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Barletta Calcio, un mese per conoscere il futuro

La piazza attende risposte, servono capitali freschi a breve

Con una società immersa in un silenzio tombale e ridotta ai minimi termini (lo stabile di via Vittorio Veneto è quasi disabitato da giorni, alla pari dei locali societari, privi di acqua e gas, e sul "Puttilli" vige l'ombra della revoca della gestione), in casa Barletta Calcio si vive una situazione di assoluta incertezza e precarietà: è l'esito della somma realizzata dai fattori economici, con un monte debitorio prospettico di un milione e 300mila euro al 30 giugno (in soldoni, occorrerebbe almeno un milione e 500mila euro per ripartire in Lega Pro, ignorando le eventuali sanzioni derivanti dall'indagine condotta dalla Dda di Catanzaro, e dai chiari di luna della querelle-calcioscommesse, all'interno della quale si attende la seconda parte dell'inchiesta "Dirty Soccer". Risposte attese entro un mese, a partire da oggi.

Scadenze non rispettate, si riparte dalla Barletta 1922 Srl- La realtà racconta oggi che il calcio a Barletta e Giuseppe Perpignano vanno in due direzioni differenti: i recenti eventi hanno definitivamente sancito la frattura tra l'immobiliarista genovese, che in un anno di gestione ha dilapidato ogni forma di fiducia, e la città: la data del 4 giugno, utile per ratificare il preliminare di cessione quote, è stata vanificata dai fatti, così ci si interroga su come ripartire. La settimana appena archiviata ha portato in dote da un lato la conferma del mancato rispetto del pagamento di tutte le tranche in cui era stato rateizzato il debito societario con Inail e Enpals (al momento sono in sospeso anche gli incentivi all'esodo per il vecchio staff tecnico) e dall'altro un messaggio chiaro, maturato a partire da tifoseria e piazza. Barletta vuole ripartire, a prescindere dalla categoria, e conservare l'immagine pulita che il suo calcio ha offerto in oltre 90 anni di storia. In quest'ottica è rientrata la presentazione di "Barletta 1922 srl", società di sostegno per il calcio del futuro all'ombra di Eraclio: il progetto, che ha come amministratore designato Giovanni Damato, è finalizzato a raccogliere fondi che spingano investitori ad avvicinarsi al titolo sportivo del club, una sorta di "cassaforte" da cui far ripartire il pallone a tinte biancorosse. La singola quota prevista ammonta a 5000 euro e i soci in ingresso dovranno versarne il 25% (€ 1250): il capitale sociale è invece pari a 25mila euro. La speranza è l'ultima a morire, ma i fatti impongono anche di guardare più in basso della terza serie del calcio italiano, faticosamente riconquistata cinque anni fa: per potersi iscrivere alla serie D servirebbe un deposito di 300mila euro a fondo perduto in Figc.

La rosa-In casa biancorossa, per quanto oggi poco valga, ha già avuto però inizio l'ora degli addii. In 17, per fine contratto o fine prestito, hanno terminato il 9 maggio-con lo 0-3 di Ischia-la loro avventura in biancorosso: tra questi, alcuni titolari dell'annata appena conclusa come Radi, Cortellini, Legras, Meola, Venitucci e Danti, e tante seconde linee. Nove sono ancora i calciatori sotto contratto fino al 30 giugno 2016, ai quali aggiungere Cicerelli e Gemignani, di rientro dai prestiti a Melfi e Savona: tra questi De Rose, Fall e Liverani, sondati da alcuni club di cadetteria (Crotone, Catania, Salernitana e Pescara) che attendono però la fine del campionato di serie B e aspettano di decifrare anche il futuro societario.

Dirty Soccer- Vanno lentamente definendosi invece le tappe dell'indagine "Dirty Soccer", sulla quale sono accesi i fari della Procura Antimafia: il Procuratore Federale Palazzi ha ricevuto gli incartamenti e la direttrice segue il diktat di "severità e rapidità" auspicato dal presidente della Repubblica Mattarella. Il club di via Vittorio Veneto è nell'occhio del ciclone che ha travolto Lega Pro e serie D per il risultato delle partite Barletta-Catanzaro 1-1; Aversa-Barletta 0-1 e Barletta-Vigor Lamezia 3-3 (solo l'ultima è finita con il risultato concordato), ma sarebbe sotto osservazione anche Salernitana-Barletta 3-1. Dalle stanze della Procura Federale sembra sia emersa la volontà di evitare le audizioni e procedere direttamente con i deferimenti, stante l'imponenza del materiale probatorio raccolto (intercettazioni telefoniche e trascrizioni di sms e WhatsApp): le prime sentenze potrebbero arrivare già a metà luglio, il che coinciderebbe con uno spostamento dei termini per le iscrizioni ai campionati. Voci esperte assicurano che al Barletta-coinvolto con quattro tesserati, tra cui mister Ninni Corda, arrestato e scarcerato dopo l'interrogatorio-potrebbe essere contestata solo la "responsabilità oggettiva", con annesse penalizzazioni, mentre nel girone C è la Vigor Lamezia a rischiare lo slittamento in ultima posizione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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