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Calcio
Barletta calcio: bicchiere mezzo pieno e missione futuro
Perchè la sconfitta in finale di coppa dev'essere un punto di partenza
Barletta - lunedì 12 maggio 2025
10.49
Alla vigilia della finale di Coppa Italia Dilettanti avevamo presentato Barletta-Rovato Vertovese come l'affascinante confronto tra due mondi per certi versi completamente differenti, con da una parte il Barletta, squadra da anni alla ricerca della nobiltà perduta trascinata in casa e in trasferta dalla sua impagabile tifoseria, e dall'altra la Rovato Vertovese, uno dei tanti esempi virtuosi tipici del Nord Italia di due piccole realtà che uniscono le forze per poi scalare le gerarchie del calcio.
Ma a rivelarsi decisiva ai fini del successo finale, fermo restando l'indubbio valore della Rovato Vertovese di Marco Bolis, è stata senza dubbio l'enorme differenza di condizione fisica e mentale con la quale le due squadre si sono presentate all'appuntamento di Teramo, dove da un lato vi era il Rovato Vertovese freschissimo di trionfo in campionato e - come da noi scritto alla vigilia - con il motore ancora bello caldo, dall'altro lato c'era invece un Barletta senza impegni ufficiali da oltre un mese e con un campionato vinto aritmeticamente in febbraio, ma di fatto prima di Natale.
In queste condizioni riattaccare la spina della concentrazione e del furore agonistico sarebbe difficilissimo per chiunque, per di più al cospetto di un avversario validissimo come la Rovato Vertovese, squadra che oltre ad annoverare elementi davvero interessantissimi, gioca anche un gran bel calcio.
Archiviata la sconfitta, adesso c'è solo da guardare al futuro. Un futuro ambizioso, come dichiarato urbi et orbi dal presidente Marco Arturo Romano, il quale ha già annunciato di aver contattato alcuni calciatori per la prossima stagione che vedrà il Barletta di nuovo protagonista in Serie D, con il dichiarato proposito di tornare quanto prima nel calcio che conta.
Ma oltre alle dichiarazioni del massimo dirigente biancorosso, a farci propendere per il proverbiale bicchiere mezzo pieno potrebbe essere paradossalmente proprio la sconfitta contro la Rovato Vertovese. Un ko che ha come effetto immediato quello di tenere gli umori della piazza alla giusta temperatura, a differenza dal traboccante entusiasmo che tre anni fa accompagnò il Barletta di Farina dal trionfo di Rieti fino ai primi scricchiolii tra società e ambiente poi drammaticamente deflagrati da Nardò-Barletta semifinale playoff in poi.
Un entusiasmo popolare di cui qualcuno, magari anche in buona fede, pensò di disporre a tempo indeterminato e in modo del tutto incondizionato.
Ben venga quindi il diffuso sentimento di tranquilla attesa indotto dalla sconfitta di Teramo.
Una dimostrazione di maturità ben lontana da quei troppi facili entusiasmi che tanto male hanno fatto a questa piazza negli ultimi decenni.
Ma a rivelarsi decisiva ai fini del successo finale, fermo restando l'indubbio valore della Rovato Vertovese di Marco Bolis, è stata senza dubbio l'enorme differenza di condizione fisica e mentale con la quale le due squadre si sono presentate all'appuntamento di Teramo, dove da un lato vi era il Rovato Vertovese freschissimo di trionfo in campionato e - come da noi scritto alla vigilia - con il motore ancora bello caldo, dall'altro lato c'era invece un Barletta senza impegni ufficiali da oltre un mese e con un campionato vinto aritmeticamente in febbraio, ma di fatto prima di Natale.
In queste condizioni riattaccare la spina della concentrazione e del furore agonistico sarebbe difficilissimo per chiunque, per di più al cospetto di un avversario validissimo come la Rovato Vertovese, squadra che oltre ad annoverare elementi davvero interessantissimi, gioca anche un gran bel calcio.
Archiviata la sconfitta, adesso c'è solo da guardare al futuro. Un futuro ambizioso, come dichiarato urbi et orbi dal presidente Marco Arturo Romano, il quale ha già annunciato di aver contattato alcuni calciatori per la prossima stagione che vedrà il Barletta di nuovo protagonista in Serie D, con il dichiarato proposito di tornare quanto prima nel calcio che conta.
Ma oltre alle dichiarazioni del massimo dirigente biancorosso, a farci propendere per il proverbiale bicchiere mezzo pieno potrebbe essere paradossalmente proprio la sconfitta contro la Rovato Vertovese. Un ko che ha come effetto immediato quello di tenere gli umori della piazza alla giusta temperatura, a differenza dal traboccante entusiasmo che tre anni fa accompagnò il Barletta di Farina dal trionfo di Rieti fino ai primi scricchiolii tra società e ambiente poi drammaticamente deflagrati da Nardò-Barletta semifinale playoff in poi.
Un entusiasmo popolare di cui qualcuno, magari anche in buona fede, pensò di disporre a tempo indeterminato e in modo del tutto incondizionato.
Ben venga quindi il diffuso sentimento di tranquilla attesa indotto dalla sconfitta di Teramo.
Una dimostrazione di maturità ben lontana da quei troppi facili entusiasmi che tanto male hanno fatto a questa piazza negli ultimi decenni.