
La città
Siringa nei rifiuti, il sindacato FIADEL: «Condanna e appello alla responsabilità»
La nota a firma del segretario provinciale FIADEL - Settore Igiene Ambientale Francesco Riefolo
Barletta - venerdì 13 giugno 2025
9.43 Comunicato Stampa
«È con profonda amarezza e sdegno che denunciamo pubblicamente l'ennesimo episodio di inciviltà e pericolosità che ha coinvolto un nostro collega, operatore ecologico impegnato nella raccolta differenziata della plastica». È quanto si legge nella nota a firma del segretario provinciale FIADEL - Settore Igiene Ambientale Francesco Riefolo.
«Durante il consueto turno di lavoro, il lavoratore si è ferito a causa di una siringa senza cappuccio incautamente (e irresponsabilmente) conferita all'interno di un sacco destinato alla plastica. Un comportamento del genere non è solo illecito, ma criminale. Un atto che mette a rischio l'incolumità di chi, ogni giorno, con dignità e senso del dovere, svolge un lavoro fondamentale per il decoro urbano e la tutela dell'ambiente.
Condanniamo con forza questo gesto incosciente e pericoloso, che non può e non deve essere derubricato a "errore". Ogni cittadino è responsabile del proprio rifiuto, e ogni gesto di negligenza può trasformarsi in un'aggressione diretta verso chi lavora per il bene di tutti.
L'episodio di oggi è solo l'ultimo di una lunga serie di azioni incivili che minano la sicurezza dei lavoratori del settore e che dimostrano, ancora una volta, quanto sia urgente e necessario un intervento deciso e strutturale.
Rivolgiamo un appello accorato a tutte le forze politiche, locali, anche a coloro i quali ultimamente sono sempre presenti sulle testate giornalistiche, affinché non restino in silenzio di fronte a questi episodi. Non bastano le parole: servono norme più severe, controlli più stringenti, sanzioni esemplari e, soprattutto, campagne di educazione civica permanenti per rieducare al rispetto delle regole e del prossimo.
Ci aspettiamo che chi ha il potere di legiferare e governare si assuma la responsabilità di tutelare chi lavora nei servizi pubblici essenziali. Non è più tempo di delegare o rimandare. Serve una condanna chiara e concreta, anche pubblica, verso gesti così gravi. Ai cittadini, chiediamo un cambiamento culturale, un atto di responsabilità collettiva: il sacchetto che si lascia fuori dalla porta non è solo spazzatura, è una prova di civiltà o, come nel caso odierno, di estrema inciviltà.
Al collega ferito, va la nostra piena solidarietà e il nostro sostegno. A tutti gli operatori e operatrici del settore, il nostro impegno a non arretrare di un passo nella difesa della loro sicurezza, dignità e diritti.
Non resteremo in silenzio. Non resteremo fermi».
«Durante il consueto turno di lavoro, il lavoratore si è ferito a causa di una siringa senza cappuccio incautamente (e irresponsabilmente) conferita all'interno di un sacco destinato alla plastica. Un comportamento del genere non è solo illecito, ma criminale. Un atto che mette a rischio l'incolumità di chi, ogni giorno, con dignità e senso del dovere, svolge un lavoro fondamentale per il decoro urbano e la tutela dell'ambiente.
Condanniamo con forza questo gesto incosciente e pericoloso, che non può e non deve essere derubricato a "errore". Ogni cittadino è responsabile del proprio rifiuto, e ogni gesto di negligenza può trasformarsi in un'aggressione diretta verso chi lavora per il bene di tutti.
L'episodio di oggi è solo l'ultimo di una lunga serie di azioni incivili che minano la sicurezza dei lavoratori del settore e che dimostrano, ancora una volta, quanto sia urgente e necessario un intervento deciso e strutturale.
Rivolgiamo un appello accorato a tutte le forze politiche, locali, anche a coloro i quali ultimamente sono sempre presenti sulle testate giornalistiche, affinché non restino in silenzio di fronte a questi episodi. Non bastano le parole: servono norme più severe, controlli più stringenti, sanzioni esemplari e, soprattutto, campagne di educazione civica permanenti per rieducare al rispetto delle regole e del prossimo.
Ci aspettiamo che chi ha il potere di legiferare e governare si assuma la responsabilità di tutelare chi lavora nei servizi pubblici essenziali. Non è più tempo di delegare o rimandare. Serve una condanna chiara e concreta, anche pubblica, verso gesti così gravi. Ai cittadini, chiediamo un cambiamento culturale, un atto di responsabilità collettiva: il sacchetto che si lascia fuori dalla porta non è solo spazzatura, è una prova di civiltà o, come nel caso odierno, di estrema inciviltà.
Al collega ferito, va la nostra piena solidarietà e il nostro sostegno. A tutti gli operatori e operatrici del settore, il nostro impegno a non arretrare di un passo nella difesa della loro sicurezza, dignità e diritti.
Non resteremo in silenzio. Non resteremo fermi».