di veder sparire davvero il calcio nella città della Disfida è davvero concreto.
Le piste sfumate e quella chiusura che non arriva mai
Come, direte, e le due piste? E le novità attese ad ore che sbloccheranno tutto? Ahinoi, dobbiamo ammetterlo, le due piste in questo momento sembrano essere entrambe sfumate. La prima, quella legata a Pasquale Di Cosola sta per volare verso Taranto. L'imprenditore barlettano, figlio del compianto Franco, presidentissimo del miracolo serie B, è in procinto in riva alla Ionio concludendo con il gruppo Castria l'acquisto della società rossoblu. Questa, salvo colpi di scena (che pure nelle ultime ore sembra essersi concretizzato con la trattativa che si sarebbe arenata) sarebbe dunque la decisione di Di Cosola che pure era stato l'unico a manifestare il proprio reale interesse alla ripartenza del calcio barlettano. L'altra pista, era quella misteriosa, quella della cordata. In quasi un mese a dar corpo a questa cordata mai manifestatasi apertamente (a dire il vero, concedetecelo, non riusciamo a comprenderne bene il perchè, e gli interessati ci scusino eventualmente l'ignoranza) sono passati praticamente tutti i maggiori imprenditori barlettani (i maggiori fautori sarebbero Bosso, Bartolo Tatò e Maffei), ma tra un problema e l'altro tra un presidente non trovato ed una quota in meno o in più da inserire le trattative non sono mai giunte in porto, nonostante ogni sera fosse quella buona. "Oggi si chiude", è stato il ritornello maggiormente in voga nelle ultime settimane nel mondo biancorosso, ma in realtà di chiuso non c'è mai stato davvero nulla o forse, se si continua così, di chiuso ci sarà qualcosa e sarà il calcio barlettano nella stagione 2015-2016.
No, non può finire così
Eppure, nonostante tutto, non possiamo pensare che tutto finisca così, non possiamo pensare che dopo oltre 90 anni di storia il glorioso Barletta calcio possa fermarsi. No, non possiamo e non vogliamo crederlo, e perciò continuiamo ad aspettare, ad aspettare un colpo di coda (a questo proposito, si vocifera della presenza di un imprenditore disposto a sborsare 100mila euro di sponsorizzazione per l'eventuale nuova società) un sussulto d'orgoglio un passaggio dalle parole ai fatti, dai tavoli politici a quelli delle trattative ed infine da quelli delle trattative a quelli della nuova società. Ad ora, non possiamo sapere quale possa essere la soluzione ma non ci arrendiamo, ne tanto meno lo fanno i tifosi che presenti ieri in occasione del consiglio comunale hanno esortato per l'ennesima volta l'amministrazione comunale a prendere in mano la situazione in maniera decisiva ed hanno dato il via all'organizzazione di un sit-in che mercoledì prossimo (29 luglio) alle 17 in occasione di una nuova seduta della massima assise cittadina potrebbe rappresentare l'ultima occasione per tutto il popolo biancorosso di manifestare la propria volontà di non vedere sparire il Barletta calcio. Qualora anche questo tentativo andasse a vuoto, probabilmente significherà che ce lo saremo meritati.
Le piste sfumate e quella chiusura che non arriva mai
Come, direte, e le due piste? E le novità attese ad ore che sbloccheranno tutto? Ahinoi, dobbiamo ammetterlo, le due piste in questo momento sembrano essere entrambe sfumate. La prima, quella legata a Pasquale Di Cosola sta per volare verso Taranto. L'imprenditore barlettano, figlio del compianto Franco, presidentissimo del miracolo serie B, è in procinto in riva alla Ionio concludendo con il gruppo Castria l'acquisto della società rossoblu. Questa, salvo colpi di scena (che pure nelle ultime ore sembra essersi concretizzato con la trattativa che si sarebbe arenata) sarebbe dunque la decisione di Di Cosola che pure era stato l'unico a manifestare il proprio reale interesse alla ripartenza del calcio barlettano. L'altra pista, era quella misteriosa, quella della cordata. In quasi un mese a dar corpo a questa cordata mai manifestatasi apertamente (a dire il vero, concedetecelo, non riusciamo a comprenderne bene il perchè, e gli interessati ci scusino eventualmente l'ignoranza) sono passati praticamente tutti i maggiori imprenditori barlettani (i maggiori fautori sarebbero Bosso, Bartolo Tatò e Maffei), ma tra un problema e l'altro tra un presidente non trovato ed una quota in meno o in più da inserire le trattative non sono mai giunte in porto, nonostante ogni sera fosse quella buona. "Oggi si chiude", è stato il ritornello maggiormente in voga nelle ultime settimane nel mondo biancorosso, ma in realtà di chiuso non c'è mai stato davvero nulla o forse, se si continua così, di chiuso ci sarà qualcosa e sarà il calcio barlettano nella stagione 2015-2016.
No, non può finire così
Eppure, nonostante tutto, non possiamo pensare che tutto finisca così, non possiamo pensare che dopo oltre 90 anni di storia il glorioso Barletta calcio possa fermarsi. No, non possiamo e non vogliamo crederlo, e perciò continuiamo ad aspettare, ad aspettare un colpo di coda (a questo proposito, si vocifera della presenza di un imprenditore disposto a sborsare 100mila euro di sponsorizzazione per l'eventuale nuova società) un sussulto d'orgoglio un passaggio dalle parole ai fatti, dai tavoli politici a quelli delle trattative ed infine da quelli delle trattative a quelli della nuova società. Ad ora, non possiamo sapere quale possa essere la soluzione ma non ci arrendiamo, ne tanto meno lo fanno i tifosi che presenti ieri in occasione del consiglio comunale hanno esortato per l'ennesima volta l'amministrazione comunale a prendere in mano la situazione in maniera decisiva ed hanno dato il via all'organizzazione di un sit-in che mercoledì prossimo (29 luglio) alle 17 in occasione di una nuova seduta della massima assise cittadina potrebbe rappresentare l'ultima occasione per tutto il popolo biancorosso di manifestare la propria volontà di non vedere sparire il Barletta calcio. Qualora anche questo tentativo andasse a vuoto, probabilmente significherà che ce lo saremo meritati.

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