Incontro con Sergio Castellitto. <span>Foto Alessia Filograsso</span>
Incontro con Sergio Castellitto. Foto Alessia Filograsso
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Sergio Castellitto si racconta al "Curci" di Barletta

L'incontro con il pubblico prima dello spettacolo “Zorro. Un eremita sul marciapiede”

Il famoso attore Sergio Castellitto, interprete di numerosi film come Padre Pio, Nessuno si salva da solo, Ferrari, Aldo Moro-il professore e Il generale Dalla Chiesa, si è raccontato ieri pomeriggio, presso il teatro Curci di Barletta, in un'intervista condotta dalla giornalista Floriana Tolve e dall'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli.

Castellitto ha portato in scena ieri sera e anche questa sera il suo spettacolo dal titolo "Zorro. Un eremita sul marciapiede" scritto dalla compagna di vita Margaret Mazzantini: Barletta è la penultima tappa del suo tour in giro per l'Italia.

Il protagonista è un vagabondo che ripercorre la storia della sua vita e delle scelte che l'hanno portato a vivere sulla strada.

L'attore ci racconta "questa è un'opera nata circa vent'anni fa e durante il Covid nella mia casa in campagna in Toscana facendo ordine tra le varie carte mi è ricapitato in mano questo copione, e dopo averlo riletto rimasi folgorato da come ancora dopo tanti anni fosse molto attuale. Abbiamo quindi deciso di riprenderlo e ad oggi posso dire di aver fatto bene." Continua dicendo "lo sguardo del protagonista non è uno sguardo autocommiserativo; finire sulla strada è una cosa terribile, molti di noi non ci fanno più caso, eppure dietro la vita di questi diseredati c'è una storia. È un uomo che racconta la sua storia, un uomo che aveva una vita normalissima, ma forse per mancanza di personalità cade in un buco, però da quel buco dove ha perso tutto non perde la sua dignità. Perché la vita non è mai completamente una tragedia e non è mai completamente una commedia".

Gli viene chiesto "Quale di questi personaggi è stato più impegnativo?", Sergio risponde "Non faccio questa classifica, non riesco a scegliere. È chiaro che ci sono personaggi a cui sono più affezionato come per Padre Pio, è stata un'esperienza unica e anche molto forte interiormente."

La giornalista Tolve continua la sua intervista chiedendo quali sono i registi che hanno connotato la svolta, e se ci sono. L'attore ci racconta "forse tra tutti gli attori con cui ho avuto a che fare ricordo con affetto Ettore Scola, da lui ho imparato la profondità appoggiata dalla leggerezza."

Conclude chiedendo "Sergio si sentiva vicino a qualche attore in particolare?". "Da ragazzo ho avuto la fortuna di lavorare con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Alain Delon e tanti altri. Poi ho lavorato con dei registi con i quali ho condiviso l'essere coetanei come Tornatore, però io non mi sono mai sentito diverso o meno importante".
  • Teatro Curci
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