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Calcio
Barletta Calcio, in ritardo anche i pagamenti del 16 giugno
Si prospetta un'altra penalità all'orizzonte, mancano le chiavi del "Puttilli"
Barletta - sabato 20 giugno 2015
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Altro giro, altra corsa. I fine settimana di giugno corrispondono sempre più a weekend di paur per il Barletta Calcio: da un lato ci sono le notizie contabili che agitano il presente e il futuro biancorossi, dall'altro gli interrogativi che fanno da cornice a un'annata kafkiana.
Un dato di fatto, da aggiungere alla colonnina dei segni "-" di stagione, già infarcita di penalità e crediti maturati nei confronti del Barletta Calcio da fornitori e dipendenti (intanto radiomercato vorrebbe l'ex allenatore Sesia seguito dal Melfi), è rappresentato dall'ennesimo saldo in ritardo degli stipendi, la cui scadenza per il bimestre marzo-aprile era fissata per il 16 giugno. Un altro tassello nell'epopea-Perpignano, con i calciatori ancora sotto contratto che attendono di comprendere il proprio destino e che faticano a contattare per via telefonica colui che ad oggi è presidente e amministratore unico biancorosso. Dall'altro canto l'imprenditore genovese continua a cavalcare, in barba alle pendenze esistenti, l'idea della ricapitalizzazione del club, con l'innesto di 660mila euro (a cui aggiungere il pagamento della mole debitoria vigente), tanto che Perpignano e Federico Trani, detentore del 20% del pacchetto societario, dovrebbero incontrarsi all'inizio del prossimo weekend presso uno studio notarile cittadino, per studiare una modifica statutaria che consenta una riduzione e un successivo aumento del capitale sociale.
Nella giornata di ieri ha fatto capolino anche il comunicato diffuso dal Barletta Club "I Biancorossi", nel quale si invitavano «l'imprenditoria locale, i professionisti, le associazioni e tutti i Tifosi del Barletta a fare un fondamentale e decisivo sforzo per fornire il loro contributo economico nei confronti della Barletta 1922 srl, per poi essere destinato al Barletta Calcio. Ci troviamo davanti ad un bivio-recita la nota-stiamo provando l'impervia strada dell'iscrizione al prossimo Campionato di Lega Pro, per non vederci sfuggire di mano una categoria che negli anni scorsi abbiamo conquistato con tante fatiche e peripezie. Le ultime notizie provenienti direttamente dalla sede di Firenze della Lega Pro ci dicono che gli importi da versare per ottenere la Licenza Nazionale della FIGC, potrebbero essere inferiori a quelli resi noti nei primi giorni di questa settimana. Per provarle tutte è necessario reperire almeno i fondi della tassa d'iscrizione da versare improrogabilmente entro il 30 giugno (€ 35.000) e poi la fideiussione bancaria da € 400.000 da reperire al massimo entro la metà di luglio». Se questo tentativo non dovesse andare a buon fine, prosegue il comunicato, «gli importi raccolti non andrebbero perduti, tutt'altro. Sarebbero la base per la ripartenza del nuovo Barletta, che potrebbe ripartire subito da un gradino in basso, versando entro la prima decade di agosto il contributo a fondo perduto di € 300.000 per partecipare alla Serie D». Un piano ambizioso, che deve però far fronte agli scogli debitori oggi vigenti e al tempo tiranno: 10 soli giorni separano il Barletta dalla permanenza in Lega Pro. Senza tener conto delle penalità che potrebbero arrivare per i ritardati pagamenti (il -4 è certo) e dall'inchiesta "Dirty Soccer".
Ad allungarsi sono anche le ombre e i tempi dei lavori del "Cosimo Puttilli", che dovranno avere il via entro fine mese. La consegna dell'immobile non potrà avvenire entro lunedì: i contatti tra le parti sono stati infruttuosi, e lo stesso Perpignano (che gode della convenzione ancora attiva con il Barletta Calcio, nonostante i ritardi nei pagamenti di acqua e gas da parte del sodalizio biancorosso, fino al 30 giugno) non ha ancora dato l'ok alla riconsegna delle chiavi dell'impianto e non ha evaso le richieste arrivate mercoledì e ieri da Palazzo di Città. Il risultato? Slittamento assicurato per la conferenza di lunedì, e un'azione di forza da parte dell'amministrazione programmata per martedì in caso di mancato sgombero della struttura.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un dato di fatto, da aggiungere alla colonnina dei segni "-" di stagione, già infarcita di penalità e crediti maturati nei confronti del Barletta Calcio da fornitori e dipendenti (intanto radiomercato vorrebbe l'ex allenatore Sesia seguito dal Melfi), è rappresentato dall'ennesimo saldo in ritardo degli stipendi, la cui scadenza per il bimestre marzo-aprile era fissata per il 16 giugno. Un altro tassello nell'epopea-Perpignano, con i calciatori ancora sotto contratto che attendono di comprendere il proprio destino e che faticano a contattare per via telefonica colui che ad oggi è presidente e amministratore unico biancorosso. Dall'altro canto l'imprenditore genovese continua a cavalcare, in barba alle pendenze esistenti, l'idea della ricapitalizzazione del club, con l'innesto di 660mila euro (a cui aggiungere il pagamento della mole debitoria vigente), tanto che Perpignano e Federico Trani, detentore del 20% del pacchetto societario, dovrebbero incontrarsi all'inizio del prossimo weekend presso uno studio notarile cittadino, per studiare una modifica statutaria che consenta una riduzione e un successivo aumento del capitale sociale.
Nella giornata di ieri ha fatto capolino anche il comunicato diffuso dal Barletta Club "I Biancorossi", nel quale si invitavano «l'imprenditoria locale, i professionisti, le associazioni e tutti i Tifosi del Barletta a fare un fondamentale e decisivo sforzo per fornire il loro contributo economico nei confronti della Barletta 1922 srl, per poi essere destinato al Barletta Calcio. Ci troviamo davanti ad un bivio-recita la nota-stiamo provando l'impervia strada dell'iscrizione al prossimo Campionato di Lega Pro, per non vederci sfuggire di mano una categoria che negli anni scorsi abbiamo conquistato con tante fatiche e peripezie. Le ultime notizie provenienti direttamente dalla sede di Firenze della Lega Pro ci dicono che gli importi da versare per ottenere la Licenza Nazionale della FIGC, potrebbero essere inferiori a quelli resi noti nei primi giorni di questa settimana. Per provarle tutte è necessario reperire almeno i fondi della tassa d'iscrizione da versare improrogabilmente entro il 30 giugno (€ 35.000) e poi la fideiussione bancaria da € 400.000 da reperire al massimo entro la metà di luglio». Se questo tentativo non dovesse andare a buon fine, prosegue il comunicato, «gli importi raccolti non andrebbero perduti, tutt'altro. Sarebbero la base per la ripartenza del nuovo Barletta, che potrebbe ripartire subito da un gradino in basso, versando entro la prima decade di agosto il contributo a fondo perduto di € 300.000 per partecipare alla Serie D». Un piano ambizioso, che deve però far fronte agli scogli debitori oggi vigenti e al tempo tiranno: 10 soli giorni separano il Barletta dalla permanenza in Lega Pro. Senza tener conto delle penalità che potrebbero arrivare per i ritardati pagamenti (il -4 è certo) e dall'inchiesta "Dirty Soccer".
Ad allungarsi sono anche le ombre e i tempi dei lavori del "Cosimo Puttilli", che dovranno avere il via entro fine mese. La consegna dell'immobile non potrà avvenire entro lunedì: i contatti tra le parti sono stati infruttuosi, e lo stesso Perpignano (che gode della convenzione ancora attiva con il Barletta Calcio, nonostante i ritardi nei pagamenti di acqua e gas da parte del sodalizio biancorosso, fino al 30 giugno) non ha ancora dato l'ok alla riconsegna delle chiavi dell'impianto e non ha evaso le richieste arrivate mercoledì e ieri da Palazzo di Città. Il risultato? Slittamento assicurato per la conferenza di lunedì, e un'azione di forza da parte dell'amministrazione programmata per martedì in caso di mancato sgombero della struttura.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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