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Territorio

Timac: passati 15 giorni nulla è stato fatto

I tecnici ARPA hanno riscontrato numerose anomalie. L'azienda dovrebbe fornire agli organi competenti una relazione tecnica

Non c'è che dire, l'assessore all'ambiente Cannito si è sciolto come neve al sole sulla questione della Timac. Infatti l'assessore solo pochi giorni fa aveva affermato che qualora la Timac non avesse ottemperato alle irregolarità riscontrate da un sopralluogo effettuato dall'ARPA(agenzia regionale protezione ambientale), avrebbe sospeso l'attività dell'azienda. Infatti i tecnici dell'ARPA durante l'ispezione hanno riscontrato numerose anomalie dovute soprattutto alle emissioni di acido solforico nell'aria,alla difficoltà di raggiungimento di tutti i punti emissivi a causa dell'elevata polverosità presente. Inoltre tutti i punti emissivi sono sprovvisti della configurazione secondo norma per l'effettuazione dei campionamenti e non è stato possibile verificare il nastro cantina(dove avviene la reazione della fosforite macinata con acido solforico) a causa della presenza di emissioni fuggitive di acidi.

Oggi, dopo un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra l'assessore all'ambiente e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, si scopre che le anomalie sono state rimosse ed è stata ripristinata la sicurezza sia all'interno della fabbrica che all'esterno. Questa affermazioni risultano alquanto deficitarie visto che non dovrebbero essere i rappresentanti dei lavoratori a fornire le rassicurazioni e a garantire che le cause delle emissioni siano state rimosse,ma dovrebbe essere la dirigenza dell'azienda,visto che i responsabili dell'inquinamento non sono certo i lavoratori ma è l'impresa.

Vorremmo ricordare all'assessore Cannito che l'azienda dovrebbe fornire agli organi competenti e quindi anche all'amministrazione un relazione tecnica in cui si evince quali operazioni è disposta a mettere in campo per rimuovere le cause dell'inquinamento e dove necessario un piano di investimenti per garantire la sicurezza sia dei lavoratori che dei cittadini,visto che la Timac è un'azienda insalubre ubicata all'interno del tessuto urbano della città. Non devono essere certo i lavoratori a pagare i costi sociali di un modello di sviluppo che permette alle aziende di fare profitti fregandosene della salute e dell'ambiente dei cittadini e di chi ogni giorno lavora all'interno di questi stabilimenti. Come non possiamo certo accontentarci delle affermazioni dell'assessore,visto che la nostra città è travolta dalle criticità ambientali,con in ultimo la vicenda della Dalena ecologia dove ogni giorno che passa l'aria è sempre più irrespirabile ,senza che nessuno prenda dei provvedimenti.

La gente è stanca di ascoltare le false promesse dell'assessore all'ambiente o peggio ancora riscontrare il totale mutismo di un Sindaco, forse troppo indaffarato a distrarre dai servizi sociali risorse da distribuire al suo dirigente di fiducia. Chi in questa città inquina deve incominciare a pagare,perché non siamo disposti a subire ricatti e quindi a creare barriere o peggio ancora contrapposizioni tra lavoro, salute ed ambiente. Questa è anche la lezione che ci giunge da Taranto dove i lavoratori e i cittadini si sono uniti per portare avanti una battaglia contro i vertici dell'azienda,gli unici veri responsabili del disastro ambientale. Per questo noi appoggiamo l'iniziativa del Collettivo LAB_AUT che nei prossimi giorni ha invitato nella nostra città i lavoratori dell'Ilva e i cittadini di Taranto, per cercare di costruire anche a Barletta e nel nostro territorio un percorso comune fatto di diritti per tutti,respingendo con forza qualsiasi forma di divisione.

Alessandro Zagaria e Angelo Dileo- Collettivo EXIT

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