
La città
Sottovia Einaudi, la burocrazia ferma il cantiere
L'opera è terminata, così come la pazienza dei residenti
Barletta - martedì 13 marzo 2018
1.10
Il sottovia di via Einaudi è pronto per essere aperto? Sì, no, forse. Sebbene l'opera sia ormai conclusa, come si può vedere passando nei pressi del cantiere, pare che l'inaugurazione tarderà ad arrivare.
Dopo una lunga e travagliata storia, con le difficoltà dovute alla mappatura dei sottoservizi, assemblee popolari, infervorate riunioni della commissioni Lavori pubblici e un oceano di comunicati stampa diramati da diversi esponenti politici barlettani, ancora non c'è un lieto fine. È avvenuto ieri mattina un sopralluogo da parte di tecnici comunali che hanno ravvisato alcune problematiche - legate a quanto pare alla segnaletica e ai marciapiedi - che di fatto costituisce uno stop alla tanto agognata consegna dell'opera e a tutto ciò che ne consegue. Infatti, solo dopo il taglio del nastro al sottovia Einaudi, si potrà procedere alla cantierizzazione del sottovia pedonale in via Milano e soprattutto del grande e utopico sottovia di via Andria, vero "sacro graal" di questa intricata vicenda.
"Il sottopasso di Via Einaudi sarà pronto entro il 2018" era il titolo di un nostro articolo nel lontano novembre 2016. Nel 2018 ci siamo arrivati, superando numerose avversità: qualcuno non ce l'ha fatta, perché a farne le spese di questa lunga attesa sono state soprattutto le attività commerciali della zona, tagliate lontano dalla città. L'economia ha risentito, qualcuno ha resistito e qualcuno no, ma sicuramente la pazienza dei residenti è oltre ogni sopportazione.
«Il nemico è la burocrazia», parole del sindaco Pasquale Cascella. Ma la colpa non è anche della politica? Il 2018 è anche l'anno delle elezioni amministrative, e qualcuno potrebbe associare l'insistenza di questi ritardi a qualche volontà politica da esercitare in campagna elettorale. Supposizioni? Probabilmente sì, perché chi in questi mesi si impegnerà nel proprio percorso di visibilità per aspirare a una poltrona a palazzo di città metterà sicuramente in primo piano il bene dei cittadini e gli interessi della città.
Adesso Barletta è divisa in due da un'opera pronta ad essere consegnata al pubblico. L'impegno sembrerebbe corrispondere a quanto stabilito dal progetto esecutivo di RFI, e in tal caso ogni necessità sarebbe stata soddisfatta. Occorre adesso superare gli ultimi strascichi burocratici, guardare alle prossime opere e annullare i disagi dei cittadini.
Dopo una lunga e travagliata storia, con le difficoltà dovute alla mappatura dei sottoservizi, assemblee popolari, infervorate riunioni della commissioni Lavori pubblici e un oceano di comunicati stampa diramati da diversi esponenti politici barlettani, ancora non c'è un lieto fine. È avvenuto ieri mattina un sopralluogo da parte di tecnici comunali che hanno ravvisato alcune problematiche - legate a quanto pare alla segnaletica e ai marciapiedi - che di fatto costituisce uno stop alla tanto agognata consegna dell'opera e a tutto ciò che ne consegue. Infatti, solo dopo il taglio del nastro al sottovia Einaudi, si potrà procedere alla cantierizzazione del sottovia pedonale in via Milano e soprattutto del grande e utopico sottovia di via Andria, vero "sacro graal" di questa intricata vicenda.
"Il sottopasso di Via Einaudi sarà pronto entro il 2018" era il titolo di un nostro articolo nel lontano novembre 2016. Nel 2018 ci siamo arrivati, superando numerose avversità: qualcuno non ce l'ha fatta, perché a farne le spese di questa lunga attesa sono state soprattutto le attività commerciali della zona, tagliate lontano dalla città. L'economia ha risentito, qualcuno ha resistito e qualcuno no, ma sicuramente la pazienza dei residenti è oltre ogni sopportazione.
«Il nemico è la burocrazia», parole del sindaco Pasquale Cascella. Ma la colpa non è anche della politica? Il 2018 è anche l'anno delle elezioni amministrative, e qualcuno potrebbe associare l'insistenza di questi ritardi a qualche volontà politica da esercitare in campagna elettorale. Supposizioni? Probabilmente sì, perché chi in questi mesi si impegnerà nel proprio percorso di visibilità per aspirare a una poltrona a palazzo di città metterà sicuramente in primo piano il bene dei cittadini e gli interessi della città.
Adesso Barletta è divisa in due da un'opera pronta ad essere consegnata al pubblico. L'impegno sembrerebbe corrispondere a quanto stabilito dal progetto esecutivo di RFI, e in tal caso ogni necessità sarebbe stata soddisfatta. Occorre adesso superare gli ultimi strascichi burocratici, guardare alle prossime opere e annullare i disagi dei cittadini.

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