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Tour per le ricevitorie di Barletta

La scommessa: il rito domenicale per sportivi e non. I gestori rispettano le nuove normative ministeriali?

In applicazione della legge 8 Novembre 2012, n°189, art 7-comma 5, dal 1° Gennaio 2013 i gestori delle ricevitorie e delle sale-scommesse hanno l'obbligo di affiggere i cartelli delle nuove (ma solite) avvertenze sulle ludopatie. Questi avvisi di cautela devono essere esposti all'ingresso e all'interno dei locali, affiancati dai cartelli informativi forniti dalla ASL/BAT per monitorare le giocate, responsabilizzarle e attenuare il preoccupante fenomeno del GAP (gioco d'azzardo patologico).

Girando per le sempre più numerose ed emergenti "scommettitorie" di Barletta, abbiamo riscontrato come la corsa alle scommesse (in particolare quelle calcistiche), non solo è un fenomeno anagraficamente trasversale, ma è un irrinunciabile rito della domenica mattina che tiene uniti i sani appassionati di calcio con gli affetti da ludopatia degenerativa. I cartelli di avvertenza? Presenti, non in tutti i locali, solo all'interno e su pareti poco visibili. Oltre alla pseudo-violazione del decreto Balduzzi, è facile notare, sulle vetrine di locali adibiti a scommesse, lo stimolo alla giocata facile: il rischio divertente e il guadagno sicuro compare sotto tutt'altra forma rispetto alle misure cautelari esposte all'interno, davvero a prova di diottrie infallibili.

L'incitamento esterno e l'attenuazione interna vengono ben bilanciate da un'accurata e premurosa cura per il cliente giocatore: cartelli in cui vengono esaltate le possibilità di vincita, accomodamenti virtuali per permettere la giocata on-line e poco impegnativa, promozioni esclusive e bonus speciali per migliorare l'esperienza di gioco del consumatore di questi mali che procurano del bene a tanti speculatori.

La varietà dell'offerta e la fidelizzazione del cliente fanno di questo settore, sempre più concorrenziale, un mercato di "beni" deleteri per l'utenza, ormai alienata nella sua fruizione. Gli avvertimenti non sono mai troppi, ma quello tra le istituzioni e gli scommettitori accaniti sembra un dialogo tra sordi, mediato dai segni di timidi cartelli, ignorati appositamente da chi non vuol sentirsi un potenziale malato sociale e messi a disposizione da scrupolosi intenti che liberano dal senso di colpa. Noi di Barlettalife, con questa consapevolezza, procederemo a passo felpato e discreto verso l'analisi e le possibili soluzioni di un fenomeno tanto dilagante quanto sottostimato.
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