
Altri sport
Atletica leggera al palo, sul litorale sparisce anche la pista gommata
La denuncia di Gaetano Dipace: «Derubati di un sogno»
Barletta - mercoledì 18 giugno 2014
Eccellenze nella pratica sportiva, latenze nelle strutture per gli allenamenti. E' la storia di tante società di atletica leggera a Barletta: la denuncia nel caso arriva dall'Asd Atletica 2010 di Gaetano Dipace, società di caratura nazionale nella categoria Lanci, dove annovera 12 atleti, di 7 di livello nazionale tra le quali Deborah Spadaro (argento italiano) e Miriana Dicuonzo (quinta ai campionati italiani). Numeri importanti che cozzano con i dati offerti dall'assenza di spazi dove esercitarsi, il che aguzza l'ingegno ma spesso e volentieri rallenta l'apprendimento e l'esercizio. Dopo la lamentela riguardante gli allenamenti a Ponente, sulla Litoranea, che gli atleti barlettani devono eseguire in mancanza di strutture adeguate al "Puttilli", ora è lo stesso Dipace a denunciare su Facebook un furto subìto:
«Circa 2 settimane fa, grazie ad un gentilissimo e preziosissimo regalo di un amico di Acquaviva delle Fonti, siamo riusciti ad avere circa 20metri di pista arrotolata, del peso di oltre 200kg. In 4 persone l'abbiamo caricata nel nostro pulmino...in 5 l'abbiamo scaricata e stesa su quel pezzo di asfalto che è ormai il nostro piccolo spazio per lanciare. Motivo? Il lancio del giavellotto si fa correndo con le scarpe chiodate...le chiodate si possono usare solo in pista. Al "Puttilli" non si può lanciare...e così ci siamo (per l'ennesima volta) armati di buona volontà e ci siamo attrezzati. Le nostre giavellottiste erano al settimo cielo, non sembrava vero che finalmente in spiaggia potessero usare le chiodate, utilizzate finora solo in gara. Finalmente potevano avere anche in allenamento le stesse sensazioni della gara, per risolvere i problemi tecnici che l'uso della scarpa ginnica in gomma crea ad ogni lancio, per ovviare a quei problemi che sorgono ogni volta che nelle gare usavano le chiodate.
Tra queste c'è anche Miriana Dicuonzo, giavellottista allieva che da cadetta è giunta al 5* posto ai campionati Italiani, che lo scorso anno ha ricevuto il 1*premio Pietro Mennea istituito dal Rotary di Barletta, insomma uno dei numerosi talenti nei lanci che la città di Barletta ha fatto nascere, ma che non sa gestire e incentivare. Perchè? Perché già da qualche giorno è cominciato il vandalismo del barlettano medio che, armato di un bel taglierino, ha tagliato il primo pezzo di pista gommata per portarla chissà dove, magari a coprire un pezzo di garage o di giardino. Questa sera altri 3 metri sono stati tagliati e portati via, ed altri 4 metri già tagliati e arrotolati per essere trasportati. E noi dell'atletica subiamo ancora. Noi che ogni giorno ci spacchiamo...(non continuo la frase per decenza) dobbiamo ancora restare ai margini, confinati a cercare uno spazio per far allenare atleti nazionali.
(…) Grazie a quei politici che ogni volta si sdegnano quando li portiamo a conoscenza di questa vergogna ma che nel concreto non agiscono; grazie a quelle autorità sportive della zona che dovrebbero cautelarci e invece parlano e parlano solamente. Grazie a quel barlettano che si è preso la briga di portarsi a casa un pezzo della nostra fatica, un mezzo per far progredire dei talenti, esiliati a lanciare in spiaggia. Grazie Barletta!!!»
La realtà attuale racconta di 200 atleti che utilizzano quasi quotidianamente il "Cosimo Puttilli" per allenarsi, con alle spalle un ingente vivaio legato all'atletica agonistica in pista, quella pista tanto gloriosa quanto ormai cementificata da 34 anni di vita a fronte di una "vita media" di 16 anni. Gli stesso Ricatti, Inglese e Incantalupo, eccellenze sportive cittadine, hanno problemi ad allenarvisi. In tempo di spending review e assenza di fondi, se ci si mette anche l'inciviltà altrui, allora il panorama si fa plumbeo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
«Circa 2 settimane fa, grazie ad un gentilissimo e preziosissimo regalo di un amico di Acquaviva delle Fonti, siamo riusciti ad avere circa 20metri di pista arrotolata, del peso di oltre 200kg. In 4 persone l'abbiamo caricata nel nostro pulmino...in 5 l'abbiamo scaricata e stesa su quel pezzo di asfalto che è ormai il nostro piccolo spazio per lanciare. Motivo? Il lancio del giavellotto si fa correndo con le scarpe chiodate...le chiodate si possono usare solo in pista. Al "Puttilli" non si può lanciare...e così ci siamo (per l'ennesima volta) armati di buona volontà e ci siamo attrezzati. Le nostre giavellottiste erano al settimo cielo, non sembrava vero che finalmente in spiaggia potessero usare le chiodate, utilizzate finora solo in gara. Finalmente potevano avere anche in allenamento le stesse sensazioni della gara, per risolvere i problemi tecnici che l'uso della scarpa ginnica in gomma crea ad ogni lancio, per ovviare a quei problemi che sorgono ogni volta che nelle gare usavano le chiodate.
Tra queste c'è anche Miriana Dicuonzo, giavellottista allieva che da cadetta è giunta al 5* posto ai campionati Italiani, che lo scorso anno ha ricevuto il 1*premio Pietro Mennea istituito dal Rotary di Barletta, insomma uno dei numerosi talenti nei lanci che la città di Barletta ha fatto nascere, ma che non sa gestire e incentivare. Perchè? Perché già da qualche giorno è cominciato il vandalismo del barlettano medio che, armato di un bel taglierino, ha tagliato il primo pezzo di pista gommata per portarla chissà dove, magari a coprire un pezzo di garage o di giardino. Questa sera altri 3 metri sono stati tagliati e portati via, ed altri 4 metri già tagliati e arrotolati per essere trasportati. E noi dell'atletica subiamo ancora. Noi che ogni giorno ci spacchiamo...(non continuo la frase per decenza) dobbiamo ancora restare ai margini, confinati a cercare uno spazio per far allenare atleti nazionali.
(…) Grazie a quei politici che ogni volta si sdegnano quando li portiamo a conoscenza di questa vergogna ma che nel concreto non agiscono; grazie a quelle autorità sportive della zona che dovrebbero cautelarci e invece parlano e parlano solamente. Grazie a quel barlettano che si è preso la briga di portarsi a casa un pezzo della nostra fatica, un mezzo per far progredire dei talenti, esiliati a lanciare in spiaggia. Grazie Barletta!!!»
La realtà attuale racconta di 200 atleti che utilizzano quasi quotidianamente il "Cosimo Puttilli" per allenarsi, con alle spalle un ingente vivaio legato all'atletica agonistica in pista, quella pista tanto gloriosa quanto ormai cementificata da 34 anni di vita a fronte di una "vita media" di 16 anni. Gli stesso Ricatti, Inglese e Incantalupo, eccellenze sportive cittadine, hanno problemi ad allenarvisi. In tempo di spending review e assenza di fondi, se ci si mette anche l'inciviltà altrui, allora il panorama si fa plumbeo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Barletta .jpg)




j.jpg)

