Cara Barletta ti scrivo
Nuove ordinazioni diaconali, «tramite voi il Signore si rende presente in mezzo a noi»
La cerimonia si è svolta al Santuario di Barletta, riservata a pochi per le disposizioni anti Covid
giovedì 26 novembre 2020
"Fa che impariamo Signore da Te, che il più grande è chi più sa servire" sono alcune delle parole risuonate attraverso un canto durante il rito di Ordinazione diaconale svoltosi presso il Santuario Maria Ss. dello Sterpeto in Barletta nel pomeriggio di domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re. Ad essere ordinati due giovani oblati di san Giuseppe: Fr. Alessandro Lippolis e Fr. Michele Santoro. Questi due ragazzi appartengono rispettivamente alle comunità giuseppine di Ceglie del Campo(Ba) e Solofra(Av) e da diversi anni hanno iniziato un cammino vocazionale tramite il quale hanno scoperto la bellezza della vita religiosa e sacerdotale. Tutti i fedeli hanno seguito il rito tramite la diretta televisiva poiché, in ossequio alle disposizioni per il contenimento di contagio da Covid 19, la partecipazione è stata riservata ai sacerdoti e a pochissimi familiari.
In un Santuario insolitamente deserto la celebrazione ha preso il via con l'ingresso del celebrante Mons. Leonardo d'Ascenzo, Arcivescovo di Trani- Barletta-Bisceglie, degli ordinandi diaconi e dei sacerdoti concelebranti tra cui Padre Jan Pelczarski e Padre Alberto Barbaro rispettivamente superiore generale e superiore provinciale della famiglia degli Oblati di San Giuseppe. Negli occhi degli ordinandi era possibile scorgere tutta l'emozione di chi sta per donare la sua vita a servizio degli altri e lo fa senza alcuna remora o ripensamento perché ha nel cuore la convinzione che sarà felice solo se spenderà la sua esistenza nel rendere felici gli altri. Culmine della celebrazione è stato il momento in cui Alessandro e Michele, manifestata davanti all'Arcivescovo e al popolo la volontà di ricevere l'Ordine del diaconato si sono prostrati davanti all'Altare in segno di supplica e di abbandono alla volontà di Dio a cui ha fatto seguito l'imposizione delle mani e la vestizione della dalmatica, simbolo di servizio e di carità, gesti che hanno suscitato grande emozione in tutti i fedeli che dalle proprie case accompagnavano i due giovani con la preghiera. Il celebrante poi, ha consegnato ai novelli diaconi il libro dei Vangeli con l'impegno di annunciarlo e testimoniarlo con la propria vita. I due oblati, quindi, con l'abbraccio di pace sono stati ufficialmente accolti nel collegio dei diaconi. Questo si sa, non è un periodo facile per l'umanità e la tristezza e lo sconforto dovuti all'aumentare dei casi di contagio e delle vittime della pandemia sembrano prevalere ma il gesto compiuto da questi due ragazzi ha squarciato il velo nero di mestizia che accompagna questi giorni.
Grazie Fr. Alessandro e Fr. Michele! I vostri occhi pieni di amore e il vostro atto di donazione totale a Dio e ai fratelli hanno riacceso in noi sentimenti di speranza. Grazie perché in un periodo in cui tutto sembra cupo e triste avete portato un raggio di sole nelle nostre vite. Grazie perché siete strumento nelle mani di Dio in questo tempo di pandemia. Grazie perché tramite voi il Signore si rende presente in mezzo a noi e ci dona una carezza che ci fa sentire amati e non abbandonati. Grazie perché avete dato una lezione di vita a noi tutti, con la vostra testimonianza ci invitate ad andare avanti perché "quando la meta è fissa crolli il mondo: bisogna guardar là e sempre là". Auguri Alessandro. Auguri Michele. Auguri a noi tutti!».
Paolo Centonze
In un Santuario insolitamente deserto la celebrazione ha preso il via con l'ingresso del celebrante Mons. Leonardo d'Ascenzo, Arcivescovo di Trani- Barletta-Bisceglie, degli ordinandi diaconi e dei sacerdoti concelebranti tra cui Padre Jan Pelczarski e Padre Alberto Barbaro rispettivamente superiore generale e superiore provinciale della famiglia degli Oblati di San Giuseppe. Negli occhi degli ordinandi era possibile scorgere tutta l'emozione di chi sta per donare la sua vita a servizio degli altri e lo fa senza alcuna remora o ripensamento perché ha nel cuore la convinzione che sarà felice solo se spenderà la sua esistenza nel rendere felici gli altri. Culmine della celebrazione è stato il momento in cui Alessandro e Michele, manifestata davanti all'Arcivescovo e al popolo la volontà di ricevere l'Ordine del diaconato si sono prostrati davanti all'Altare in segno di supplica e di abbandono alla volontà di Dio a cui ha fatto seguito l'imposizione delle mani e la vestizione della dalmatica, simbolo di servizio e di carità, gesti che hanno suscitato grande emozione in tutti i fedeli che dalle proprie case accompagnavano i due giovani con la preghiera. Il celebrante poi, ha consegnato ai novelli diaconi il libro dei Vangeli con l'impegno di annunciarlo e testimoniarlo con la propria vita. I due oblati, quindi, con l'abbraccio di pace sono stati ufficialmente accolti nel collegio dei diaconi. Questo si sa, non è un periodo facile per l'umanità e la tristezza e lo sconforto dovuti all'aumentare dei casi di contagio e delle vittime della pandemia sembrano prevalere ma il gesto compiuto da questi due ragazzi ha squarciato il velo nero di mestizia che accompagna questi giorni.
Grazie Fr. Alessandro e Fr. Michele! I vostri occhi pieni di amore e il vostro atto di donazione totale a Dio e ai fratelli hanno riacceso in noi sentimenti di speranza. Grazie perché in un periodo in cui tutto sembra cupo e triste avete portato un raggio di sole nelle nostre vite. Grazie perché siete strumento nelle mani di Dio in questo tempo di pandemia. Grazie perché tramite voi il Signore si rende presente in mezzo a noi e ci dona una carezza che ci fa sentire amati e non abbandonati. Grazie perché avete dato una lezione di vita a noi tutti, con la vostra testimonianza ci invitate ad andare avanti perché "quando la meta è fissa crolli il mondo: bisogna guardar là e sempre là". Auguri Alessandro. Auguri Michele. Auguri a noi tutti!».
Paolo Centonze